In un certo senso, il Diavolo può essere soddisfatto per il risultato finale di Fiorentina-Milan. Il punteggio di 2-1 salva almeno la faccia ai rossoneri che, tuttavia, ci possono fare solo la birra con quel punteggio ai fini della classifica.

E Pioli-Hyde ha dimostrato di poter scrivere interi manuali su come, giunti sul più bello, si bossa mandare tutto in malora per puro integralismo tattico. E' un talento non da tutti, complimenti!

Le dichiarazioni pre-partita del tecnico, riprese dai suoi corifei istituzionali, non avevano lasciato presagire nulla di buono. Tanto il contenuto quanto il tono erano stati sinistri. Pioli aveva affermato in tono secco, quasi polemico, che Thiaw aveva giocato quando lui, il tecnico stesso, aveva ritenuto di farlo giocare. E le voci istituzionali avevano completato questa dichiarazione, full of sound and fury, ricordando al volgo incolto dei tifosi, quelli che devono stare soltanto zitti, che Thiaw era arrivato in un Milan con delle gerarchie. Ora, a parte il fatto che esiste una strana parola, meritocrazia, per la quale, se sei bravo devi essere impiegato. A parte il fatto, inoltre, che Thiaw avrebbe potuto giocare quantomeno al posto di Gabbia, buono ma non certo fenomeno e destinato a partire proprio fino all'acquisto di Thiaw. A parte tutto ciò, il problema non è che Pioli non abbia ritenuto di far giocare prima il ragazzo, in quanto è scontato che, non avendolo schierato, non ha ritenuto di doverlo fare. Il problema, invece, è proprio se abbia fatto bene o male a non ritenere di farlo giocare per 5 mesi, ritenendo di doverlo fare solo a febbraio. Si può anche ritenere male ed è lì l'errore.

Quando ero ragazzino, era sempre chi portava il pallone che decideva chi giocava o meno. Pensavo fosse solo roba da ragazzini.

L'atteggiamento polemico, però, faceva intuire che in Pioli si era manifestato il lato Hyde. Infatti, una prima rapida occhiata alla formazione e alla disposizione in campo  facevano intuire che il tecnico rossonero voleva dimostrare che i suoi schemi hanno efficacia omnibus, adatti quindi a ogni giornata o avversario. Se certe scelte erano andate bene contro Monza, Tottenham e Atalanta, dovevano andare bene anche contro la Fiorentina.

Non poteva essere diversamente, il Verbo fatto calcio non può essere messo in discussione! E poi, in qualsiasi frangente, è sempre una questione di testa, per cui se quei discoli dei giocatori si impegnano e sono concentrati, nessun traguardo è precluso. Certo, se fosse solo un problema di testa e di impegno dei giocatori, cosa la pagherebbero a fare, mister? Ci pensi un po'.

La formazione era diversa dalle precedenti solo per ragioni contingenti legate a infortuni e squalifiche. Rientrava Bennacer a centrocampo, mentre Diaz era infortunato. Essendo squalificato Krunic, che sarebbe stato avanzato nel ruolo di Brahim, ha giocato De Keta dal primo minuto. Rebic sostituiva Leao, a sua volta squalificato come il bosniaco per somma di cartellini. L'assetto tattico era sempre lo stesso: 3-4-1-2.

Italiano ha fatto l'Italiano vero, come cantava Toto Cotugno negli anni '80 in un suo famoso tormentone. Ha schierato un 4-3-3 raccolto nei soliti 30 metri. Pressava altissimo con la squadra che saliva compatta per schiacciare gli avversari nella loro metà campo e impedirgli la costruzione dal basso. Se Tizio pressava un rossonero. il compagno Caio saliva alle sue spalle per prenderne il posto, anche quando Tizio avanzava per impedire al Milan di battere con rapidità una punizione. Per tutta la partita, il pressing sulla costruzione dal basso rossonera avrebbe costretto tutti i milanisti del pacchetto arretrato, a turno, a perdere palla.

I giocatori, più lucidi del loro tecnico in versione Hyde, si erano posizionati guardinghi su una linea difensiva a 5 che, se comportava di stringere i denti, impediva ai viola di creare palle gol nette. L'unica l'aveva l'ex-Bonaventura in mischia, ma Tomori salvava sulla linea. Insomma. 

Si trattava di avere pazienza e aspettare il momento in cui la Fiorentina avrebbe rifiatato, perché praticava un gioco dispendioso. Negli ultimi minuti della prima fase, prima Giroud e poi Messias si affacciavano nell'area avversaria, anche se le occasioni non erano clamorose. Ma era una prima avvisaglia, che Pioli-Hyde non ha colto.

Eh ragazzi, c'era Pioli-Hyde sulla panchina dei rossoneri, mica uno qualsiasi! Nel primo tempo, come era stato riferito in telecronaca, il tecnico aveva ripreso i suoi, perché insoddisfatto della loro partita. Era stato il prodromo dello sfascio avvenuto nei secondi 45'. 

Nella ripresa, per accontentare il loro allenatore, Hernandez e Messias, salivano allo scopo di mettere virilmente alla frusta il tracotante inimico. Il risultato? Quello gloriosamente ottenuto contro il Torino ridotto in 10 uomini in Coppa Italia ovvero Hernandez aggirato da Ikoné, che costringeva Tomori ad allargare la difesa a tre centrali come una fisarmonica. Bevuto dall'avversario, che arrivava sullo slancio come un ciclista in discesa, il canadese non resisteva alla tentazione di buttare giù l'avversario. Niko Gonzales trasformava l'inevitabile penalty.

Il Milan si vedeva nei minuti successivi, con due palle gol di Giroud e Hernandez, ma solo perché era stata la Fiorentina a prendersi qualche minuto di pausa dopo il vantaggio.

Poi i viola riprendevano il loro gioco e il Milan non la vedeva più.

I cambi di Pioli-Hyde confermavano sia il suo integralismo che la sua incapacità di leggere tatticamente il match: si cambiano i giocatori, ma le scelte tattiche neanche morti. Non sta bene, è peccato, si va all'inferno e, sopra ogni cosa, qualcuno potrebbe pensare che quanto ritenuto inizialmente dal tecnico non fosse corretto. 

Uscivano le punte per altre punte: Giroud e Rebic per Origi e Ibra. Ma la perla era l'ingresso di Baka per Bennacer. Ora, l'algerino ha un passo corto e rapido, fa salire velocemente la sfera. Baka è un armadio piuttosto statico. Se si fosse trattato di fare muro, la cosa avrebbe avuto senso, ma non dovendo far correre la palla avanti per pareggiare. Infatti, non ne ha avuto e il Milan si è ritrovato castrato dal proprio tecnico.

Con l'avanzamento di Hernandez e Messias, tutta la squadra girava definitivamente a vuoto, quindi il buon De Ketalaere del primo tempo, ma anche lo stesso Messias, iniziavano a perdere colpi, L'assetto, tuttavia, rimaneva quello dettato dai Sacri Testi, e il brasiliano usciva per Saelemaekers, mentre De Keta lasciava il posto ad Adli, che entrava proprio nel momento in cui i compagni tutti correvano a vuoto.

La Fiorentina aggirava ancora il centrocampo rossonero sulla fascia di Hernandez e Jovic finiva per segnare un agevole gol di testa. Sì, il Milan si era fatto uccellare una seconda volta come contro il Torino in inferiorità numerica in Coppa Italia.

Il gol di Hernandez veniva quando, a pochi secondi dalla fine, laFiorentina era già negli spogliatoi.

Nel dopo-partita, il Pioli-Hyde critivava apertamente la partita dei suoi nel primo tempo, finito 0-0, preferendo l'atteggiamento del secondo, che ha regalato i gol all'avversario. Questo signore ha preso i tifosi per babbei e non è giusto.

A Londra, in Champions, si giocherà una partita diversa contro un avversario diverso e un allenatore diverso. Anche il risultato potrebbe esserlo. 

Che Pioli-Hyde sia rimasto tifoso della Fiorentina? Mah... credo che sia soltanto un pessimo studente di Italiano, bocciato senza appello all'esame.