Un'antica massima dichiara che tra moglie e marito è meglio non mettere il dito. Così mi è un poco apparsa la domanda del giornalista di Sky che si prende una sfuriata molto nervosa di Allegri, perché va proprio a cercare questo.

I rapporti tra un allenatore e il suo spogliatoio assomigliano molto a quelli matrimoniali e certe situazioni non è lecito saperle così come è poco spiegabile a chi sta all'esterno di un luogo calcisticamente sacro che è uno spogliatoio, quello vero e fuori dalle irriverenti telecamere che nell'orgia odierna della ricerca di visualità e del tutto vedere indugiano persino sulla vestizione degli atleti.
Se poi si chiede ad una allenatore di fare la formazione in senso politico, pure ad uno che qualcosa ha vinto per soddisfare una richiesta comune e "politica" non è escluso che l'allenatore probabilmente, già nervoso di per sé, alla fine esca un poco dalle righe sulla serie “io faccio il mio mestiere e lei faccia il suo”.
E' sbagliata la domanda e riceve una risposta sbagliata ma a mio modesto avviso è meglio non mettersi nei panni di un allenatore ma solo esercitare il giusto diritto di critica e talvolta i critici esagerano.

Che qualcosa si sia rotto in una squadra che viaggiava ben oltre i due punti a partita e nelle ultime dieci viaggia a meno della metà è sicuramente un effetto che evidenzia una chiara difficoltà ma spesso succede che questo qualcosa non sia poi tanto rilevabile e quindi sia sconosciuto persino agli stessi protagonisti.
Da un punto di vista esterno, ma ormai francamente alla mia età, guardo il calcio molto dall'esterno, e dal punto di vista del mio, lo definisco così, PP (Paramero Partita), una squadra che fa un possesso palla del 66% fa 17 tiri di cui 2 in porta e quindi fa un prodotto dei primi due termini di 11,22 contro il 34% con 5 tiri di cui due in porta per un prodotto di 1,70, cioè ben 6 volte superiore non può non solo vincere ma deve stravincere.
E quindi che cosa c'entra l'allenatore?
Poiché è sicuramente lecito criticare una prestazione così scadente ma non sostituirsi all'allenatore che non c'entra nulla perché comunque Allegri sostituisce il sostituibile, ed io che non ha fatto il corso allenatori di Coverciano, posso almeno dire che Allegri è stato tradito dai suoi calciatori?
La risposta è direi di sì. Dubito fortemente che lo sia stato intenzionalmente, visto l'impegno comunque profuso e ormai i visi contratti si vedono in continui primi piani.
Invece di chiederlo ad Allegri possiamo magari chiedere, così come domanda generica, perché una delle coppie di attacco più importanti della serie A che vale almeno 100 milioni di euro non ha un briciolo di intesa?
Magari chiedere a Vlahovic perché invece di assumere l'aria da eterno incompreso nel suo bagaglio calcistico, molla un indegno passaggio a Chiesa che potrebbe magari mandarlo in porta per realizzare finalmente la stratosferica differenza di PP?
I gol si sbagliano forse anche quelli più facili come quello clamoroso di Leao contro il modestissimo Verona praticamente riassemblato in poco tempo. Ma sbagliare un passaggio di quel genere per uno della sua caratura e nemmeno pressato non è molto accettabile.
E quindi che c'entra l'allenatore?
Di pali non si vince, anzi spesso si perde e quindi inutili evocarli e quindi ricordo sempre l'uscita di Costacurta con Gabbia quando puntava il dito sulle precise responsabilità dei giocatori, soprattutto di quelli più importanti, piuttosto che parlare di generici errori di squadra, questi molto più facilmente convogliabili sulla testa del capro espiatorio, appunto, l'allenatore.
Se Allegri non ha in mano la squadra, questo deve vederlo chi sta sopra, ma così, sempre dall'esterno, come pure impressione personale, l'anno scorso Allegri sopra non mi è sembrato che avesse proprio nessuno e pure è arrivato ad un quarto posto ed è quello e lo è sempre stato il suo obiettivo.
Ho poche convinzioni calcistiche radicate nel corso del tempo. Anzi ne ho solo due. Ormai sono superato e quindi magari mi relego in un inutile file “contrarian” rispetto alla moda imperante che magari poi è quella giusta.
La Juve anche se molto calante ha comunque la seconda difesa del campionato ed il fatto che il Bologna abbia la terza è qualcosa che deve preoccupare Allegri.
La prima convinzione è che la difesa è più importante dell'attacco e ovviamente ciò non indica che non si deve attaccare, anzi. Pioli ieri ne ha dato un esempio quasi clamoroso, e ovviamente se non hai attaccanti non vinci, ma intanto comincia a non prenderle.

In questo momento posso dire che gli attaccanti hanno e stanno tradendo Allegri che di gol ne ha segnati pochissimi rispetto ai punti che ha e questo dimostra in un certo senso la mia prima convinzione?
Potrebbe dire Allegri al cronista che gli fa una domanda impertinente sul suo “matrimonio” che lui magari una strangolatina a Chiesa e a Vlahovic gliela darebbe volentieri? Penso di no.
La seconda convinzione è che senza un centrocampo forte non si vincono obiettivi importanti
e soprattutto un centrocampo dove capacità primarie e secondarie di difesa, costruzione e attacco siano abbastanza simili in almeno due dei tre indispensabili protagonisti, anche se uno può apparire mascherato come “trequartista”.

Lasciamo perdere le cose eclatanti come il gol sbagliato da Thuram con l'Atletico che avrebbe dato il passaggio oppure le astruse regole che hanno modificato il valore del gol in trasferta cosa che per me doveva rimanere visto che fuori spesso si gioca in climi ostili e purtroppo ineliminabili e che avrebbe ancora consentito il passaggio.
Chi ha deluso a Madrid è stato il centrocampo. Calha e MKH non hanno mantenuto gli standard del campionato, in una partita totalmente alla portata dei nerazzurri.
Pure io nel mio intervento al riguardo ho cercato di fare l'allenatore ma ho sbagliato. E neppure ieri si sono visti nel più che comprensibile calo generale che ha portato il Napoli a pareggiare.
Il centrocampo Juve è sparito da quando è uscito Rabiot e ieri si è visto chiaramente la differenza di ritmo dopo il suo ingresso.
Il vero calo è stato di Locatelli in un campionato molto al di sotto dei suoi passati standard ed il fatto che Fagioli si sia autoescluso per suoi motivi personali. Miretti è un buon prospetto ma è ancora acerbo per fare il titolare in una squadra come la Juve. Poi ci sono tanti attaccanti e forse fin troppi.

E infine tutti trascurano, accusando Allegri, la perfetta partita difensiva di Gilardino. Ecco, dovesse andarsene Pioli, immeritatamente per me, Gilardino mi sembra un giovano su cui puntare.
Il Bologna, che deve e molto preoccupare Allegri, si impone sull'Empoli con PP stratosferico da topolino partorito dalla montagna e forse si sente la mancanza del suo gioiello.
Chiude infatti con un sonante 71% di possesso e ben 20 tiri di cui 9 in porta per un PP di 14,20 contro un modestissimo 29% e 10 tiri di cui solo 1 in porta. Cioè PP di 2,9. Non ho visto la partita ma un rapporto di quasi 5 dovrebbe portare più gol e forse questo è un aspetto che il Bologna, senza il suo centravanti potrebbe accusare.
Per tornare ai valori di chi lo scudetto se lo prende e di chi lo cede, l'Inter chiude con un PP di 9,31 e il Napoli di 5,61 e quindi il pareggio è un punto benefico per il Napoli e l'Inter non riesce a chiudere una partita in cui è stata superiore.

Venendo in ultimo al Milan, e ritornando alle mie scarne convinzioni, la butto così un poco provocatoriamente. Pioli per me è davvero geniale.
Non avendo centrocampisti, tranne uno e pure non al massimo che è Bennacer, ma solo mezzali di attacco si inventa uno straordinario 244. Porta i terzini a fare i mediani, Lufrus a fare la seconda punta anche se interviene, cosa rara, salvifico su un'azione del Verona. E gli va alla grande anche se il Verona è davvero modesto e oltretutto molto generoso. Fa un ottimo PP di 9,90 contro il 6,75 veronese. Il 3 a 1 sta quindi abbastanza giusto ma Leao poteva chiuderla prima.
Il primo gol però è una invenzione di Theo che non sa frenare uno spiritello troppo guascone e il secondo un gentile omaggio di Dawidowicz. Il terzo, in clima di rinascita pasquale ripropone Chukuwueze in una più che pregevole esecuzione a rete.
Straordinaria rimane comunque la soluzione di Pioli, che gioca all'inverso del mitico 442 del Brasile e insomma per fare così ci vuole coraggio anche se l'avversario lo consentiva. E Pulisic si conferma l'unico vero grande acquisto di quest'anno.

Una nota di tristezza per il malore di Joe Barone per il quale i voti sono di una pronta ripresa.