Ci sono delle stagioni che, per quanto ci si possa impegnare, i risultati del campo non sono soddisfacenti. Senza fare riferimento a campionati di altre squadre e guardando solo al "nostro" Milan, sono molte le lezioni da cui trarre insegnamento. 
L'anno orribile di Capello, con i tifosi che lanciavano le uova, ad una squadra che, con lo stesso allenatore aveva vinto e vincerà, successivamente ogni competizione.
Oppure la terza stagione di Allegri, l'allenatore dell'ultimo scudetto, con un inizio campionato similare a questo.
Ancora, l'anno dell'esonero di Tabarez, un "maestro di calcio" che non potè esprimersi, per arrivare alla recente stagione con Seedorf in panchina ed una classifica da dimenticare.
Queste situazioni, per quanto diversissime, sono sempre la conseguenza di scelte precedenti e le soluzioni, come abbiamo visto in passato, non sempre sono efficienti e risolutive.
Ecco spiegato il motivo per cui conviene stare MOLTO ATTENTI, suonando un campanello di allarme, perchè basta poco per entrare in una spirale senza via di uscita e rischiare la RETROCESSIONE.

Molti penseranno che è un'esagerazione, uno sfogo di un tifoso arrabbiato, dimenticando, come spesso accade, che anche in passato ciò accadde. Questo campionato è iniziato nel modo peggiore, alla sesta giornata il Milan occupa la tredicesima posizione, sei punti e ben quattro sconfitte. La squadra non ha un gioco, i giocatori sono timorosi, l'allenatore non ha certezze, la dirigenza si trova a gestire una situazione tanto difficile, quanto inaspettata, intimorita oltretutto di aver già gettato al vento il programma di un intero anno, mentre  la proprietà non ha esperienza e forza sufficienti per indicare la via di uscita.
Bisogna essere realisti, affrontare partita per partita, facendo quadrato, lavorando duramente e cercando lentamente delle certezze a cui aggrapparsi. Gli sbagli fatti sono molti, così i colpevoli, sono il "frutto" di stagioni precedenti e di segnali che non sono stati capiti oppure valutati nel modo corretto.
Volete degli esempi? Se campioni come Bonucci o Higuain, si smarriscono e non riescono a incidere, un motivo ci deve essere.
Se Gattuso ha rinunciato al gioco, puntando solo su agonismo e gioco di rimessa, ottenendo il massimo, ma gettando la spugna, pur avendo il Milan nel cuore, sottovalutarlo è stato sbagliato.
Una delle specialità di Nerro Rocco, il mitico "Paron", era quella di rigenerare giocatori non più giovani, affidandosi alla loro esperienza per trainare i giovani.
Vedendo giocare Ribery, con la Fiorentina e pensando alle scelte della proprietà, finalizzate esclusivamente all'acquisto di giovani, il pensiero è andato proprio all'allenatore triestino, ad un Milan fatto di idee, di cuore e passione, senza badare al denaro, che è bene ricordarlo, non porta punti in classifica.