Ieri sera, il signor Di Bello ha sbagliato una prima volta nel primo tempo, quando non ha assegnato un rigore all'Atalanta, senza peraltro rivedere l'azione al VAR. Gasperini è stato espulso per proteste e il risultato era 0-0. Ha sbagliato, poi, una seconda volta nel secondo tempo, quando ha assegnato ai bergamaschi un rigore che non c'era. Anche in quel caso non ha rivisto l'azione al VAR e le squadre erano in parità, seppure sul punteggio di 1-1. La volontà di compensare il primo errore col secondo è stata evidente e, forse, ha favorito l'Atalanta, in quanto nel secondo tempo i rossoneri avevano meno tempo per pareggiare. Tuttavia, potrebbe anche aver favorito i rossoneri che, dopo l'errore del primo tempo, sono riusciti anche ad andare in vantaggio senza però riuscire a conservarlo. Si può, comunque, ipotizzare che la compensazione abbia, nella sostanza, lasciato inalterate le chance delle squadre.

Potrebbe essere stato decisivo, invece, l'episodio dell'ultimo minuto, quello del mani nerazzurro ignorato dal direttore di gara senza essere rivisto al VAR. Bisognerebbe, comunque, decidere se il tocco era punibile o no. Forse lo era, ma le nefandezze tattiche di Pioli richiedevano una punizione esemplare

Perché questa lunga premessa? La risposta è semplice. Nelle dichiarazioni post-match, Pioli ha contestato Di Bello, sperando nella dabbenaggine dei milanisti e nell'odio atavico di qualsiasi tifoso verso il tradizionale uomo nero (che non è più nero da anni). Da quanto si legge sui social, il tentativo è in gran parte fallito, in quanto sono sempre più i supporter rossoneri che stanno aprendo gli occhi. Una minoranza di tifosi, purtroppo, ha preso per buona la scusa, anche se solo in parte. Ma ieri, Pioli-Jeckyll è stato davvero in versione Pioli-Hyde.

E' da ieri sera che ho in mente "Pippo non lo sa", una canzone molto vintage, vecchia come il proverbiale cucco (ci si chiede quanto sia vecchio un cucco e, se non ricordo male, se lo chiedeva anche Achille Campanile). La canzone dice: "Pippo Pippo non lo sa, ma quando passa ride tutta la città". E... Pioli Pioli non lo sa, ma del suo Milan ride tutta la città.

Una squadra può essere complessivamente meno forte di un'altra, ma essere allenata meglio, quindi in grado di tirare fuori di più dai suoi elementi. La classifica del campionato, in effetti, dice che il Diavolo è meglio della Dea, ma i confronti diretti ci dicono altro. Gasperini sembra in grado di tirare fuori di più dal suo materiale. Pioli, dal suo canto, fa di tutto per sciupare potenziale, come un'autentica cicala della panchina. In fondo che gli frega? Ha un contratto e viene stipendiato lo stesso. Ma entriamo nei dettagli.

L'Atalanta non difende con 4 uomini, non difende con 3 e non difende con 5. L'Atalanta difende tanto con 4 che con 3 che con 5 uomini, nel senso che ha meccanismi oliati come ingranaggi nuovi di pacca che rendono efficiente la linea difensiva a seconda degli attacchi avversari. La sua organizzazione è un po' come le pompe idrauliche dei moderni impianti di riscaldamento condominiale, il cui funzionamento dipende dalle esigenze variabili dei singoli appartamenti. Il centrocampo, inoltre, mettendoci anche Miranchuk in appoggio al centravanti, si alza e si abbassa con ammirevole armonia, a volte quasi in linea come una compagine di rugby.

Invece... invece Pioli Pioli non lo sa (o fa finta di non sapere) che il suo Diavolo è potenzialmente uno zimbello degli avversari (allenatori, giocatori e tifosi). Ieri, poi, ha pensato bene di riproporre una scelta bizzarra fatta nel gennaio 2023 in Milan-Torino 0-1 (che costò la precedente eliminazione dalla coppa). Il tecnico rossonero ha riproposto una difesa a 3 di tipo eccentrico, con i difensori molto larghi in partenza, però con il compito di ricompattarsi rapidamente per consentire agli esterni, altissimi, di ritornare e coprire le fasce. Il problema, tuttavia, è che stiamo parlando di calcio vero e non di play-station. Pioli, infatti, ha schierato un terzetto arretrato composto da un solo centrale di ruolo, Gabbia, con una coppia di esterni naturali, Calabria e Hernandez. E qui non si trattava di adattare un esterno in una difesa a 4, perché Theo lo sta facendo bene e potrebbe cavarsela anche Calabria. Ieri il tecnico ha schierato un solo centrale (prima Gabbia poi Kjaer) nella sua difesa a 3, allegra quanto le comari di Windsor. Pioli, oltretutto, ha chiesto agli esterni di coprire verdi e sconfinate praterie, stroncandoli quanto a lucidità, ma anche rendendo difficile la semplice presenza nel pacchetto arretrato. Un assetto del genere, come tutte le soluzioni da enigmista di the riddler Pioli, ha retto solo nella mezz'ora iniziale e nel finale, quando l'Atalanta è rimasta dietro. Nei 45' centrali, invece, quando i bergamaschi hanno aumentato i giri del motore, il marchingegno rossonero si è aperto e chiuso come una fisarmonica, esattamente come era successo contro il Torino 12 mesi fa.

Schierato titolare, Gabbia ha dimostrato che i bravi ragazzi, per quanto limitati, hanno un santo protettore e il suo lo ha costretto a uscire per infortunio evitandogli di partecipare alla débacle. E' un bravo figliolo, ripeto, e non meritava di partecipare allo scempio. Tuttavia, finché Gabbia è stato in campo, ha confermato una volta di più di non poter aspirare a certi livelli. Questo difensore, infatti, ha la stessa reattività di un busto in bronzo in un giardino pubblico. De Ketalaere, sul palo a destra di Maignan, aveva indirizzato la palla verso il legno opposto e Gabbia, spalle alla porta, si stava limitando guardarla rimbalzare. Pensava di fare da schermo agli avversari oppure non sapeva cosa fare? Ma la sfera stava scorrendo oltre, dove stava piombando come un falco De Roon. Se Reijnders, hell or high water (rischiando cioè il tutto per tutto) non avesse spinto il nerazzurro proprio su Gabbia, il gol sarebbe stato altamente probabile. Il difensore si comportò in maniera identica a Firenze a novembre 2021, quando difese faccia alla porta un pallone che l'incursore alle sue spalle buttò dentro. Un difensore degno di giocare ad alti livelli interviene e spazza la palla a destra o a sinistra a seconda del piede con cui può coordinarsi meglio. Di certo non resta imambolato, quasi ipnotizzato, a vedere il pallozzo che danza macabro di fronte alla rete. Occorrono riflessi o velocità di pensiero! Ma la colpa non è di Gabbia, bensì di chi si ostina a considerarlo arruolabile nel Milan.

Pioli ha dato colpe anche all'ingenuità dimostrata dal Milan in occasione del primo gol Atalantino, dimostrando così di aver visto un'altra partita o solo quella che gli fa comodo. Il gol della Dea è stato identico a quello del vantaggio rossonero. De Ketalaere e Leao sono rimasti a galleggiare sulla trequarti in attesa di darla rispettivamente a Holm e Theo in arrivo sul binario di fascia. Il loro passaggio, teso e rasoterra, è stato messo dentro di prima rispettivamente da Koopmeiners e Leao. Sono state due azioni ben eseguite da chi ha segnato, altro che ingenuità, mancanza di attenzione, di applicazione e compagnia bella (che hanno ormai rotto gli zebedei da un bel pezzo come scuse)! Peccato solo che la partita rossonera si sia fermata all'azione della rete, mentre quella bergamasca sia proseguita.

Pioli, in fondo, deve avere poteri soprannaturali come il Dr. Strange, signore delle arti mistiche nell'universo Marvel. E' evidente che, almeno ieri sera, la forma astrale del tecnico rossonero è uscita dal corpo ed è andata altrove. Il Milan ha disputato un primo tempo passabile che, invece, è stato buonissimo per Pioli. Anche nei momenti di maggiore pressione, la supremazia territoriale è stata sterile. Ma forse Pioli Pioli non lo sa e serio serio se ne va per la città.

In conclusione, diciamo che Jimenez è stato mandato allo sbaraglio in un assetto tattico da Antologia di Edipo nella Settimana enigmistica. Aggiungiamo che Terracciano è subentrato quando l'Atalanta stava abbassando i giri del motore. Ma Simic, quando si è visto, ha fatto sorgere un dubbio: con tutta la sua inesperienza, si mangia Gabbia a colazione e non vale meno dei titolari, quale torto ha fatto a Pioli per non essere lanciato una volta per tutte? Forse non è della comitiva come Gabbia? Mah! E comunque l'interdizione è una dote che non tutti hanno e non dipende dalla tecnica. Loftus-Cheek ha tecnica da vendere, però crede che interdire consista nel tornare in difesa a guardare cosa stanno facendo i compagni.

Va be', oramai la chance della Coppa Italia è stata sprecata. Scaroni non si straccerà le vesti, in quanto il quarto posto in campionato non sembra a rischio. Furlani tira a campare e con lui Moncada. Pioli se ne strafrega di tutto.  Ha capito quanto siano incollati bene i suoi calzoni a quella panchina, per cui può divertirsi a rovinare la vita dei tifosi rossoneri ogni volta che si sveglia con la luna di traverso. Su Popovic non mi pronuncio, perché non ho elementi.

Posso solo invitare tutti i succitati signori ad andare elegantemente a mietere il grano, nobile e antica attività degna del De agri cultura di Catone. Sì, andateci e tornate solo se avrete vinto Scudetto o Europa League. Direi, tuttavia, che alla luce della situazione attuale, non vi rivedrò tanto presto.

Qualsiasi cosa accada, possiamo essere certi che... 
Pioli Pioli non lo sa che di questo Milan ormai ride tutta la città.