Una interpretazione di certi dati statistici di una partita può suggerire delle valutazioni globali di giudizio sulla prestazione.
Quello che propongo è solo poco più che un gioco, magari con qualche significato. Uso due termini che sono ampiamente usati nella valutazione delle prestazioni in tutti i settori, cioè efficienza ed efficacia.

Efficienza è la capacità di trarre il massimo dalla propria prestazione misurabile con un parametro che è tipico del settore di lavoro ed efficacia è alla fine il risultato globale che si ottiene, che può essere tante cose, magari il profitto, oppure il cash-flow oppure la quota di mercato. Insomma efficacia è l'obiettivo che giustifica fondamentalmente gli sforzi a loro volta misurabili per ottenerlo misurato rispetto ai valori migliori del comparto.
Magari si impiegano risorse che svolgono bene il loro lavoro ma poi il risultato è scarso. In una certa organizzazione magari tutti svolgono al massimo il loro lavoro, dati i mezzi e le procedure disponibili ma l'efficacia, un parametro che misuri, ad esempio la competitività nel settore, è inferiore a quello dei migliori.
Quindi per raggiungere una buona efficacia non basta essere efficienti e sicuramente se non sei efficiente tanto meno puoi raggiungere una efficacia cioè una prestazione competitiva in senso lato.

Un esempio che spiega la differenza tra efficienza ed efficacia è il classico lavoro di ufficio nello sbrigare delle pratiche.
Se in un ufficio un certo organico deve sbrigare una certa mole di pratiche e non riesce a raggiungere una certa efficacia , ad esempio misurabile con un minimo tempo di attesa di un utente, uscendo dai soliti luoghi comuni non è certo perché il personale lavora male.

A nessuno piace lavorare male.
Per esperienza posso affermare che non si migliora l'efficacia di un processo aumentando proporzionalmente le dimensioni di partenza, tipicamente un solo potenziamento di organico, ma deve necessariamente intervenire qualcosa di nuovo nel processo globale per raggiungere l'efficacia desiderata, magari un automatismo di processo, tecnologie diverse, un cambio di procedure o quant'altro di specifico ma diverso da ciò che caratterizza uno stato iniziale.
Alla fine in un aumento proporzionale si aumentano i costi e proporzionalmente si rimane sempre meno competitivi.

Mi sono chiesto se una tale situazione si possa applicare ad una partita di calcio e quali possano essere i parametri per stabilire una efficienza e una efficacia e trovare anche un valore univoco rispetto ad un risultato.
Per una partita di calcio è facile stabilire un obiettivo: è quello di vincere.
Lo si vince tirando in porta, e si tira in porta solo se si svolge una adeguata mole di gioco. E cosa è la mole di gioco in una partita di pallone se non tenerla per sé il più a lungo possibile. Quindi tirare in porta e tenere la palla, a mio avviso sono elementi che potrebbero dare una buona correlazione con l'efficacia, cioè con la vittoria. Tutto questo è opinabile ovviamente.
Le statistiche ormai forniscono ottimi e precisi elementi per cercare una correlazione e quindi ho cercato un piccolo e ovviamente molto discutibile riscontro in quattro partite dell'ultima giornata.

Non sto tirando in ballo le tattiche oppure il difendersi e l'offendere, il catenaccio oppure il gioco “europeo”. Come in un teorema si parte dalle ipotesi di partenza che portino a qualcosa di coerente e verificabile quando se ne riceve una significativa ripetitività. E poi questa è solo una proposta di gioco a chi vuole verificarla in tanti altri casi.
Nel gioco del pallone dove la fortuna, elementi esterni, situazioni imprevedibili intervengono casualmente, raggiungere un 80% di ripetitività penso sia un grande risultato, ma a me ora interessa soltanto dare poi un giudizio che può anche essere qualitativo nel suo insieme, relativamente allo svolgimento di una singola partita di calcio.
A suo tempo avevo introdotto un parametro che si correla abbastanza bene ad un obiettivo di assoluta efficacia che è poi vincere non solo una partita ma un campionato, dato dal rapporto tra la differenza reti e il numero di partite giocate.

Qui mi avventuro in qualcosa di più specifico della partita in sé ed è molto semplicemente il prodotto dei tiri in porta e del possesso palla, paragonati poi al risultato finale. Come detto prendo in esame quattro partite dell'ultima giornata.
Il Milan fa 20 tiri prodotti con un possesso palla del 68%. Il prodotto dà un numero che prendiamo per quello che è. In teoria dimensionalmente forse ancora una percentuale, ma prendiamolo a sé stante. E' 13,60.
L'Atalanta fa 8 tiri per una percentuale di possesso palla del 32% che fa 2,56.
Prendiamo la Juve con il Frosinone. Fa 22 tiri con una percentuale di possesso palla del 62% quindi 13,64. Il Frosinone fa 6 tiri con il 38% quindi 2,28.
Prendiamo l'Inter con il Lecce, Fa 11 tiri con il 61% cioè 6,71. Il Lecce ne fa 14 con il 39% che fa 5,46.
Prendiamo la Roma con il Toro. La Roma fa 6 tiri con il 55% cioè 3,30. Il Toro fa 14 tiri con il 45% cioè 6,30.
Se ci sono errori mi scuso, ma mi sembra di averli verificati bene.
In questo caso, come puro esercizio occorre correlare qualitativamente il risultato finale con i valori così ottenuti.
Il Milan pareggia con un rapporto tra i due valori di oltre 5. Chi è più efficace, il Milan o la Dea? Molto più efficiente, ma vince? No. Quindi molto poco efficace.
Stessa cosa il Toro. Doppia quasi la Roma in valore. Vince? No, perde. Chi è più efficace?
Guardiamo l'Inter ed è l'esempio più eclatante di efficacia. Poco più del Lecce e straripa con 4 gol. Chi è enormemente più efficace?
La Juve vince di misura all'ultimo minuto con un rapporto di quasi 6. Si può dire che è efficace? Non credo proprio.

Sotto l'efficacia ci sono tanti aspetti, il gioco, la tattica, le motivazioni, il valore dei singoli, gli arbitri, il VAR, i regolamenti e quanto se ne vuole e ovviamente i capri espiatori di tutto, gli allenatori. Però magari basta cercare un solo numerino e molte cose si spiegano. Ripeto è solo un gioco.
Il Milan non tira fuori il ragnetto dal buco. Grande partita, l'ho detto pure io ma gran poca sostanza. La Juve fa una grande confusione per vincere di misura. La Roma stende un Toro che carica come nella Corrida e l'Inter fa un grande risultato con il minimo sforzo. Chi è il più efficace di tutti e che se ne sta in cima alla classifica?
Certo, questo può essere solo un gioco ma forse non lo è poi così tanto. E da verificare in tanti altri casi.
Le critiche sono ben accette e anche i pollicini rossi. Non mi disturbano affatto. Le prime sono ben accette sempre, gli altri, anche se non sono motivati, pure.