Calcio e Tv, un’accopiata che spesso viaggia in coppia.
Basta pensare alle coppie di calciatori e attrici o soubrette per rendere l’idea di come questi due mondi viaggino così bene a braccetto.
Per quanto riguarda il cinema: Innumerevoli sono film e documentari che parlano di calcio.
Dai più famosi Pelè; Maradona, la mano di dios; ai più simpatici come: l’Allenatore nel pallone.
L’ultimo che ho avuto la fortuna di vedere è Believe, che in italiano corretto vuol dire credere e proprio come dice il titolo, il film parla di speranza e sogni, quelli che animano ogni ragazzo che appunto, sogna di diventare un campione… Anche se è un film del 2013 e, se non è un film da premio Oscar, mi ha dato  modo di conoscere un evento e riflettere su quel che è accaduto, e sulle tragedie che ogni giorno accadono.
Prima dicevo ho avuto la fortuna di vedere non tanto per quanto il film di per se sia carino e scorrevole ma, per quello che il film vuol ricordare. Per questo non starò qui a fare la recensione del film, ma la cosa che mi ha colpito è come sia io che mio padre e mio fratello non conoscessimo la tragedia aerea successa al Manchester United.
Si ok è un piccolo spoiler, ma il film, seppur centrato su questa tragedia, è allo stesso tempo molto leggero e scorrevole e viene solo in parte citata credo proprio per non appesantire un film che parla come dice il titolo di speranza.
Lì per li mi sono sentito un po’ ignorante, ma quando mio padre mi disse di non saperlo, mi ripetei di dover scrivere un articolo sul film, poi pensandoci bene pensai a dover informare i lettori della tragedia aerea, ma credo che quello sarà da fare il giorno della ricorrenza della tragedia. Quindi di cosa parlare?
Della giornata che inizia oggi e fare ipotesi e pronostici sgangherati che magari al fischio finale verranno tutti smentiti? Di cose ovvie come il Milan e l’Inter che devono tornare alla vittoria e della Juve che deve continuare a vincere o della bellissima Roma?
No.
Oggi voglio uscire dagli schemi, e…
Per non dimenticare…
Vi racconterò quali sono stati gli incidenti aerei che hanno colpito indelebilmente le squadre calcistiche.

La prima grande tragedia
 aerea che colpì il mondo del calcio, purtroppo è quella che in Italia tutti conoscono, fu quella che subì il Grande Torino nel 1949 a Superga. Molti tifosi granata e non conoscono a memoria i nomi delle vittime. La storia gloriosa e immensa di quella squadra che era destinata ad essere una delle squadre più forti che il calcio italiano avesse mai visto è fatta dalla vittoria di 5 scudetti consecutivi, ma non solo; Il Grande Torino fu la prima squadra italiana a vincere nello stesso anno sia lo scudetto che la Coppa Italia e ha portato avanti negli anni record che sono stati battuti solo oggi a distanza di ben 72 anni… Alcuni giocatori deceduti in quella tremenda tragedia sono ricordati tutt’oggi in Italia, ma non molti lo sanno... Se vi nomino questi stadi Italiani: Mario Rigamonti di Brescia e Romeo Menti di Vicenza quante volte li avete sentiti???? Entrambi gli stadi hanno appunto nomi dedicati a due dei tanti giocatori deceduti nella tragedia Aerea di Superga.

Qualche anno più tardi, ci fu appunto la tragedia che come vi dicevo prima viene leggermente toccata nel film Believe, quella che colpì appunto il Manchester United, di cui io personalmente non ero a conoscenza. Non voglio soffermarmi troppo sulla tragedia ma per informazione è giusto dire che l’aereo si schiantò a Monaco di Baviera dopo tre tentativi falliti di decollo. Quella squadra era soprannominata i Bubsy Boys o anche Bubsy Babes, proprio per essere allenati da un tal Matt Bubsy. In quel terribile incidente morirono alcuni tifosi dei “Red Devils” e 8 giocatori tra cui il più talentuoso del gruppo: Duncan Edwards, ma per quanto crudele e bizzarra fu la sorte con la squadra inglese, l’allenatore e Bobby Charlton si salvarono. Bubsy salvatosi miracolosamente da quello schianto, negli anni 60 riuscì a ricostruire una squadra che diventò leggendaria, guidata da un trio d’attacco ancora oggi indimenticabile… sto parlando del trio: Dennis Law, Bobby Charlton (anche lui salvatosi dalla tragedia aerea) e George Best.

Meno fortuna Ebbero gli 8 calciatori della Danimarca coinvolti il 16 Luglio 1970 in una sciagura che ricorda, purtroppo quelle del Grande Torino e del Manchester United. Nella fase di decollo l’aereo noleggiato dalla comitiva di calciatori della nazionale olimpica danese, cade e s’inabissa in mare. Perderanno la vita tutti gli otto sportivi l’unico a salvarsi sarà il pilota.

Il 3 Aprile 1961 fu un altra giornata funesta per il calcio mondiale. Un'altra disastrosa tragedia colpirà i giocatori del Green Cross che alle 23:57 si schianteranno contro il monte Lastima. Nell’incidente perderanno la vita 4 membri dell’equipaggio, 8 calciatori, l’allenatore e il medico di squadra, la terna arbitrale, due dirigenti della lega calcistica cilena e altri 5 passeggeri. I resti dell’aereo verranno ritrovati solo nel 2015 da un gruppo di alpinisti ad oltre 3000 metri.

A 20 anni circa dalla tragedia di Superga, il 26 settembre 1969 si schianta in una regione montuosa della Bolivia l’aereo che stava riportando in patria i giocatori del The Strongest. Nell’impatto moriranno in tutto 69 persone tra cui 19 “Tigri di La Paz” questo il soprannome della squadra che in campo vestiva una casacca giallonera. Tra i giocatori morti nella tragedia c’erano giocatori argentini e paraguaiani, questo contribuirà a creare ondate di commozione anche al di fuori della Bolivia. Due giorni dopo alla veglia funebre migliaia di persone accompagneranno al cimitero i calciatori. La rosa della squadra è praticamente cancellata dalla tragedia aerea e tutti pensano che sia la fine per il club. Ma Rafael Mendoza uno dei dirigenti del club, che per fortuna non aveva preso parte al volo, decise di ricostruire la squadra e, grazie agli aiuti della FIFA, dei rivali del Bolivar e alcune squadre argentine tra cui River Plate e Boca Juniors riuscì a farlo soprattutto grazie all’ aiuto dell'allora presidente del Boca, che organizzerà una partita di beneficienza a Buenos Aires con i ricavi destinati alla società The Strongest e darà in prestito a Mendoza alcuni giocatori del vivaio così da far rinascere la squadra. The Strongest fu ed è tra i più importanti club Boliviani. Oggi il club delle “tigres” di La Paz è più vivo e prosperoso che mai. Attualmente milita al 2 posto della massima serie del campionato boliviano.

L’11 agosto del 79 si verificherà una delle tragedie peggiori per la storia del calcio sovietico. Nei cieli dell’ucraina due aerei si schianteranno. Tra le 178 vittime c’erano 17 giocatori e lo staff tecnico del PFK Pakhtakor, alcuni giocatori e l’allenatore si salvarono perché non erano presenti sul volo. La formazione verrà ricostruita, grazie al prestito gratuito di un giocatore da parte di ogni squadra del campionato e i clubs chiesero anche alla federazione il blocco della retrocessione della squadra per tre anni.

Veniamo a un periodo più recente, nel 1987 esattamente l’8 dicembre, L’Alianza Lima, considerata una delle migliori squadre del Perù di quel periodo; durante una manovra d’emergenza tentata dall’equipaggio dell’aereo che stava riportando la squadra in patria, si schianta sulle acque del pacifico inabissandosi. Il bilancio è tragico su 44 passeggeri si salverà solo uno dei due piloti. L’Aereo era della marina Peruviana che per anni vietò indagini e non ha mai divulgato notizie sull’accaduto. Solo molti anni dopo  si è stabilito per certo che la tragedia è imputabile a errore umano dei piloti e dalle condizioni del mezzo che aveva alcuni problemi meccanici.

A volte i sogni si tramutano in incubi, come la storia del Colourful11 creata da un assistente sociale nel 1986 per togliere dalla strada, dalla droga e dalle violenze i ragazzi del Suriname, che a dir la verità se non andavo a vedere su Google dove si trovasse non sapevo nemmeno esistesse, comunque è uno stato sud americano con capitale Paramaribo. La squadra era composta da una selezione di 11 calciatori professionisti surinamesi ma che rimase sempre ad un livello amatoriale. L’iniziativa fu così popolare che venne organizzata un amichevole nell’89 dove furono invitati tra l’altro anche Ruud Gullit, Rijkaard, Winter ma le società in cui militavano, fortunatamente per loro, impedirono le partecipazioni di questi campioni. Alle 4:27 del 7 Giugno del 1989 l’aereo che conduceva il team ed altri passeggeri, in fase di atterraggio, colpì con l’ala un albero, si capovolse, si spezzò e prese fuoco, in quella enorme e terribile tragedia morirono 167 persone.

Nella storia più recente, forse ancora vivi nei ricordi di alcuni tifosi sono le stragi aeree che hanno colpito la Nazionale di calcio dello Zambia e la Chapecoense.

La tragedia che colpì la nazionale dello Zambia avvenne il 27 aprile del 1993. La nazionale africana avrebbe dovuto giocare un incontro di qualificazione ai mondiali del 94 contro il Senegal, ma quella partita non si giocò mai proprio per il disastro che colpì la nazionale dello Zambia. E dire che quella nazionale fosse una delle migliori emergenti in quel periodo nel palcoscenico del calcio africano. L’aereo che doveva portare la nazionale a Dakar dove si sarebbe dovuto giocare l’incontro doveva fare 3 scali per il rifornimento, durante il primo viene rivelato un problema al motore ma il volo continuò lo stesso. Dopo alcuni minuti dalla partenza dal secondo scalo, prese fuoco il motore sinistro dell’aereo, il pilota per errore spense il motore destro, l’aereo perdendo totalmente la sua potenza di volo, precipitò in mare a 500 metri dalla costa. Tutti i 25 passeggeri e i 5 componenti dell’equipaggio morirono. Per la nazione è una tragedia. La nazionale viene ricostruita e, 19 anni dopo si qualifica per giocarsi la finale di Coppa d’Africa quell’anno, nel 2012 la finale si sarebbe disputata proprio a Libreville, dove era successo il disastro 19 anni prima e come se la sorte volesse ridare allo Zambia quello che prematuramente gli aveva tolto, la nazionale arriva in finale contro la fortissima costa d’Avorio, battendola ai calci di rigore diventando per la prima volta nella sua storia campione d’Africa. I giocatori vittoriosi dedicheranno la loro vittoria proprio alle vittime dell’incidente mortale che colpì la loro nazionale 19 anni prima!

Ed eccoci giunti all’ultima tragedia che colpì una squadra intera di calcio. La più recente, quella che forse tutti possono ricordare, ma che sicuramente molti ignorano. Avvenne solo 5 anni fa, in quel tragico 28 novembre 2016.
La squadra brasiliana della Chapecoense era diretta in Colombia a Medellin dove il giorno dopo avrebbe dovuto disputare l’andata della finale della “Coppa Sudamericana” contro l’Atletico Nacional.
A bordo dell’aereo c’erano 77 passeggeri tra calciatori, dirigenti, staff, inviati speciali, giornalisti e membri dell’equipaggio. L’aereo durante il suo tragitto avrebbe dovuto fare uno scalo per rifornirsi di carburante, ma il comandante per non trovare chiuso l’aeroporto di Rionegro, decide di saltare la sosta. Alle 22 quando mancavano poche decine di Km all’atterraggio, l’aereo segnalò alla torre di controllo un avaria all’impianto elettrico e poco carburante, la torre li mise in attesa, dando priorità ad un altro volo con sospetta perdita di carburante. Da lì a poco l’aereo sarebbe sparito dai radar precipitando sul fianco di una montagna vicino a La Union. I soccorritori troveranno quel che resta del relitto dell’aereo solo due ore dopo in un quadro spettrale…  eviterò i dettagli volutamente. Nella tragedia si riusciranno comunque ad estrarre alcuni sopravvissuti. Il portiere titolare, morirà durante il tragitto verso l’ospedale e altri tre giocatori si salveranno: Alan Luciano Ruscel riporterà la frattura della colonna vertebrale, il secondo portiere Jackson Ragnar Follman perderà una gamba, mentre il difensore Helio Hermito Zampier Neto, nonostante le escoriazioni e le ferite multiple se la caverà. Si salveranno anche l’assistente di volo Ximena Suarez e il giornalista Rafael Henzel. Oggi la squadra è seconda nella classifica di Serie B Brasiliana. Spero vivamente che possa tornare al più presto a disputare quella finale di “Coppa Sudamericana” che non ha mai potuto giocare.

Questi sono i disastri aerei che hanno colpito intere società calcistiche.
Altri ce ne sono stati in cui hanno perso purtroppo la vita, giocatori, dirigenti e presidenti.
Ma siccome il film parlava vagamente del disastro di Monaco di Baviera, mi è sembrato doveroso informarmi e, informarvi, sia sulla tragedia del Manchester United che di tutte le altre che sono avvenute nel mondo del calcio.
Sperando di non dover mai più assistere a nulla del genere.
Vi consiglio il film, perché la tragedia viene raccontata in modo semplice, originale, mandando un messaggio di speranza a tutti coloro che lo guarderanno.

Voglio chiudere questo mio articolo con un messaggio in Inglese per dare spazio alla parola Believe titolo del film.
I want to believe that what happened will never happen again!!!

Axmar