Ci siamo. Il countdown sta per terminare, il derby d’Italia è alla finestra.
Tra meno di 48 ore una delle sfide più importanti della storia tra i due club conoscerà il suo epilogo, che lascerà indubbiamente strascichi, ma che non deciderà nulla a livello pratico. Continuo a ribadirlo. Ma il clima, adesso, si fa sempre più effervescente. Tuttosport apre con una news di mercato che intreccia le due avversarie per il tricolore: il rinnovo di Rabiot è in bilico, e dunque, forte della sua strategia impeccabile quando si tratta di parametri zero, Marotta potrebbe fiondarsi per inserire un tassello nell’Inter che verrà. Fin qui, tranne che per i tifosi juventini (che prima avevano puntato il dito contro il transalpino, mentre adesso è diventato uno dei pilastri della formazione), tutto molto bene. Se non fosse che lo stesso quotidiano sostiene in primis che il francese, in caso di mancato proseguimento con la Signora, andrà all’estero; secondariamente, tra le righe infila la questione per cui l’Inter starebbe pensando all’attuale centrocampista di Allegri come sostituto di Barella, in quanto “il club potrebbe essere costretto a venderlo”. Adesso, di commercialisti specializzati in Inter ve ne sono a bizzeffe. Di gente che continua a menarla con la storia dell’indebitamento, del prossimo fallimento, è pieno il web. Sono cinque anni che aspettiamo la retrocessione, ma ancora quel famoso record di appartenenza alla Serie A non viene scalfito. Dunque, già sottintendere che la squadra sia costretta a vendere un pezzo da novanta come il sardo quando, nella stessa rosa, probabilmente a fare le valigie sarà Dumfries, che porterà in dote un bel po' di quattrini, è alquanto discutibile. Se poi ci ventiliamo l’ipotesi che a sostituirlo potrebbe essere Rabiot, allora lì davvero apriti cielo. Con tutto il rispetto, ma sono due calciatori diversi e imparagonabili. Rabiot ha sicuramente delle qualità interessanti, è potente, è fisico, ha dei buoni tempi di rottura del gioco avversario, ma Barella, come mi piace definirlo, è un tuttocampista. Fa entrambe le fasi in modo egregio, è un moto perpetuo, si inserisce, può giocare da mezzala destra e sinistra senza sostanziali mutamenti, ha temperamento. Sì, anche a me non piace quando si lamenta in modo plateale per un passaggio o un cross, ma quello che possiede è ciò che potremmo definire interismo puro. E io, non lo sostituirei per nessuno, anche a costo di rinunciare a offerte faraoniche. E, ove dovesse essere così, preferirei far fare un salto di qualità a Frattesi, che sta avendo un anno di training per entrare a pieno regime a partire dalla prossima stagione.

Thuram vs Yildiz – Tante le chiavi tattiche che segneranno la super sfida di San Siro. La Gazzetta regala la copertina all’attaccante francese, che ha già lasciato il segno nel derby contro il Milan con il gol più bello dei 5 rifilati al Diavolo. Quando è in serata, è capace di fare qualsiasi cosa, lo abbiamo già visto. Dall’altra parte, l’astro nascente turco può essere una mina vagante, vuoi per il momento di forma, vuoi per il fatto che, rispetto agli altri, se ne conoscono meno i punti deboli e i punti di forza. Così come lo spagnolo Alcaraz che partirà dalla panchina e già scalpita. Inzaghi ritroverà Calha e Barella dopo la squalifica e saranno freschissimi: questo potrebbe essere uno degli spunti che potrebbero cambiare le sorti del match. Non mancheranno gli intrecci ruolo per ruolo: dal capitano Danilo contro l’interista puro Dimarco, al confronto tra i primi due goleador del campionato, Lautaro Martinez e Vlahovic, sebbene il primo abbia segnato 19 reti contro le 12 del serbo che però è in nettissima ripresa e sta trascinando i suoi nell’ultimo periodo. Insomma, gustiamoci questo sabato, perché domani sarà semplicemente una lunghissima attesa prima della partita dell’anno.

Zielinski è già interista, mentre la Roma… - Ha fatto rumore, riportata infatti dalle prime pagine dei quotidiani, l’esclusione del polacco dalla lista Champions del Napoli. Una scelta forte quella della società, che ha preferito rinunciare in anticipo alle doti del centrocampista in virtù di un accordo che legherà il calciatore all’Inter dalla prossima stagione. Per quanto la decisione possa essere controproducente, fa effetto vedere ancora quanto contano i sentimenti. E lo dico da interista. I giocatori sono dei professionisti, è un mantra che conosciamo e sappiamo, in cuor nostro, che è così. Ma è lecito per le società restarci male e procedere come meglio ritiene opportuno. Certo, la reazione è discutibile perché rischi di mangiarti le mani sapendo che contributo può dare uno dei pezzi pregiati della cavalcata scudetto, ma tanto è. Io lo avrei inserito, come abbiamo fatto noi con Skriniar: consapevoli della sua scelta (assurda, in questo caso), lo abbiamo ignorato fino a fine stagione. De Rossi, nel frattempo, lancia Angelino dal primo minuto nell’ennesimo sold-out contro il Cagliari previsto lunedì ed è pronto a buttare nella mischia Baldanzi nella ripresa: unitamente ai continui stop della Fiorentina, la rincorsa Champions League comincia a diventare un obiettivo sempre più realisticamente raggiungibile. E, aggiungo io, doveroso. Il Torino, per cercare un posto in Europa, abbraccia Kabic: il gol alla Messi con la Stella Rossa è il suo biglietto da visita. Soliti paragoni impropri, ma va beh.

Italiano, ma che succede? – Qualcosa non sta andando per il verso giusto, è evidente. Un mese non viola, ma nerissimo per la Fiorentina, che non riesce a vincere. Ieri ha perso in Puglia, contro un Lecce che sta disputando un altro campionato più che dignitoso. A me i salentini piacciono, e nel primo tempo avrebbero dovuto chiudere almeno sul 2-0 (un paio di legni hanno impedito di rendere più cospicuo il vantaggio). I toscani hanno ribaltato il match (Falcone rivedibile sul secondo gol), Belotti continua a sbattere contro la sfortuna, e poi nel finale contro-rimonta salentina da urlo, con due gol nel recupero che sono valsi il clamoroso successo. I gigliati devono arrivare in Europa, non ci sono scuse (e possibilmente almeno in Europa League), ma Italiano deve intervenire. Sta mancando attenzione, manca incisività in alcuni frangenti (il Gallo si spera possa dare una sterzata). Nel frattempo, Roma e Atalanta ringraziano. E anche Lazio e Napoli.

Mondo Milan: Ibra benedice Pioli – È arrivata la sua approvazione. Il titolo di Re conferito dal Milan (che a memoria non ricordo mai aver idolatrato qualcuno in questo modo) e la nuova figura nello scacchiere dirigenziale impongono allo svedese di esprimersi sull’attualità, anche per eliminare le scorie polemiche del suo start natalizio. A me sembra più una dichiarazione di facciata, visto che l’ombra di Conte è sempre più aleggiante, sebbene Pioli abbia cominciato a manifestare un senso di noia per questa situazione. Comprensibile, ma siamo davvero sempre al solito punto: lui sta facendo il suo, se c’è qualcuno che credeva si potesse fare meglio (Coppa Italia esclusa) si accomodi. Io continuo a credere che i rossoneri stiano facendo quanto nelle loro possibilità. Tenere il ritmo di Inter e Juventus è impossibile e non passare quel girone di Champions League è comunque lecito: boh. Poi, intendiamoci, se si vuole completamente cambiare filosofia è un altro discorso, ma il Milan di questi anni ha fatto molto di più di quanto era nelle sue corde, compreso il titolo vinto che è un capolavoro di quel tecnico che di certo non attrae le mie simpatie, ma che si ritrova costantemente accusato quando i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Hamilton-Ferrari! – Negli altri sport, mentre il Presidente della Lega di Basket annuncia una Coppa Italia in formato NBA (mentre quella del calcio rimane una roba fuori dal mondo), la grande notizia è lo sbarco di Lewis alla corte del Cavallino Rampante. Per gli appassionati, è sicuramente una notizia mirabolante, visto che stiamo parlando di uno dei più grandi piloti di sempre che abbraccia la scuderia più rinomata del mondo. Colpaccio!

 

Indaco32