Stamattina ho avuto Paura, paura di morire!

E’ difficile descrivere quello che si sente quando ti manca il respiro per oltre 30 secondi… quando senti qualcosa che ostruisce le tue vie respiratorie… so solo che in quegli attimi si sono attivati tutti i neuroni presenti nel mio corpo, non sono un medico quindi non credo di poter usare i termini corretti, so solo che in quegli istanti, inizi a tremare, a sudare, apri la bocca, cerchi di respirare ma niente l’aria non passa non entra, e ti viene paura, mista ad adrenalina, poi inizi a deglutire cercando di fare sparire quell’ostruzione dalla gola, poi sale l’acidità dallo stomaco che ti induce al vomito, e corri in bagno a farlo, poi quasi istintivamente apri la bocca e guardi che cosa hai dentro e noti che hai un Ugola che si è allungata di 3 cm e ingombra tutta la tua bocca non riuscendo a respirare… ok finisco in ospedale, puntura di cortisone e mi dicono che è un Edema. Cosa sia bene non lo so, ma è questo che ho avuto. E oltre a un grande spavento ho ripensato al mio articolo: “Da Paolo di Canio, al grande piccolo Mattia: complimenti!”

E’ proprio per questa paura, ma soprattutto grazie alle parole bellissime che ha speso per me un blogger e lettore della sezione: saporati, su un mio articolo, che ho preso questa decisione:

In questo articolo mi metterò a nudo e non parlerò di calcio.

Voglio che sappiate chi sono, voglio che leggendo possiate capire che non siamo solo “leoni da tastiera.” E che almeno io non mi nascondo dietro a uno pseudonimo o un nickname che tra l’altro corrispondono all’abbreviazione del mio nome e del mio cognome.

Colgo inoltre l’occasione per ringraziare tutti, ma davvero tutti, coloro che stanno leggendo i miei articoli, siete voi che leggete a dare spunto, orgoglio e voglia di continuare a noi “scrittori”, ringrazio la redazione per avermi assegnato il premio come migliore esordiente della scorsa settimana, sapevo di aver scritto un bell’articolo, ma non credevo potessi vincere il premio.

Ora forse un po’ sfacciatamente vi suggerisco di leggere con attenzione anche la letterina che ho mandato a babbo Natale che per quanto semplice credo che sia l’articolo in cui viene di fuori il mio vero io. Lo so, per questa richiesta potrei risultare antipatico, ma credo sia davvero un bell’articolo lo ho scritto così proprio immaginando di essere un bambino che scrive la sua letterina a babbo natale, volevo uscire un po’ dai classici schemi, risultando simpatico e originale. Mentre lo scrivevo mi immaginavo una marea di lettori che sorridevano mentre leggevano quell’articolo. Tanto ho capito che i miei articoli calcistici piacciono poco forse perché sono poco preparato in materia o forse semplicemente perché sono più bravo ad articolare un discorso che non a scrivere di calcio!!! Ma questo è solo un incentivo a migliorarmi.

Se a differenza degli altri articoli in cui ho avvisato qualche parente per andare a leggere quello che ho pubblicato, da quando ho pubblicato l’articolo “Paolo Diego e il dio del Calcio” ho deciso che non avrei più avvisato nessuno, ho deciso di non condividere i miei “articoli” su Facebook, ma solo qui. Perché è questo che voglio fare da grande, scrivere! E per scrivere c’è bisogno di lettori di tanti lettori, quindi penso che avvisare la famiglia e gli amici per quanto possa essere grande l’una e, per quanti amici puoi avere a meno che tu non sia un influencer che senso ha? Ok magari su Facebook quella grande vetrina qualcuno mi noterebbe ma non mi va di farmi pubblicità sui social non essendo comunque uno scrittore affermato, insomma voglio fare la gavetta, partendo dal basso. Perché credo che nella vita bisogni essere consapevoli dei propri mezzi, purchè la si affronti sempre con umiltà e rispetto e, soprattutto si tratti con umiltà e rispetto il lavoro degli altri e, per chi della scrittura ne fa il proprio lavoro. Ok, forse sono arrivato tardi a capire che è questo che voglio fare nella vita e so che è una strada tortuosa e insidiosa… ma come dice il proverbio: “meglio tardi che mai!!!” D’altronde se hanno scritto un libro Totti e Cassano… che ammiro tantissimo come calciatori… spero di non offendere nessuno… credo che tutti possano farlo!

Prima di pubblicare i miei articoli qui, ho iniziato a scrivere cose mie, da circa 7/8 mesi, pensavo di scrivere un romanzo. Ne ho iniziati a scrivere 5 mi sono arenato in tutti perché ho talmente tante idee in testa, ma sono così confuse e disordinate, anche fermandomi non riesco a riordinarle… tra l’altro in uno di questi tentativi di scrittura creativa… racconto della mia carriera calcistica a livello dilettantistico. Poi capito qui non so se è stato il caso o la fortuna o entrambi come in un cocktail; trovo la sezione vivo per lei, penso: “scrivere di calcio” e come una folgore ho trovato quel che voglio fare da grande!!! Ok sono già grande ma per crescere e migliorarsi finché puoi respirare c’è sempre tempo.

E’ stato bellissimo leggere di essere stato premiato, anche questa scoperta è arrivata per caso… ho visto l’articolo della premiazione, ho guardato e letto proprio velocemente senza prestare attenzione, sono andato a leggermi gli articoli vincenti e ho pensato cavolo ma il mio articolo non era male!!! Torno alla pagina dell’articolo scorro fino in fondo e ci trovo con enorme sorpresa anche il mio nome… devo ammetterlo… sono stato orgoglioso e, felicissimo. Ora non voglio sembrare superbo, tutt'altro, anche se sono conscio della mia capacità di scrittura comunque non mi aspettavo di vincere alla prima… e dopo molto tempo ho provato una sensazione che non provavo da tempo, mi avete fatto felice!!! Grazie ancora, non per il premio, quanto per avermi dato lo stimolo e la fiducia che forse mi mancava per impegnarmi ancora più a fondo!!!

Soprattutto perché…

In questa situazione è molto difficile essere felici…

E il calcio insieme al periodo stupendo che sta vivendo il mio Milan, mi sta dando delle gioie immense, che per quanto effimere siano, mi sta regalando momenti ed emozioni forti, fortissimi, mi sta aiutando a tornare sorridere in questo periodo così complicato per tutti noi, ma guardando attraverso lo schermo quello che vedo, mi distrae e distoglie dalla triste realtà che ci circonda, poi è arrivata questa ehm…community? Posso definirla così? E ho ritrovato la gioia di esprimermi. Poi il premio e non avendo mai vinto nemmeno al gratta e vinci, mi avete dato una gioia indescrivibile, superlativa, assoluta!!!

E proprio per la gioia che mi avete dato…

Ho subito avvisato mia madre.

Mamma ti devo tutto! Se non fosse stato per te… Mamma era un insegnante elementare, ora è in pensione, ma qui al paese dove viviamo la conoscono tutti, ha insegnato a una generazione e mezza di ragazzi di un piccolo paesino della provincia di Torino, e già che ci conosciamo tutti qua, noi conosciamo anche tutti i ragazzini della zona… Amava i suoi allievi, ha dedicato la sua vita all’insegnamento, e da che ho memoria, non ho mai voluto che mi aiutasse a fare i compiti, non capendo niente di computer durante il covid mi ha chiesto di aiutarla con il canale youtube sul quale pubblicava le videolezioni per i suoi alunni!!! Per me comunque è stato difficile essere figlio di una maestra: quando hai 6 anni e vai alle elementari, tutti i tuoi compagni credono che non sei tu a fare i compiti… per questo mi sono fatto aiutare pochissime volte. “Devo farcela da solo”, mi ripetevo…

Ma, quei ragazzini mi mettevano sempre in disparte, mi picchiavano e mi prendevano in giro, in fondo che cosa avevo di diverso dagli altri??? Boh non l’ho mai capito in realtà e, forse grazie a loro che sono riuscito a sviluppare la mia sensibilità, mischiata alla mia sfacciataggine cinica e, quella voglia di distinguermi dalla massa??? Non lo so ma il mio carattere e la mia esuberanza mischiata alla voglia di non essere conforme a tutte le regole standard mi hanno portato negli anni a fare scelte e azioni disastrose, come ad esempio al 5 superiore dopo aver perso già due anni non perché fossi una capra ignorante, bensì per la mia passione per tutto ciò che è videoludico, litigai con un professore che ad ora posso definire incapace così aspramente da arrivare in un impeto d’ira a sollevare il banco e scagliarlo contro la cattedra… E’ inutile dirvi che quell’anno mi ammisero all’esame di maturità ma non superai l’esame, insieme ad un solo altro ragazzo. Le pecore nere dell’Istituto.

Immaginate la delusione per mia madre che ha altri 3 figli tutti e 3 diplomati una delle quali anche laureata con 110 e lode e l’altra poco ci manca? Bene, finita quell’esperienza disastrosa, decisi che non era più tempo di studiare mi cercai lavoro e fui assunto in una gigantesca pasticceria industriale… Lo so, lo so, starete pensando già che bello lavorare in una pasticceria, chissà come fai bene i dolci… ehm ecco in 11 anni di onorata carriera da pasticcere non ho mai fatto un dolce, né tantomeno provato a farlo… Immagino che vi starete chiedendo che cosa facevo in quella pasticceria, la risposta è semplice, facevo il magazziniere!

Credo che mamma si sia ammalata circa dopo 5 anni che ero entrato a lavorare lì, stavo bene, guadagnavo bei soldi per un ragazzo molto giovane come me, potevo comprarmi tutto quello che volevo, quando uscivo con gli amici non badavo a spese e spesso pagavo per tutti ma era bello così. Se chiedete a quei pochi amici che credo di avere ancora qualcosa di me, vi diranno che mi chiamavano “Ale il cazzaro” non so se si può dire o scrivere ma “chissene”!

Ormai non ricordo nemmeno quanto tempo è passato ma mamma da allora ha subito tanti interventi alla testa, ho visto la sua sofferenza, la sua forza, la sua resilienza, il suo amore per i suoi figli, la voglia e la gioia di vivere, la dolcezza e la bontà, mista a quella severità buona che contraddistingue tutte le mamme. Ma anche la sua fragilità, ricordo che gli feci le notti al primo intervento, aveva duecento punti in testa, le treccine come Obafemi Martins e sembrava che avesse fatto a pugni con il Mike Tyson migliore, i drenaggi pieni di sangue che quando cadevano a terra, si rompevano e la vista del sangue rosso acceso e ancora vivo mi faceva venire le conate di vomito, ma dovevo essere forte! Mamma superò tutto bene e pensammo che il pericolo fosse scampato. Intanto le mie giornate procedevano sempre tutte uguali, ma al lavoro ero molto nervoso e litigavo ogni giorno con qualcuno. Il tumore tornò… dopo qualche anno, ma stavolta decise di colpire non solo mamma ma anche mio padre…

Papà per quel coso ha perso la vista, ora è un 62 enne bisbetico, con 2 o 3 gradi da un solo occhio, iperprotettivo, ipocondriaco, con la mania del controllo e da un po’ credo si sia laureato anche come medico, senza essere andato oltre la 3 media… che cose brutte che fa la malattia, papà tu eri il mio idolo il mio esempio, volevo essere come te… ora non so se voglio invecchiare come stai invecchiando tu… Ma so che la strada grossomodo sarà quella, d'altronde la genetica è genetica, da quella non si può scappare!!!

Mamma invece continua ormai ad anni alterni ad andare in quelle carrozzerie specializzate, dove ti fanno il tagliando, (sale operatorie) e ti dicono che puoi circolare per qualche altro anno finchè il tuo fisico reggerà.

Per fortuna mi hanno licenziato! Così posso seguire questi due anzianotti acciaccati che mi hanno messo al mondo… ma a volte è troppo pesante, non posso stare mai male, perché se no mio padre diventa ansioso e stressa tutto il giorno, infatti oggi è più pesante del solito... Arriva a fare perfino delle diagnosi tutte sue, per questo vi dicevo che si è laureato dottore. Ed io... ci litigo spesso.

Anche io, come Ibrahimovic, ho avuto la mia seconda giovinezza...

3 anni fa mi sono re iscritto a scuola, a 35 anni andare a scuola con i ragazzi di 20 anni è dura, ma ricordo che anche se ero vecchietto rispetto a loro, mi chiamavano zio, ma in porta ero ancora capace di giocare, si ho fatto fatica a riprendere un po’ la condizione atletica, come anche con lo studio ma ero sempre nella squadretta che usciva poi vincitrice anche se gli altri non erano fortissimi, era difficile che mi segnassero. E mi volevano tutti, come cambiano le cose... Alla fine, mi sono diplomato come Perito in elettronica e telecomunicazioni, la cosa bella è che come per la pasticceria di queste due materie non ci ho mai capito un H. Forse avrebbero potuto darmelo prima quel diploma ma non sarei stato la stessa persona, avrei vissuto altre esperienze quindi, va bene così... So che mamma è stata orgogliosa di me, anche se ho preso tardi il diploma. E quando le ho detto che avevo vinto il premio della critica qui, si è venuta a leggere tutti i miei articoli... consigliandomi di iscrivermi a lettere… Ok lo ammetto il mio italiano non è perfetto, più che l’Italiano sono consapevole che il mio uso della punteggiatura è un po’ scorretto, quindi chiedo scusa a tutti per gli errori di punteggiatura e non solo. Tornando alla laurea in lettere quando finii scuola avevo detto a mia madre di volerla fare, non tanto per laurearmi quanto perché in quegli anni mi sono avvicinato tantissimo alla scrittura. Ma non mi appoggiò. Oggettivamente, adesso a 37 anni, iniziare un corso di laurea seppur triennale e finire di laurearmi a 40 mi sembra un assurdità, ma mi sembrava assurdo anche il diploma a 35... ci rifletterò meglio!!! Considerando che da 4/5 anni non lavoro, ormai ho perso il conto e la cognizione del tempo, comunque ero disoccupato già pre lock down e in tutti questi mesi ho dovuto pensare a cosa so fare… Fra me e me mi sono interrogato su che cosa so fare… scrivere è una di queste… quindi ho deciso, forse tardi di... puntarci tutto e poi oh al limite sarò un altro scrittore fallito e finirò male come gli “scrittori maledetti” ma come dicono per costruire una casa bisogna incominciare da qualche parte… E l’unico modo che ho di cominciare che conosco è: fare… Ricordo che una volta lo dissi anche al titolare della pasticceria in cui lavoravo… “lo sa chi è che non sbaglia? Chi non lavora!” Sarà proprio per quello che mi tagliarono fuori???

Se siete arrivati fino qui, vi chiedo l'ultimo sforzo, non abbiate paura di finire di leggere quel che ho scritto, armatevi di sana pazienza, e andate avanti non rimarrete delusi!!! Spero di non risultare noioso.

Ho sempre avuto poca autostima, un carattere poco definito e molto camaleontico, cercando di assomigliare ad altri per non essere emarginato, allontanandomi da me stesso e dimenticandomi chi sono, passando da momenti di depressione ed estrema felicità, senza mezzi termini, ho avuto e ho tutt’ora disturbi dell’alimentazione, devo dire grazie al calcio, se ero riuscito a superare queste difficoltà... che ora sarà per la reclusione forzata che viviamo da due anni, si sono riaffacciati alla finestra salutandomi, facendomi capolino chiedendomi: "Hey, ti ricordi che ci siamo anche noi?". Credo che quando si ha un problema, l’importante è esserne consapevoli, l’unica cosa che mi evita di crollare psicologicamente è il cibo, menomale che mangio, quantomeno ingrasso e divento sempre più una persona di peso, quindi posso dire di essere una persona importante!!! E scrivere mi sta aiutando a superare anche questo ostacolo perchè quando mi concentro sulla scrittura, come, mentre guardo una partita di calcio, non penso a niente.

Parlando di persone importanti...

Come poter rendere grazie a qualcuno che ha segnato la storia del calcio, facendo qualcosa di straordinario, senza avere l'esperienza e senza cadere nella banalità?

Me lo sono chiesto quando ho scritto il mio articolo dedicato a Paolo Rossi, che avete premiato, l’idea è venuta così di getto, non so se ho avuto un’ottima intuizione oppure è stato un colpo di fortuna ma, volevo scrivere qualcosa che potesse lasciare il segno, che in qualche modo fosse leggibile anche da un bambino o da chi non conosce niente di calcio, o da chi come me, ha conosciuto Paolo rossi solo per sentito dire e quindi come poter dare importanza a una persona scomparsa che non hai mai visto giocare??? Come risultare originale e non la solita solfa che potete leggere ovunque? Come non annoiare il lettore e come farmi conoscere da voi in maniera intelligente?

Uscendo dal coro! Cercando di trasformare il mio senso di inadeguatezza, in qualcosa di concreto e facilmente riconoscibile. Voglio che quello che scrivo sia riconoscibile da lontano senza voler imitare nessuno, restando me stesso, nel bene e nel male e, soprattutto voglio farvi sognare, farvi vedere dal mio punto di vista quante sfaccettature e colori possono esserci all’interno di uno sport e nella vita in generale... voglio che quando leggete qui possiate riconoscervi a modo vostro in ciò che scrivo, come se mi conosceste da 100 anni, come se avessimo condiviso un sacco di momenti insieme. Come se stessimo parlando di calcio al bar sotto casa!!! E, proprio come Ibra, l’unico modo che ho per farlo è dopo aver preso consapevolezza dei miei mezzi, prendere la parte migliore di me, strapparmela da dentro, e metterla su un foglio bianco, scrivendo ogni giorno con il cuore.

Grazie a tutti. Axmar