Qualche giorno fa ho guardato un video sul canale Youtube di Fabio Caressa, che non ha bisogno di presentazioni, il quale ha proposto un’ipotetica sfida Top 11 Europa vs Mondo riferendosi agli ultimi 23 anni, cioè dal 2000 ad oggi.
Tra i mille impegni infilati di qua e di là nel già foltissimo calendario del mondo del calcio, alcuni davvero evitabilissimi come la Nations League, la Finalissima, persino la Uefa-Conmebol Club Challenge che ha visto trionfare il Siviglia proprio qualche settimana fa (e non ditemi che non ne sapevate nulla), non ha mai trovato spazio una delle idee che, tra le tante, avrebbe avuto senso praticare. Una super sfida che sa tanto di All-Star Game, un match in cui inserire i più forti del pianeta calcio suddivisi in due top team, capaci di regalare sfide scintillanti, mettendo sul piatto i talenti più puri del panorama internazionale. Magari mi dedicherò a ricreare uno storico anche per gli anni passati, ma nel frattempo passiamo all’attualità e vediamo quale sarebbe lo spettacolo più bello e frizzante che il nostro sport preferito potrebbe offrire.
I convocati per le sfide sono 23 per ogni team. Per far ciò, ho utilizzato come criterio i valori di mercato del sito transfermarkt.it, selezionando in tal modo i migliori nei propri ruoli, ovviamente ben distribuiti (è risaputo che gli attaccanti godono mediamente di un trattamento più favorevole rispetto ai compagni). Pertanto, per entrambe le contendenti ho conteggiato 3 portieri, 7 difensori (di cui 3 o 4 terzini), 7 centrocampisti (compresi i trequartisti) e 6 attaccanti (tra punte centrali ed esterni). Vediamo quali sarebbero le squadre al via.

EUROPA

Portieri - Courtois (Real Madrid) - Donnarumma (PSG) - Maignan (Milan).
La scelta era tra 4 grandi numeri uno. Alla fine, l’escluso di lusso è stato Diogo Costa, brillante estremo difensore del Porto e che si candida a insidiare nel futuro le candidature dei tre prescelti, di cui due dal forte sapore di Milan. Uno attuale, il francese che ha dimostrato di essere il più forte nel suo ruolo nell’intera Serie A, e uno passato, quel Gigio campione d’Europa nel 2021 che ha dovuto sostituire proprio con il transalpino. Due profili di altissimo spessore che hanno davanti, per la titolarità, l’esperto belga, probabilmente in questo momento il più decisivo del pianeta tra i pali.

Difensori - James (Chelsea) - Alexander-Arnold (Liverpool) - Ruben Dias (Manchester City) - Gvardiol (Manchester City) - De Ligt (Bayern Monaco) - Camavinga (Real Madrid) - Nuno Mendes (PSG).
La coppia di centrali non presenta un errore: Gvardiol, che ha mostrato le sue capacità nella straordinaria stagione con il Lipsia e al Mondiale con la Croazia, è il grande acquisto dei campioni d’Europa, che vanno a rinforzare uno dei pochissimi reparti in cui forse si poteva migliorare. Resta fuori Saliba dell’Arsenal, le cui quotazioni sono in forte ascesa: al suo posto l’ex Juventus De Ligt, che al Bayern Monaco ha ritrovato quelle doti che sembravano smarrite in bianconero. A destra pochi dubbi, mentre a sinistra Camavinga è stato prescelto nel ruolo ideato da Ancelotti e adattato rispetto al suo naturale posizionamento in mezzo al campo: a farne le spese è Theo Hernandez, che viene scavalcato nelle gerarchie dal portoghese Nuno Mendes, in forza ai parigini.

Centrocampisti - Bellingham (Real Madrid) - Pedri (Barcellona) - Gavi (Barcellona) - Rice (Arsenal) - Rodri (Manchester City) - Musiala (Bayern Monaco) - Odegaard (Arsenal).
In mezzo al campo si parla spagnolo. Scelta irrinunciabile è quella di Bellingham, colpo estivo dei blancos che lo hanno strappato al Borussia Dortmund per le solite cifre spropositate. Al suo fianco, i due gemelli catalani, già investiti dell’eredità pesante di Xavi e Iniesta. Dietro, come probabili riserve, l’astro nascente Rice, diventato quest’estate il trasferimento più costoso della storia dei Gunners, che lo ha strappato all’altra londinese West Ham con cui ha vinto la Conference League contro la Fiorentina, e Rodri, il match-winner della finale di Istanbul. Sulla trequarti, bel duello tra Musiala e Odegaard, due opzioni di primissimo piano per aumentare il tasso offensivo del centrocampo europeo.

Attaccanti - Saka (Arsenal) - Haaland (Manchester City) - Mbappé (PSG) – Kane (Tottenham) - Foden (Manchester City) - Leao (Milan).
Come prevedibile, il reparto offensivo parla ancora inglese, con la Premier che spadroneggia, ma fortunatamente un pizzico di Serie A la ritroviamo, ancora una volta grazie al Milan: è Rafael Leao il secondo e ultimo elemento della nostra massima serie ad essere convocato nell’Europa. Insieme a lui, gli autentici mostri sacri di questo periodo: Haaland, Mbappè e Kane sono l’espressione del potenziale di questa squadra. A completare il quadro, Saka e Foden, grandi protagonisti con le loro maglie. Niente da fare per Vlahovic: il serbo della Juventus, al centro delle attenzioni di mercato, ha i mezzi per poter far parte del gruppo nei prossimi anni.

Allenatore – Pep Guardiola (Manchester City).
A condurre il Dream Team non poteva che essere il campione d’Europa in carica e uno dei giganti della storia della panchina. Con lui, l’Europa può affrontare la sfida al Mondo: si affiderà alle due torri Kane e Haaland con Mbappè a rifinire, oppure prediligerà il suo attacco a 3 con una punta centrale e due esterni larghi?

MONDO

Portieri - Ederson (Manchester City) - Onana (Manchester United) - Alisson (Liverpool).
C’è quasi un pizzico d’Italia tra gli estremi difensori carioca: l’ex interista Onana si inserisce tra i colossi brasiliani, leader delle due squadre britanniche dominatrici degli ultimi anni. Difficile scalzare Ederson, ma il camerunense ha una personalità tale da poter mettere in difficoltà il proprio selezionatore. Fuori il protagonista iridato dell’Argentina, l’estremo difensore dell’Aston Villa Martinez: sorprende?

Difensori - Hakimi (PSG) - Molina (Atletico Madrid) - Araujo (Barcellona) - Militao (Real Madrid) - Marquinhos (PSG) - Davies (Bayern Monaco) - Estupinan (Brighton).
Trascorsi italiani anche nel reparto difensivo: Hakimi, campione d’Italia con Conte, sarà il punto di forza sulla destra del team mondiale. Insieme a lui, Marquinhos, ormai colonna del PSG ma con un trascorso 10 anni fa con la maglia della Roma. Al centro sarà difficile scalzare la concorrenza made in Liga, mentre a sinistra, oltre alla certezza Davies, troviamo Estupinan, prodotto del gioco di De Zerbi. In rampa di lancio Kim, che potrebbe trovare spazio il prossimo anno ove dovesse riconfermarsi in Germania dopo l’exploit partenopeo.

Centrocampisti - Valverde (Real Madrid) - Enzo Fernandez (Chelsea) - Caicedo (Brighton) - Guimaraes (Newcastle) - Ugarte (PSG) - Mac Allister (Liverpool) - Paquetà (West Ham).
Qui, il campionato inglese è travolgente, con 5 elementi su 7 appartenenti a 5 squadre differenti, tra cui l’ex rossonero Paquetà, in forza al West Ham e due campioni del mondo argentini. Pezzo pregiato del reparto ovviamente Valverde.

Attaccanti – Rodrygo (Real Madrid) - Osimhen (Napoli) - Lautaro Martinez (Inter) - Gabriel Jesus (Arsenal) - Vinicius (Real Madrid) - Martinelli (Arsenal).
E finalmente, c’è anche la Serie A. Se nell’Europa abbiamo trovato due calciatori del Milan, è nell’attacco del Mondo che troviamo altri due rappresentanti del nostro campionato, che si contenderanno la palma di attaccante principe della squadra: Osimhen del Napoli e Lautaro Martinez dell’Inter. Sugli esterni, poche storie: le frecce del Real Madrid saranno gli assi nella manica del gruppo. A completare l’assetto, i due calciatori brasiliani dell’Arsenal.

Allenatore – Lionel Scaloni (Argentina).
Anche qui, non ci potevano essere alternative: il campione del mondo in carica proverà a regalare un’altra gioia, stavolta allargata a tutto il mondo.

Come finirebbe questa ipotetica partita? Per rispondere a tale quesito, ho chiesto alla mitologica Intelligenza Artificiale, che ha così sentenziato (solo risultato e sostituzioni, la cronaca è stata da me adattata). Buon divertimento!


CRONACA E TABELLINO GARA DI ANDATA

Tutto pronto al Monumental. Si gioca nella città della squadra iridata, il Mondo guidato da Scaloni a trazione offensiva, con l’Europa che risponde altrettanto con il tridente pesante Mbappè-Haaland-Kane. La sfida è però complicata per gli ospiti, che non riescono a pungere e a imbastire trame interessanti. Dall’altra parte, i più pericolosi sono Rodrygo e Vinicius, che al 24’ combinano insieme e regalano il primo brivido vero del match: il primo crossa per il secondo, che dall’interno dell’area colpisce di piatto sinistro, mandando di poco alto. Manca filtro al centrocampo europeo, mentre dall’altra parte Osimhen lavora bene di sponda: al 32’ dal limite, il nigeriano offre di petto all’indietro la battuta a Davies, ma il suo sinistro è ben parato da Courtois. La sfida è tesa, ma mancano i guizzi tanto attesi dai campionissimi. Si va alla ripresa, e al 14’ Guardiola ridisegna i suoi: dentro Saka e Musiala, fuori Gavi e un impalpabile Haaland, passando ad un 4-2-3-1 con Mbappè largo a sinistra. Dall’altra parte, risposta con Lautaro Martinez.
Ed è proprio l’interista ad avviare l’azione che porta al gol decisivo: vince il duello fisico con Ruben Dias e allarga per Rodrygo, che tira e trova la respinta del portiere belga, ma sulla corta ribattuta Mac Allister è più lesto di tutti e anticipa il ritorno di Gvardiol, portando in vantaggio i suoi al 27’ del secondo tempo.
Forcing finale europeo: Mbappè finalmente trova le idee, e all’82’ sfiora il palo con un diagonale micidiale. Tre minuti dopo, è Kane a impegnare Ederson, che salva in tuffo. In pieno recupero, al 93’, ci prova Ruben Dias di testa, ma il suo colpo finisce a lato, rinviando le speranze di vincere l’All-Star Game tra 4 giorni a Wembley. Infortunio per Araujo.

9 Agosto, Buenos Aires (Arg)

MONDO-EUROPA 1-0

RETE: 72’ Mac Allister (M).
MONDO (4-2-3-1): Ederson; Hakimi (82’ Molina), Araujo (70’ Marquinhos), Militao, Davies; Valverde (87’ Ugarte), Enzo Fernandez (75’ Paquetà); Rodrygo, Mac Allister, Vinicius; Osimhen (65’ Lautaro Martinez). A disp. Alisson, Onana, Estupinan, Caicedo, Guimaraes, Gabriel Jesus, Martinelli. All. Scaloni.
EUROPA (4-3-1-2): Courtois; Alexander-Arnold, Ruben Dias, Gvardiol, Camavinga (87’ Foden); Bellingham (70’ Rodri), Pedri (80’ Odegaard), Gavi (59’ Musiala); Mbappè; Haaland (59’ Saka), Kane. A disp. Donnarumma, Maignan, James, De Ligt, Nuno Mendes, Rice, Leao. All. Guardiola.
ARBITRO: Turpin.
AMMONITI: Valverde (M), Ruben Dias (E).


CRONACA E TABELLINO GARA DI RITORNO

Guardiola cambia versione, e torna ad un modulo più equilibrato ma, paradossalmente, potenzialmente più incisivo, con Mbappè alle spalle di Haaland, confermato titolare nonostante la brutta prestazione, e con le frecce Saka e Foden a lavorare sugli esterni. James al posto di Alexander-Arnold in avvio, e il gioiello citizen Rodri in luogo di un Bellingham deludente nel match di Buenos Aires. Scaloni dà fiducia a Lautaro dal primo minuto, inoltre schiera Marquinhos al posto di Araujo, che non rimedia all’infortunio patito, non rischiando in vista dell’imminente avvio di stagione. Per il resto, stessi effettivi di quattro giorni prima. Wembley è una bolgia, l’Europa cerca la rimonta. E lo spirito di Guardiola si intravede fin dal fischio iniziale del sudafricano Gomes, con una pressione incredibile sulla retroguardia avversaria. Tanto possesso, alla ricerca del varco giusto, con Mbappè e Haaland che stavolta appaiono in forma e con l’intesa giusta: al 5’ bel duetto tra i due, con il tiro del francese a chiusura del triangolo che va di poco lontano dal palo alla sinistra di Ederson. Il portiere brasiliano è micidiale al 16’, quando sventa un tracciante preciso di Foden, togliendo in tuffo basso un pallone destinato all’angolino. Il primo tempo è solo europeo, ma l’estremo difensore carioca, migliore della prima frazione, tiene lo 0-0 al 45’: al 27’ salva sul colpo di testa di Haaland, che riceve un cross perfetto di Camavinga; due minuti dopo, è il francese in rotta con il PSG a impegnare i guantoni del campione d’Inghilterra. Al 37’ è invece impreciso il gigante norvegese, che angola troppo dopo un bell’assist fornito da Foden. Solo nel finale sussulto del Mondo, ma che sussulto: al 43’ Rodrygo si inventa un numero sul compagno di squadra Camavinga e si trova a tu per tu con l’altro madridista Courtois, ma il suo pallonetto a scavalcare si infrange sul palo. Segnali di risveglio, che si concretizzano nella ripresa: al 55’ Vinicius si libera sulla fascia sinistra sfruttando una bella ripartenza di Mac Allister e crossa al centro, dove Lautaro Martinez è lesto a deviare la palla in rete con un preciso colpo di testa. Guardiola reagisce immediatamente, inserendo Musiala e Leao, ma non basta la reazione (al 75' traversa di Mbappè): il Mondo si impone ancora una volta di misura e si porta a casa l’All-Star Game 2023, con standing ovation per Ederson, sostituito nel finale da Alisson.

13 Agosto, Londra (Eng)

EUROPA-MONDO 0-1

RETE: 55’ Lautaro Martinez (M)
EUROPA (4-2-3-1): Courtois; James, Ruben Dias, Gvardiol, Camavinga (72’ Nuno Mendes); Rodri, Pedri (57’ Musiala); Saka (61’ Odegaard), Mbappè, Foden (57’ Leao); Haaland (80’ Kane). A disp. Donnarumma, Maignan, Alexander-Arnold, De Ligt, Bellingham, Rice, Gavi. All. Guardiola.
MONDO (4-2-3-1): Ederson (91’ Alisson); Hakimi (69’ Molina), Marquinhos, Militao, Davies; Valverde, Enzo Fernandez; Rodrygo, Mac Allister (82’ Paquetà), Vinicius (87’ Martinelli); Lautaro Martinez (72’ Gabriel Jesus). A disp. Onana, Estupinan, Caicedo, Guimaraes, Ugarte, Osimhen. All. Scaloni.
ARBITRO: Victor Gomes.
AMMONITI: Rodri (E), Ruben Dias (E), Valverde (M).

 

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