Viviamo in un periodo storico dove i salotti televisivi delle varie Barbara D'Urso o de La vita in diretta, mettono sempre in evidenza il peggio che il genere umano possa essere. Mai viene evidenziato il merito di un qualcosa o di qualcuno, per quello che realmente fa di bello e di buono nella vita, in qualsiasi campo, ma a fare audience, a far stare questi programmi in alto nelle classifiche delle preferenze sono sempre le polemiche, persone che nulla avrebbero d dire o fare in un mondo normale, e mai qualcosa o qualcuno di veramente meritevole.

Nel calcio sta succedendo più o meno la stessa cosa.
Gli studi televisivi, dove vanno in onda programmi dedicati al calcio con trasmissioni pre e post partita, sono diventati come il salotto di una D'Urso qualsiasi, dove la polemica prende il sopravvento e lo spazio se lo prendono, o lo danno, ai soliti Balotelli, Cassano o Icardi.
Che di loro di tutto si parla tranne che di calcio, e non si parla di chi, invece, ha fatto e sta facendo grandi cose, come Quagliarella, la. Spal e il suo allenatore e così via...
Ormai le mode dettano le regole anche nello sport. Devi essere bello, giovane, trandy, per essere preso sul serio, solamente bravo nel tuo lavoro non basta. Devi avere quell'appeal che serve per aprirti strade importanti indipendentemente dal da ciò che realmente sai fare. Giocatori idolatrati un momento, scaricati l'attimo dopo per un nuovo fenomeno, un nuovo amore, giovani allenatori appena usciti dal corso di Coverciano o stranieri, che perché hanno un bel nome, un bel aspetto e sono presenti sui social, strappano panchine importanti, a scapito di chi da sempre pensa "solamente" a farsi la gavetta e far bene il proprio lavoro.

Ma non basta. Questo è il caso attuale di Claudio Ranieri. Esperto allenatore romano, che sulle spalle ha ormai anni di esperienza che sarebbe utile a molte società attuali, Roma compresa, che ha vinto dove nessun altro c'era riuscito prima, ma che ad oggi sembra non essere preso seriamente in considerazione da nessuno.
Eppure ha preso in mano la Roma, la SUA Roma, in un momento molto complicato, e gli sta dando ancora una speranza di qualificarsi per la prossima Champions League. Ha dimostrato sul campo che la sua esperienza e la sua conoscenza del calcio sono merce rara in questo sport, e che ha ancora l'occhio per sistemare una squadra, un professionista esemplare, un uomo prima di allenatore, che da sempre svolge il suo ruolo in maniera esemplare.
Eppure? Non basta, non ha quel appeal necessario oggi per poter essere messo alla pari con altri allenatori. Oggi devi essere vestito in modo cool, devi avere maglioni da boscaiolo come Guardiola o cappellini alla Kloop, esagitarti in panchina come un tarantolato tipo Conte.
Devi sparare contratti monster e liste mercato da nabbabbo, allora sembri un grande.
Lui è semplicemente un allenatore di calcio che sa di calcio, ma che non solletica i palati fini di quelli che oggi vogliono essere come le inglesi. E lui ha pur vinto una Premier con il Leicester, mica cotica.
Eppure sarebbe l'uomo giusto per questa Roma, che fallito il progetto Di Francesco non sa da che parte girarsi, lui la SUA Roma saprebbe come prendersela a cuore, come ha sempre fatto con tutte le squadre che ha allenato, ma con un pizzico di passione in più. Senza chissà quale alchimie tattiche, senza nemmeno grandi pretese e liste mercato improbabili, lui farebbe il suo punto.
Io tifo per queste figure, perché sono il bello di questo sport.