Mentre scrivo è in corso la finalissima dell’Australian Open con il nostro Sinner impegnato nel difficile round finale contro Medvedev. Tutta Italia è collegata, tutti insieme a spingere l’altoatesino al trionfo. E questa è anche una mezza fortuna per le grandi alleate di questa stagione, Milan e Juventus, che si vedono sottratte il centro della prima pagina della Gazzetta dello Sport (giustamente) dal più grande tennista italiano almeno degli ultimi 40 anni. A fine mattinata sapremo se è lecito festeggiare o se prendere atto che abbiamo l’astro nascente della racchetta in casa a cui manca ancora un gradino per fare il grande salto. Cosa che, parole di Allegri, lo accomunerebbe proprio ai bianconeri, che scivolano contro il rigenerato Empoli di Davide Nicola. Per quest’ultimo ho un’autentica venerazione: per chi si fosse dimenticato, al termine del pezzo troverete il video della strepitosa cavalcata con cui il tecnico salvò un ormai spacciato Crotone sette anni or sono, con un percorso leggendario. Un cuore grande, una voglia matta di giocarsela, atteggiamento non sempre ammirato nel gioco della compagine dell’ironico livornese, anzi. Ieri Milik l’ha combinata grossa, e qualcuno si è persino azzardato a trovare precedenti non sanzionati o a trovare giustificazioni legate alla zona di campo o al servizio delle Iene (il solito complotto, no?). E, addirittura, come da titolo di Tuttosport: “Il VAR Juve funziona”. Non esiste il VAR per singole squadre, è ora di finirla. Il VAR ha corretto un errore macroscopico del direttore di gara. Fine. L’espulsione è sacrosanta a seguito di un intervento folle del polacco. La Juventus rimane comunque assolutamente in lotta: guai a pensare che uno stop interno possa spianare la strada al tricolore interista. E non succederà neanche se domenica prossima dovesse vincere il derby d’Italia più importante degli ultimi 20 anni. E no, non è falsa umiltà: in quello è specializzato l’allenatore bianconero, che continua a caricare di responsabilità gli antagonisti per scaricare i suoi.
Ma non ci caschiamo, Max: fossi un tifoso del tuo club, non digerirei facilmente questo tipo di comunicazione perennemente al ribasso. Serata nera anche per il Milan, condita da un clamoroso errore arbitrale che, ovviamente, non fa rumore come quelli che accadono durante le partite dei cugini: primo rigore concesso davvero allucinante, con Thiago Motta che rimedia pure un cartellino rosso perché si è animato nel vedersi fischiare un penalty contro di quel genere. E lo ha pure mimato in campo: come si fa? Mistero. Però, niente di che. Sono situazioni di campo, qualcuno dirà che si può o non si può dare. Insomma, minimizziamo. Mica come tutte le vicende che hanno portato a coniare il termine Marotta League. Sia mai. Fatto sta che il Bologna è un ossaccio duro, i rossoneri hanno dei seri problemi dagli undici metri, e commettono ingenuità continue. Io credo che i rossoneri siano nella loro dimensione: terzo posto ed Europa League. Al momento c’è troppa distanza con le prime due della classe e Leao continua a non incidere come un top player. In questo momento, non è possibile competere ad alti livelli per la più nobile delle coppe europee. Niente di male: è un percorso, e che se ne facciano una ragione i sostenitori, sia quelli del partito Pioli out, che quelli del Pioli in.

Inter a Firenze con look nuovo, spareggio Europa a Roma – Stasera a Firenze si vedrà un’inedita formazione messa in campo da Inzaghi, con Frattesi e Asllani che hanno l’occasione dell’anno (più il secondo che il primo, praticamente un dodicesimo titolare, pur con un minutaggio ancora poco sostanzioso). Per il resto, solito schieramento, con il solito Lautaro a reggere sulle spalle il peso dei gol attesi. In questo weekend, curiosamente, si incroceranno le stesse partecipanti al nuovo discutibile format della Supercoppa Italiana: all’Olimpico la Lazio riceve il Napoli. Una sfida fondamentale per le ambizioni Champions League delle due squadre, che devono cominciare a correre perché l’Atalanta ha cominciato a mettere il turbo. Una sfida tra deluse? Sì, se pensiamo che sono le prime due classificate dello scorso anno, ma che hanno ancora margine per arrivare tra le prime 4.

Lookman vola, Buongiorno out – L’attaccante orobico trascina la Nigeria insieme ad Osimhen e con una doppietta vince gli ottavi di finale contro il Camerun. Una coppia del genere non ha molti eguali nel panorama internazionale, oggettivamente parlando. Avesse un organico con qualche difensore e qualche centrocampista di maggior spessore, potrebbe seriamente diventare una squadra da tenere d’occhio nel Mondiale 2026. Tornando in Italia, Buongiorno sarà fuori per un bel periodo: un vero peccato per il Torino che aveva trovato uno dei punti di forza nel centrale italiano. Granata attivi sul mercato: sta per arrivare Lovato, come riporta Tuttosport.


Calcio estero: Xavi adios, miracolo FA Cup – L’allenatore del Barcellona, emulando Klopp, annuncia l’addio alla panchina catalana a fine stagione. I quotidiani spagnoli non parlano d’altro. Ovviamente, nessun appassionato può però paragonare i due saluti: quello del tecnico del Liverpool è la fine di un’epoca, quello dell’ex compagno di reparto di Iniesta è semplicemente una notizia di mercato. Xavi ha vinto una Liga l’anno scorso, ma sono ben lontani i fasti del periodo in cui lui giocava e straripava. I blaugrana sono diventati una squadra normale, cosa impensabile fino a qualche anno fa. E anche il successo in campionato non ha cambiato il trend: è troppo lontano dalla costanza del Real Madrid. Una scelta doverosa, dopo il tremendo ko interno per 5-3 contro il Villarreal. Di questo triennio ricorderò la sua ossessione per l’Inter: quella semifinale nel 2010 non è mai stata digerita. E si vede. In FA Cup ennesimo exploit, altra favola, altro calcio: il Maidstone, squadra militante nella sesta serie inglese, è approdata agli ottavi di finale della competizione. Qualcuno dirà che non è più una sorpresa, ma no, non è così. Per ogni piccola realtà, queste storie sono immortali. Sono momenti di gloria che non sai se torneranno in futuro. E viverli al massimo è l’unica cosa possibile. La vittoria esterna contro l’Ipswich, che gioca in Championship, ha regalato un sogno da gustare fino in fondo. La sesta serie equivale alla nostra Promozione, anche se, va detto, le squadre nelle serie gerarchicamente superiori del calcio inglese sono inferiori alla valanga di club italiani che popolano il calcio professionistico.
Facendo un rapido raffronto, è come se una squadra di Serie D fosse approdata agli ottavi della Coppa Italia. Cosa, però, impossibile alle nostre latitudini. Ogni volta che si prova a riformare, si fa un passo indietro: ridurre le squadre in Serie A sarebbe stato fondamentale. E invece no. E non dite che in Inghilterra fanno così: non paragoniamo lo spettacolo della Premier a quello indecoroso a cui assistiamo da primavera in poi su tantissimi campi italiani. Ridurre le squadre professionistiche è un altro passo (e forse su questo ci stiamo riuscendo), ma nessuna parola sulla Coppa Italia: quando mai avremo la possibilità di vivere questi momenti che riconciliano il calcio con il territorio? Se volete una coppa riservata alle big, fate come in Inghilterra (per l’appunto): una Coppa di Lega solo per la massima serie. Poi, però, fateci sognare con il Fanfulla e l’Az Picerno di turno che magari incontrano l’Inter a San Siro. Io invidio il calcio inglese, e mi infastidisce questa cosa. Finché non cambia, sarà così. Pertanto, oltre al Maidstone, mi toccherà fare il tifo per il Newport (quarta serie) che accoglierà il Manchester United oggi alle 17:30: i Red Devils quest’anno hanno abituato a tutto.
Prepariamoci a vederne delle belle: lì, è ancora lecito sognare.

 

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