Qualcuno ricorderà il film degli anni '90, "Spiriti nelle tenebre", interpretato da Val Kilmer, nella parte del colonnello Patterson, e da Michael Douglas, il cacciatore professionista Remington. Un cantiere per la costruzione di una ferrovia in Kenia è preso di mira da due leoni mangiatori di uomini, due belve pericolosissime, non solo per ferocia, ma anche per un'astuzia non comune. Nel corso di una battuta di caccia, il colonnello Patterson riesce a inquadrare uno dei due felini da una distanza che, per uno sniper come lui, equivale a un centro sicuro. E tuttavia, resta ipnotizzato dalla belva e perde il momento propizio, ma con esso perde la fiducia di quasi tutti i suoi uomini, da cui viene abbandonato. Il cinico professional Remington fa notare che, se c'è un momento nella vita in cui si è arrivati al fondo, quello è il momento in cui Patterson lo ha toccato e lo sfida a rialzarsi.

Nel giro di 3 incontri, Spezia-Stella Rossa-Inter, Pioli ha avuto nel mirino il consolidamento della stagione rossonera, ma come Patterson, si è fermato sul più bello e non ha sparato. E' andato a fondo e ora un ideale Remington deve dirgli, magari con l'espressione cinica di chi ne ha visto tante, che sta a lui rialzarsi. Sì, sta a lui.
Pioli gode, tuttora, di eccellente stampa, non si può negarlo e questo non è un fatto negativo. Un allenatore ben visto dai media può lavorare in serenità con potenziale beneficio di tutta la squadra. Il rovescio della medaglia è che, in tal modo, si rischia di far passare sotto silenzio anche gli errori che, sempre per il bene della squadra, non devono essere taciuti né ridimensionati. Nella sua storia, il Milan ha sostituito Liedholm, prima con Capello e poi con Sacchi, per poi sostituire lo stesso Sacchi con Capello. In tutti questi casi molti si chiesero come si poteva mandare via Liedholm per Capello o Capello per Sacchi o Sacchi per Capello, ma sempre in tutti questi casi, l'allontanamento del tecnico ebbe esito positivo. Quindi, quando si parla di Pioli, bisogna evitare la retorica del "Come si fa a...". Nessuno in una società come il Milan deve essere esonerato dagli esami sulla base del "Come si fa a...".

Non sarebbe corretto dire che la risalita di Pioli e del Milan ricomincia da Milan-Stella Rossa, ma occorre dire che deve ricominciare da Milan-Stella Rossa. Il Milan potrebbe essere eliminato senza vergogna o contraccolpi psicologici da Man-U o Tottenham a partire dagli ottavi di finale, non nei sedicesimi dalla Stella Rossa attuale. Ne risentirebbero l'autostima della squadra e la serenità dell'ambiente, senza tacere che, più avanti si va in EL, più la posizione dei rossoneri nel ranking UEFA ne beneficia in vista delle prossime stagioni. In tal senso, leggo di un Pioli molto sul pezzo in vista del match di domani e questo è positivo, perché vuol dire che si rende conto dell'importanza di questo match. E' il primo passo, quasi obbligato, per risalire. Qualche cambio si può fare, ma a patto di mettere in campo una squadra coerente tatticamente e con gente in grado di offrire una prestazione, quantomeno, decente. A Belgrado il problema non è stato il turn-over in sé per sé, ma l'approssimazione nel farlo. Il passaggio del turno sarebbe una boccata di ossigeno anche in vista della Roma, un'iniezione di fiducia che compenserebbe anche la stanchezza di chi giocherà domani.

Quanto a stanchezza, bisogna smentire il tam-tam di questi giorni, secondo il quale si tratterebbe proprio di un momento di stanchezza. No, non è un momento di stanchezza. Il momento di stanchezza è quello che capita nel match successivo a uno di coppa finito ai supplementari o ai rigori. Si scende in campo con le tossine in corpo e svuotati dal punto di vista nervoso. Si perde la partita, ma dalla volta successiva, si ritorna al rendimento solito. Certo il Milan ha disputato 3 turni preliminari di EL, ma che dovrebbe dire l'Inter, impegnata fino a fine agosto nell'Europa League? Quante vacanze ha fatto l'Inter prima di ricominciare il campionato a settembre? Come si è allenata? E come mai ora i suoi giocatori corrono come treni? Del resto, l'Inter ha disputato di recente anche due partite tirate in Coppa Italia contro la Juventus, mica pizza e fichi!

Cerchiamo di essere obiettivi. Per qualche motivo la preparazione non è stata tale da portare la squadra al top in un momento clou della stagione, anzi si vede che i giocatori hanno fondo, ma non hanno velocità. Lo si deduce dal fatto che nel derby hanno corso alla stessa maniera dal 1° fino al 90°: resistenza sì, ma niente cambio passo. Mancando, tuttavia, ancora 14 partite alla fine, direi che qualcosa va fatto, per cui Pioli, come il colonnello Patterson del film, dovrà rialzarsi anche rivedendo qualcosa negli allenamenti. Se non lo ha già fatto, com'è ovvio. Anzi, forse lo sta già facendo e speriamo che i giocatori recuperino brillantezza presto. E' quella che manca, senza tirare in ballo i momenti di stanchezza, come i turbamenti dell'adolescenza o "I dolori dei giovane Werther", poiché di queste storie ne circolano troppe.
Se vuole rialzarsi, inoltre, Pioli deve evitare di tirare in ballo gli errori dei suoi, anche quando ci sono. Tenga conto, infatti, che quando si è in affanno, si sbaglia tanto anche se si è bravi e ci si impegna. La mancanza di lucidità può fare danni gravi.

In fondo, nel film "Spiriti nelle tenebre", il colonnello Patterson si riprende e uccide entrambi i famelici leoni. Ecco, Pioli deve riprendersi nelle prossime settimane, senza uccidere felini ovviamente, dal momento che non è necessario e vogliamo tutti bene agli animali. Il Milan non deve buttare via una stagione iniziata benissimo e che può ancora concludersi bene. Però non si vince né si migliora a furia di pacche sulle spalle, bensì litigando e mandandosi... nei più svariati posti, se serve. Da uomini e non da bambini, oserei dire.

Voglio (non vorrei, badate bene, ma voglio) arrivare a fine anno ed essere il primo a pretendere la conferma del colonnello Patterson-Pioli. Ora, però, tocca a lui.