Alla fine dei conti rimaniamo sempre nella fortunata serie televisiva degli anni '70 “Attenti a Quei Due” con gli indimenticabili Roger Moore e Tony Curtis.
Molti dei bloggers di qui probabilmente ai quei tempi non erano nemmeno nati. Quindi in molte risposte che ricevo magari intuisco l'età di chi mi risponde e mi sento un poco “nonnetto” e in fondo perché sono qui e anche perché ho cambiato Società di riferimento ma non certo i colori come ex Rocco Per Sempre, dove Rocco il Nereo rimarrà sempre il “mio” vero grande allenatore, è che cerco di far sentire una vecchia voce magari quasi solitaria verso una Proprietà che non ho capito ancora che cosa sia veramente e che cosa voglia fare del mio “Grande Milan”.

Per il resto non mi interessano le polemiche e men che meno i pollicini rossi. Non vedo perché la magnifica Jea dovrebbe negarli visto che in fondo anche nel nostro Parlamento vige il voto segreto e quindi se uno mette il pollicino rosso pure senza commentarlo che lo faccia pure. Anzi francamente se non ne ricevi vuol dire che l'intervento magari è solo un poco loffio e che le acque le hai agitate poco.

Che il pur bravo Pioli, continuo comunque a definire così un allenatore non certo tra i più celebrati che riesce a raggiungere una tale longevità su una panca che ormai deve scottare parecchio ed è pure sottoposto ad una valanga di strali, purtroppo per lui ragionevolmente giusti, sia in un momento molto critico mi sembra evidente.
Anche ieri contro il modesto Rennes, partecipe di un altrettanto modesto campionato francese che il meglio lo ha espresso finora solo nella sua formidabile Nazionale, visto che la gran parte di squadre francesi esce dall'Europa, i soliti due Theo e Leao risolvono una situazione che in certi momenti ha causato brividi ai tanti e davvero infaticabili e commoventi tifosi presenti allo stadio in Bretagna.
Penso che Pioli riceverà una nuova dose di fucilate tipo il vecchio gioco che una volta esisteva ai baracconi della mia infanzia. Con un fucile si centrava un bersaglio molto grande e rotondo posto sulla pancia di un orso che ruggiva ogni volta che veniva colpito, alzandosi e rigirandosi con continuità. Roba facile insomma.

Dopo 25 giornate di campionato, dei tanti centrocampisti che si sono resi disponibili devo dire con un certo stupore che Pioli non ha ancora deciso che cosa fargli fare.
Passi per Luftus sempre molto, almeno per me stranamente elogiato, ma forse devo avere una certa preconcetta visione di questo giocatore, che a fargli fare un poco tutto ci hanno pensato allenatori ben più quotati di Pioli come Conte e Sarri, mi sembra, per gli altri una destinazione definitiva in campo rimane per me un certo mistero.

Mi viene in mente una vecchia canzone di Natalino Otto “Solo me ne vo' per la città” alla ricerca del perduto amore e Pioli/Otto qui mi sembra che stia vagando pure lui alla ricerca del perduto gioco a centrocampo che però aveva suonatori ben differenti.
De vari Reijders, Adli, Bennacer, Luftus, Musah, con aggiunta di Pobega e di Terracciano con vari esperimenti in mediana di Hernandez e Calabria, a parte gli infortuni mi piacerebbe capire chi fa che cosa nel centrocampo milanista.
E chi fa che cosa è puntualmente avvenuto pure ieri sera sull'unico gol in movimento del Rennes dell'ottimo Bourigeaud visto che nessuno si è degnato di andarlo a marcare.

Che Pioli, per usare una metafora Verdiana, “senta l'orma dei passi spietati”, sembra ormai evidente. Che abbia terga fatte di acciaio temprato che resiste alle roventi temperature della sua panchina anche. Che si aspetti una sua più che probabile prossima disfatta per chiudere un ciclo che definisco più che onorevole, pure, ma che almeno ci sia qualcuno che riordini un poco le idee di cosa si debba fare con un centrocampo che è comunque ricco di giocatori, direi ci vuole assolutamente, pena situazioni ben più pesanti.
Non ho la raffinata capacità di interpretazione di molti bloggers qui, ma che ci sia una totale c
onfusione sul chi fa che cosa nel centrocampo milanista mi sembra evidente.

Pongo alcune domande: Bennacer ieri mezzala tipica di corsa fa quello oppure il centromediano metodista? Reijnders e Adli ridefiniscono su spazi differenti il loro ruolo senza sovrapporsi? Luftus fa la seconda punta oppure il trequartista alla Savic al quale è stato paragonato? Che ruolo ha Musah, incontrista, giocatore di raccordo, mezzala pure lui?
Quando rientra Pobega che gli facciamo fare? Personalmente penso che sia un giocatore migliore di Musah, ma è una mia impressione.

Insomma, qui ci vuole che Ibra, ieri plenipotenziario presente in assenza dei vertici che girano il mondo probabilmente alla ricerca di supporti finanziari, metta in campo qualche idea nuova.
Francamente oggi non vedo altri che lo possa fare.

Il risultato è che ieri il pur bravo Bourigeaud ha potuto tranquillamente prendere la mira e infilare il piuttosto svagato Maignan di questi tempi. Il quale Maignan però, di puro istinto, chiude la porta ad un gol sicuro che sarebbe stato preso sì questa volta per totale colpa della difesa e che insieme ai soliti Theo e Leao alla fine tiene a galla un Milan oggi ben lontano dalle aspettative della sua fragorosa campagna acquisti.
Da un Theo in grande spolvero arriva il calibratissimo cross che una difesa distratta del Rennes permette a Jovic di concludere. E da Leao una pezza non da poco a una situazione che minacciava di diventare critica con una magata delle sue anche se molto fortunata.
Su Leao mi sono rassegnato. Se qualcuno pensa che possa migliorare nel senso della continuità oppure cambiare nello sbagliare le cose facili e realizzare quelle difficili in stile “Mission Impossible”, lasci pure dantescamente ogni speranza. E' stato così, è così e sarà così, prendere o lasciare.
Ancora una volta con una sgasata delle sue toglie le castagne dal fuoco da un 1 a 2 che cominciava ad odorare di zolfo, e solo le sue invenzioni e le sue triangolazioni con Theo con la presenza dell'immenso Giroud danno, a mio avviso un vero tono di altissima qualità al Milan.
Facile prendersela con una difesa che incassa come una provinciale quando il centrocampo non protegge.
Anche se la differenza reti è migliore rispetto allo scorso anno, occorre sempre ricordare che l'anno scorso il Milan sul campo è arrivato quinto.

Quindi A.A.A. Idee nuove cercasi e quindi chi se non Ibra queste idee potrebbe darle ad un Pioli che degradato e ormai in odore di licenziamento sembra essere entrato in un loop di tipo confusionale.
Non è comunque un problemino di facile soluzione, perché a parte Bennacer, tutti gli altri hanno notevole propensione più all'offesa che alla copertura ma comunque, sempre riprendendo le parole di Capello, penso che con questa rosa e con il rientro dagli infortuni qualcosa di totalmente diverso si possa fare.

Domenica arriva un test decisamente più impegnativo rappresentato da una Dea, mia attuale patria calcistica, che ha gioco scintillante, ma pure troppo spesso mette a dura prova le corde vocali del suo allenatore, uscendo dalla partita in momenti di pura amnesia.
Quale sarà il centrocampo milanista e come saranno disposti i suoi componenti nel prossimo incontro è molto simile alla corsa della pallina nella roulette.
Vedremo.