La Dea Nabia, dea delle acque e dei fiumi cara alla mitologia lusitana, ferma la Dea Cacciatrice in mezzo al guado di uno dei suoi figli il fiume Tago.

E così tutto si rimanda, dico io piuttosto pericolosamente, al ritorno tra una settimana.

Il nome comunemente associato di Lisbona, con lo Sporting chiamandosi la Società Sporting Clube de Portugal, ha poco a che fare.

Infatti SCP possiede da sempre uno stile un poco più universale non solo riferito alla stupenda città dove gioca, ma un poco di più a tutta la Nazione e anche fuori dalla stessa con milioni di tifosi.

Possiamo dire che tra Sporting e Benfica si possa fare un certo parallelismo come tra Inter e Milan, poiché il Benfica trova antiche radici nelle aree più popolari e del Milan, anche se si è perso completamente con l'era Berlusconi e ancora di più con quella di Cardinale, per me rimane sempre fondamentale ricordarne lo spirito “Casciavit”. Ma io sono fuori dal tempo.

Con la partita di ieri si può molto sinteticamente dire che la Dea non vince per tre pali a uno.

E comunque Vujadin Boskov diceva che “i pali e le traverse sono tiri sbagllati”.e ieri francamente la Dea Cacciatrice di frecce ne getta un poco troppe nelle acque poco tranquille del Tago e alla fine si porta a casa solo uno striminzito pareggio.

A differenza delle lodi che si leggono sulla Dea di ieri sera allo Stadio Alvalade dedicato al fondatore del Club, un poco come sogno io di dedicare San Siro a Herbert Kilpin, ma purtroppo sembra proprio che sogno rimarrà, dico che la Dea ha ieri sera lasciato sul campo una concreta possibilità di passaggio del turno oppure che questo sarà decisamente più difficile al ritorno, anche se ampiamente alla sua portata, ma visti gli impegni, forse era meglio già concludere anzitempo lo stesso.

Anche perché lo Sporting CP non è che sia una squadretta qualsiasi e oggi comanda il campionato portoghese di un punto sopra i rivali di sempre il Benfica con sole due sconfitte in 23 partite e una differenza reti di 42 che dà un più che rispettabile 1,82, uno dei valori più alti del calcio europeo.

Ovvio si sta parlando del Calcio del Portogallo ma è un calcio in crescita e poi con una storia gloriosa e per me la Storia è un qualcosa che aleggia sempre più o meno su un campo di calcio, oppure traspira da muri vecchi di vecchia gloria.

Gasperini francamente continuo sempre più a vederlo come “Gasp P&L” cioè Gasperini Profit & Loss, oppure “Gasperini Prendere o Lasciare”, un allenatore che, come Sarri, rimane graniticamente sulle sue concezioni di calcio comunque siano gli uomini che attraversano la sua più che onorevole carriera di allenatore.

A suffragare questa mia impressione, cioè che il ritorno non sarà rose e fiori, è che Amorim, che non è sicuramente un putto amorino, non ha messo in campo alcuni pezzi forti se non all'ultimo per cercare di vincere come Hjulmand e il suo bomber Gyokeres.

Lo sostituisce comunque un ottimo Paulinho che stende la Dea in uno dei suoi, per me, difetti di sempre, il gol beccato in ripartenza.

Mi piacciono i numeri che condensino e, come è evidente, anche gli acronomi, semplicemente perché sono sintetici e al contrario delle parole dicono forse qualcosa di più, soprattutto nel calcio.

Forse sono solo delle mie fisime, ma non ho e me ne guardo, la capacità tecnica di tanti qui di leggere una partita e quindi mi sono ripromesso di non commentare più tecnicamente , se non sinteticamente, un incontro. Fare male un lavoro di altri che lo fanno benissimo non è gratificante, almeno per me.

Posso fare, ad esempio qualcosa di meglio di un'analisi tecnica di Zardo sul Milan? No di certo, e allora chi vuole avere un'analisi tecnica vada da lui. Io al massimo cerco qualcosa di diverso anche se discutibile.

Magari a tanti non dicono niente ma a me invece dicono qualcosa che poi cerco di portare in ragionamento calcistico.

Cercare di valutare, ad esempio, Il profit di Gasp, oppure il suo Loss, oppure il suo PPP (Pressing Pressing Pressing) oppure il suo PCG (Padrone del Campo e del Gioco).

Questi acronimi sono poi massime che furono condivise dal Grande Arrigo con il Cavaliere sul calcio come filosofia e ieri penso che se Sacchi ha visto la Dea, gli si sarà intenerito il cuore a vedere una squadra in quasi costanza di pressione, ma non di campo, con 6/7 uomini sulla costruzione dal basso dei portoghesi.

Infattu molto PPP però e poco PCG se mi posso permettere.

Lo Sporting fa il 53% globale di possesso palla, aveva il 57% nel primo tempo e 4 tiri. La Dea fa il 47% con 14 tiri e quindi se qualcuno mi segue in questo ragionamento i due prodotti sono 2,12 per i portoghesi e 6,58 per gli orobici.

E se seguo il mio modestissimo punto di vista, diciamo così, numerico, se fai il triplo di “produzione” del tuo avversario e non vinci c'è qualcosa che non va.

Se mi allineo al pensiero del grande Vujadin, chi ha in fondo “sbagliato” la partita non è certo lo Sporting. E questo avvalora il fatto che il ritorno non sarà cosa semplicissima. I pali c'entrano quindi poco o nulla nel mio ragionamento e poi ne prende uno anche lo Sporting in uno dei suoi rarissimi tiri con il possente uruguagio Coates.

La ripartenza ottenuta con il gol lascia intravedere possibilità ben superiori per lo Sporting a Bergamo dove la Dea sicuramente dovrà attaccare ancora di più e fare PPP e PCG per concretizzare meglio un gioco spumeggiante ma poco efficace.

Le due squadre si dispongono a specchio anche se lo Sporting sembra molto più un 3421 che un 343 molto più visibile nella Dea dove Gasp, dopo gli esperimenti a tre trequartisti finalmente, nel senso di cambio di rotta, mette una punta vera.

I due esterni di attacco lusitani si accentrano spesso liberando i terzini che sono dei cursori e la presunta superiorità a centrocampo è ben contrastata da una superlativa prestazione dei due mediani della Dea De Roon e Ederson che tappano numerose falle con chiusure notevoli.

Con Scamacca che è l'unico centravanti di ruolo classico italiano giovane di grande spessore tecnico visto il declino ormai evidente di Immobile, Gasperini usa bastone e carota e ieri il romano ha fatto comunque una grande partita di sacrificio e anche al tiro.

Un suo colpo di testa magnifico trova un portierino niente male come Israel, transitato anche in Italia che con un gran colpo di reni salva un gol quasi fatto.

Per il resto mette qualche volta male il fisico notevole ed è ancora grezzo nel passaggio corto e finalizzante mentre sue aperture in velocità sono notevoli.

Di testa è forte e di tiro pure ed è solo sperabile, soprattutto per la Nazionale che il lavoro del Gasp, sempre magico con i giovani, dia i frutti sperati.

La sua fiondata arriva dopo un gioco a due piedi di alto livello ed è perentoria e precisa.

Il gol dello Sporting mi fa veramente girare molto i famosi “cabasisi” alla Montalbano maniera, perché il piede sinistro notevolissimo di Trincao, “trincia” il centrocampo che non c'è in quella zona e lancia un insospettabile velocissimo Paulinho, quasi alla maniera di Eusebio, tanto per stare in clima portoghese, nel gol del Benfica a Wembley, solo che è a sinistra e comunque fulmina Musso con un gol davvero notevole dopo tanta corsa.

La Rosea oggi tira in ballo Hien che è sì il marcatore del razzente portoghese che comunque fa una gran partita pur essendo una riserva, ma la colpa è che lì a metà campo lascia una prateria vuota e quindi non solo di Hien che sicuramente, essendo appena arrivato, deve ancora imparare e non è comunque uno scarso.

Quindi fondamentalmente Sacchi sarà sicuramente felice del PPP magari un poco meno del PCG e magari un pochetto di “zona” in più a livello, come si dice oggi, “preventivo” non guasterebbe soprattutto nel ritorno.

Questo uno su uno di Gasp molto esasperato, infatti rientra sicuramente nella accezione di “Calcio Europeo” ma poi alla resa dei conti quanto sia Profit oppure Loss magari dà valori che non tornano pienamente.

Per cui rimane l'altro P&L, cioè il Prendere o Lasciare e quindi, essendo io solo simpatizzante Dea, ma sempre nel cuore con il grande gioco di Nereo, dico e sia, prendiamo.

Tra le perle tecniche della partita, sono da citare le chiusure però sempre al confine della disperazione di De Roon e di Super Ederson, i numeri di Scamacca sia di piede e sia di testa, , quello di Paulinho e quello di Lookman che poi va a prendere il palo, cioè fondamentalmente sbaglia cercando la cosa più difficile da fare, ed è una cosa che gli succede spesso.

Lo Sporting che si è visto ieri non sarà quello della prossima settimana e alla Dea occorre un allenamento sulla mira delle sue frecce.

E poi il Brembo e il Serio sono poco più che rigagnoli nei confronti del grande Tago che maestoso attraversa per molti chilometri Spagna e Portogallo

Meglio stare “anche” un poco “in campana” ma il grande Gasp da questo orecchio ci sente poco.