Mi dispiace enormemente assistere a questa agra disputa tra ZIDI e Pereira.
Visto che ritorna il fantomatico Derthona.
Ebbene, il Derthona e la meravigliosa Jea mi è testimone, sono sempre io: Rocco per Sempre e poi Berghemdesota.

Perché sono entrato come Derthona in incognito?
Mi ero ritirato perché non avevo capito niente dei nuovi regolamenti ricevendo costantemente valutazione “bassa”, perché questo offendeva il mio stupido orgoglio
, e perché fondamentalmente volevo prendere le distanze da una forma di “deriva” che poi ho indicato nell'intervento che tutti qui citano, e della quale ero stato pure io protagonista.
Un intervento sbagliato e fuori luogo che non teneva conto della storia di questo sito. Un atto di presunzione imperdonabile e di cui mi pento pubblicamente.
Una forma di autocritica giusta o sbagliata che sia, per la quale con molta vergogna per l'inganno che celava, ma che poi non ho tenuto più cancellandomi come Derthona, nel senso che viste anche le reazioni, quello che volevo dire in fondo cercavo di esprimerlo con una più o meno presunta ironia.

Mi ha colpito la reazione di un blogger che mi diceva in fondo che il mio modo di esprimermi era in fondo assolutamente in linea con quello che invece volevo, seppure in incognito, criticare.
Lì ho capito una cosa. Che il mio intervento come Derthona era fuori luogo e viste le reazioni alla fine quel ruolo di diversità che volevo citare era qualcosa che mi apparteneva profondamente, anche se ero totalmente inconsapevole di ciò.
Sono vissuto in una famiglia di buon livello culturale, che ha vissuto l'antifascismo avendo avuto un parente stretto pure fucilato, poco più che sedicenne, che figura tra i martiri della Resistenza, da una banda di camicie nere e il nonno licenziato e perseguitato, trattato a olio di ricino, bastonato perché non aveva mai voluto prendere la tessera del Fascio.
Mio padre è stato un grande musicista e quindi ho vissuto in un ambiente molto particolare e a torto, evidentemente, mi sono sentito investito quale novello grillo parlante, di una ridicola e presuntuosa patente di ironica censura verso un sito che a me sembrava stesse un poco uscendo dal seminato invitandolo forse a rifocalizzare i suoi obiettivi.
Non potendolo fare come Rocco, perché ne ero stato parte attiva pur con le mie innumerevoli e direi narcisistiche citazioni culturali, l'ho fatto in incognito.
Jea, che è una persona molto intelligente e perspicace, mi ha subito sgamato del resto.

Due cose ho voluto sottolineare giuste o sbagliate che siano.
La prima, che si è ritorta su me stesso, era quella di una critica ad un certo approccio culturale, come dice Zidi, intriso di citazioni e sfoggio di sapere e di cui come Rocco per sempre ero stato comunque molto partecipe.
La seconda era sollevare il dubbio che il livello culturale alto alla fine non incidesse in qualche misura sui premi dati da un blog che in fondo voleva parlare di calcio, non rendendomi conto della differenza tra i due ambienti e quindi intervenendo a sproposito.

Ho appreso solo dopo il mio intervento infatti che la “deriva”, chiamiamola così, era stata data in tempo di Covid per uscire dalla logica principale del sito, in una giusta motivazione che sicuramente deriva non era.
E quindi ancora una volta non avevo capito niente e il mio intervento era a sproposito.
Quindi la mia falsa veste incognita non aveva assolutamente raggiunto il suo scopo, perché era totalmente errata in partenza.

Dopo una pubblicazione di un mio intervento su un Milan in Russia di tanti anni fa, Pereira ne ha pubblicato uno simile precedente, sicuramente migliore del mio. Confermo che dell'intervento di Pereira non ne sapevo nulla e quindi ho preso il suo remake in modo sbagliato, come una forma di competizione e penso che Pereira probabilmente abbia tenuto a precisare una forma di primogenitura del tutto comprensibile.
Penso comunque che i premi sono in ogni caso una gratificazione, il cui valore va ben oltre il livello economico dello stesso, e sia particolarmente gradita, perché ottenuta in un ambiente di firme illustri, anche se non esercitanti la professione, come giustamente ZIDI sottolinea.

E' il raggiungimento riconosciuto di un particolare livello di eccellenza e quindi quanto questo poi giochi nella assegnazione dei premi, come livello culturale, è in fondo il quesito che ho un poco ironicamente, e non è stato così, posto alla redazione, sbagliando totalmente tema e obiettivo.
Poi quando quel saggio blogger mi ha giustamente accusato di essere io stesso partecipe di questo gioco, ho capito di aver agito in maniera non corretta. Ho cancellato tutti i miei interventi e pure quello sul Milan, che mi era riuscito abbastanza bene, mannaggia, e ho cancellato il mio account.
Ho sbagliato, sicuramente.
Allora chiesi scusa e me ne andai via quatto quatto, ma vedo che sono nuovamente tirato in ballo e quindi giudico corretto, visto che non lo sono stato come Derthona - e i motivi ho cercato di spiegarli - l'ho però ricorretto come Berghemdesota.
Se questo non è apprezzato oppure ritenuto, e lo capisco, altamente scorretto, mi ritiro in buon ordine e definitivamente da Calciomercato, perché penso che la correttezza e la trasparenza anche a proprio danno alla fine debbano sempre prevalere.

Ancora mi scuso con tutti dell'inganno. Francamente non so quale possa essere la nuova linea editoriale ma mi dispiace enormemente aver causato motivi di attrito su amici che ammiro profondamente e soprattutto, qualunque sia la loro fede, penso debbano ragionare in spirito sportivo e vedermi citato e pure argomento di conflitto tra loro, mi impone questo atto dovuto.

Mi auguro quindi moltissimo che due persone come Zidi e Pereira smettano una controversia che in qualche modo mi tira in ballo.
Quindi rinnovo le mie scuse e il mio totale rincrescimento leggendo con cuore pesante una diatriba che coinvolge una mia sciocca decisione.
Se non si è d'accordo oppure mi si ritenga indegno di continuare a partecipare, ringrazio sentitamente Jea, persona magnifica, per la sua indulgenza e levo molto pragmaticamente le tende.

A quel blogger, non ricordo quale, che mi ha rimproverato, dico che il mio modo di scrivere e pure di parlare è questo. Non ne ho altri. Lo considero naturale e se ho dato l'impressione di quel certo narcisismo culturale che avevo sottolineato con l'uso di termini oppure di citazioni poco pertinenti e stupide me ne scuso per sempre.
Questo mi sono sentito in dovere di dire.
Grazie a tutti.
Gualtiero