Gira aria di mestizia su VXL. Molti dicono che i cambiamenti costituiscono delle opportunità. Per me anche delle grandi fregature.
E' sempre la vecchia storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto e i tanti bloggers che qui hanno esercitato da anni il loro “mestiere” di scrittori/giornalisti” forse coltivato come sogno e poi messo nei cassetti nella vita reale, chissà, pure con libri non pubblicati oppure raccolte di poesie, non sanno davvero quale sia il futuro, se non un piuttosto malinconico Carpe Diem.
Per cui mi permetto, come blogger di storia molto più recente, e comunque decisamente meno accreditato, di cercare di dare una scossetta di allegria giocando un poco, in un commento sui generis delle partite di Milano e di Roma dell'Europa Minor.

In quella della Dea in tono un pochino più serioso, sono già transitato.
Prendo il testo, e penso che la musica la conoscano in tanti, della famosa “Cavatina” di Figaro detta anche “Largo al Factotum della Città”, tratta dal "Barbiere di Siviglia" di Gioachino Rossini.
Non mi soffermo sulla musica trascinante del grande pesarese, ma ricorro al testo di Cesare Sterbini per alcune trasposizioni calcistiche e ovviamente come si faceva nelle Corti antiche, chiedo licenza, come un vecchio giullare a cui tutto è consentito, se magari certe tonalità risultassero un poco dodecafoniche e comunque come già fatto, senza adombramento alcuno, sarò lieto di riprovarci.
Jea con me è stata fin troppo paziente.
Quindi ci provo un poco a metterla sullo scherzo come lo è la meravigliosa Opera Buffa Italiana, patrimonio assoluto dell'Umanità.
La musica è appunto quella travolgente di Gioachino Rossini, che con il “compaesano”, mi sento ormai così in questa splendida Bergamo, Donizetti compongono capolavori eterni e scherzosi come appunto “il Barbiere di Siviglia” e il “Don Pasquale”.

A una recita di un “Don Pasquale” in un teatro di Milano sentiì la gente ridere di gusto sulle disavventure del povero vecchio preso in giro e gabbato.
A Roma si attende De Zerbi e qui non si può non intonare:
Ah, che bel vivere, che bel piacere
Che Bel Piacere
Per un barbiere di qualità, di qualità!
Ah bravo Figaro
Bravo, bravissimo
Bravo! La la la, la la la , la la la, la
Fortunatissimo per verità

… Tutti mi chiedono, tutti mi vogliono
Donne, ragazzi, vecchi, fanciulli..
Ahimé che folla
Uno alla volta
Per carità...

 E se in questo momento c'è un allenatore /figaro che tutti vorrebbero... è proprio il celebratissimo De Zerbi.
Ero quindi molto curioso di vedere questo Brighton venire a insegnare calcio alla Roma dove sulla panchina siede più propriamente un “Allenatore de Noantri”, molto meno celebrato anche se ex grandissimo centrocampista, uno dei più grandi da me mai visti. Uno completo che in campo sapeva fare tutto.
Un poco come la celebre festa romana “de Noantri”, che sicuramente il grande Daniele conosce bene e che si tiene a luglio in onore della Beata Vergine del Carmelo, riassaporando vere atmosfere trasteverine , quelle antiche che ho avuto modo di apprezzare a fine anni 60 inizio 70 nelle poche ore di libera uscita dalla Cecchignola, a cercare nelle tante piazzette del quartiere le osterie dove una buona Carbonara e un bianchetto dei Castelli impegnavano a stento le finanze disponibili.

E così il Figaro Europeo trova una legnata storica in un clima euforico contro “er Daniele de Noantri” che gioca meravigliosamente all'italiana e lo impallina a dovere con i lanci di un rinato Paredes in stile Luis Suarez.
La critica in Italia scorre sempre facile con uno che in fondo gioca nella Nazionale “Campeon Mundial”.
Con una difesa così De Zerbi che con “fede” europeista porta con costanza 6/7 uomini alla pressione stile PPP (pressing pressing pressing), si prende due ripartenze micidiali che lo mettono KO. Sempre inseguendo il mio parametro chiude con un fantastico 57%, era 51% alla fine del primo tempo con 11 tiri., prodotto uguale a 6,27 contro il 43% e 14 tiri prodotto uguale a 6,02. Cioè produce uguale e prende 4 gol. Wow!.
Daniele da quello che appare sembra che ci sappia fare anche da allenatore ma soprattutto, ora principalmente, sicuramente da motivatore di una compagine che ritrova stimoli rabbiosi ed efficaci pari alla classe che nella Roma abbonda ben oltre la sua attuale posizione di classifica, pure con alcuni ex nostri, ma così va il mondo del calcio.
Chissà come mai quando oggi si gioca all'italiana, cioè facendo gol senza prenderli o meglio prima cercando di non prenderli e poi farli, pure attaccando come dicono le statistiche, i cronisti sportivi di calcio di oggi quasi si vergognano a chiamare le cose con il loro nome.
Il Gioco del Calcio all'Italiana dovrebbe essere come il “Barbiere”, patrimonio universale di intendere il calcio.

E quindi sono sempre attuali e magari qui ripetute, ma giova ripeterle le parole di Nereo Rocco che sosteneva così: “se difendo io sono un catenacciaro ma quando lo fanno gli altri, sono solo prudenti”.
Altra situazione mi sembra di riscontrare a Milano dove di simile a quanto visto a Roma c'è solo l'entusiasmo del pubblico che assiste piuttosto sconcertato alla prestazione del Milan contro il modesto Slavia in una buona mezzora di nulla cosmico calcistico.
Ci pensa un corrucciato e malinconico Leao, in strano puro stile Fado portoghese, a dare la scossa con una pennellata delle sue per la testa di Giroud l'Immenso, e poi, sempre in azione solitaria Rejinders trova finalmente la porta, secondo sue vecchie usanze, con una bella randellata e dovrebbe chiudersi la partita, anzi dovrebbe aprirsi a spensierata goleada, almeno così si pensa, con l'imperioso Luftus di testa in pochissimi minuti.
Già oscuri brividi si erano proposti all'improvviso pareggio e poi quando gli onesti pedatori di Praga pure azzoppati, agguantano un 2 a 3 con dormita della difesa i brividi diventano giustamente simili a incubi e quindi compaiono i fischi e comunque non basta la ennesima incontenibile “scrollatina” della nostra ala triste a dare assolute certezze per il ritorno con la puntatina di Pulisic.
Ma perché sembrano tutti così mesti al Milan? Almeno a me sono sembrati così.
Forse è una mia impressione ma mi sembravano anche persino riluttanti ad accogliere la festa di una vittoria, in ultima analisi.
Mi sembra che questa Europa Minor il Milan quasi la accolga come un qualcosa di non confacente a chissà quali mire future e comunque non in linea con una nobiltà vittoriosa che ormai appartiene molto più al passato che al presente.

A Roma e a Bergamo mi sembra che ci tengano a questa coppa e parecchio e a Milano un poco meno. Il 5 a 1 del Liverpool rifilato ai ben più quotati “cugini” dello Spartak Praga lascia intendere volontà molto più consistenti di quelle milaniste.
Eppure dovrebbe essere una tappa importante e pure mancante nel grande palmares rossonero anche se prospetticamente in tono minore, tipico della musica triste, rispetto a quanto è emerso dagli alti consessi finanziari dai quali sono giunte le direttive fondanti per il calcio italiano dell'avvenire e in particolare per i colori rossoneri.
Francamente a Milano de “noantri” non c'è rimasto molto. Quelli che in fondo cantavano troppo fuori dal coro, rispetto alla “mission” , li hanno messi fuori.
L'allenatore sembra già fuori pure lui e ormai ai titoli di coda. Il celebratissimo Figaro a Roma non è che sia andato proprio benissimo e magari ora circoleranno altri nomi, tra chi plaude al Nuovo Corso.

Occorre, per ritrovare gaudio e serenità, ritornare alla cavatina, se ciò mi viene consentito, che in fondo per i colori rossoneri può cominciare così:
Largo al factotum
della città, largo!
Presto a bottega
ché l'alba è già..”

Già... forse anche Ibra si sta domandando che forse, nella situazione attuale di nuovo factotum, che a tutto rimedia, non è poi così scontato che...
Ah che bel vivere, che bel piacere
Che bel piacere
Per un barbiere di qualità, di qualità!”

Da un'alba nuova, magari già spuntata da un pezzo, tutti i supporters rossoneri si aspettano un pomeriggio scintillante e non un tramonto che “non” intenerisce i cuori.
Forza Ibra factotum, confidiamo in te!

Mi piacerebbe mettere anche la musica ma, francamente, non so come si fa a inserirla nel sito.
Spero di essere pubblicato, altrimenti ci riproverò, serenamente.