E’ tutto il giorno che ci penso, e mi chiedo come possa essermi sfuggito…
Credo di doverti delle scuse…
Delle enormi scuse.
D'altronde ieri, era il 9 gennaio ed era il tuo compleanno... come ho potuto dimenticarmene???

Comunque ho visto che non ti hanno fatto molti auguri di buon compleanno, quindi magari mi perdonerai… Soprattutto perchè sei sempre stato il mio preferito tra tanti campioni, tu anche se eri meno dotato, non ti arrendevi mai.
Lottavi sempre, contro tutto e tutti.
In campo tu eri: forza, resilienza, corsa, lotta continua, grinta e passione.
Eri il mio preferito, anche se non segnavi spesso, mi ricordo di te, instancabile motorino di centrocampo, a volte facevi l’incontrista, a volte il mediano altre la mezz’ala, giocavi per recuperare palloni e correvi su e giù, avanti e indietro per il campo senza fermarti mai.

Con quei capelli neri e il pizzetto scuro, in campo “picchiavi” come un vero duro.

Mi ricordo come incitavi tu stesso la curva dal campo. Quel movimento che facevi con le braccia aperte dal basso verso l’alto, mandando a tutta la tifoseria la tua energia, incitandoci a tifare ancora con più voce la nostra squadra. Mi ricordo quando dopo un gol prendesti la bandierina del corner e la sventolasti al cielo in segno di trionfo...
Mi spiace non essere riuscito a scrivere prima su di te. A dedicarti il giusto spazio nel giorno esatto.
E sono mortificato soprattutto perchè eri il mio calciatore preferito… Forse perchè anche io arrivo dalla calabria... 
Partivo tutte le domeniche da Torino alla volta di San Siro, per lottare dalla curva insieme a te che lottavci in campo, su ogni pallone, contro ogni avversario.
Vedere quanta grinta mettevi in campo mi faceva impazzire, non mollavi mai, non sapevi cosa fosse la resa, non eri mai domo, a volte mi facevi spaventare perché rischiavi l’espulsione, eri piccolino ma andavi a muso duro contro tutti gli avversari…
Hai dato a me e a molti altri tifosi milanisti, gioie immense ma..
La prima volta che hai alzato la Champions League non ci credevi neanche tu.
Poi hai alzato la coppa del mondo e sei diventato un idolo in tutta Italia; non solo per l’Italia sponda rossonera…
Poi hai rivinto la Champions…
Due scudetti, una Coppe Italia, due Supercoppe Italiane, due Supercoppe Europee due Champions League e un Mondiale per club…
Un palmares che molti giocatori se lo sognano e non lo eguaglieranno mai.
La tua controfigura era il Bulldog e sulle spalle portavi il numero 8.
Io avevo la maglietta nera con le maniche rosse e la stampa del bulldog sul petto con dietro scritto Ringhio e il numero 8 sulla schiena… Era una delle mie magliette preferite, la indossavo molto spesso. 
Ti ricordi? Ti chiamavano Ringhio, ma in realtà il tuo nome è Gennaro... per gli amici Gennarino o Rino.
Giocavi in quel Milan pieno di Campioni, tu non avevi i piedi buoni ma di quella squadra eri cuore, gambe e polmoni.
Poi hai smesso di giocare e ti sei messo ad allenare.
Ti sei fatto valere anche in panchina, anche se la società non ti ha poi più confermato, tu per me e per tutti i tifosi rossoneri resterai sempre il guerriero che scendeva in campo ogni domenica lottando come un ossesso su ogni pallone.

Ora alleni a Napoli.
Io mi chiedo se ogni tanto pensando al passato, ti rivedi a San Siro, con la maglia rossonera, con la curva piena, che salta sugli spalti e nel frattempo intona quel coro che vorrei tornare a cantare:
Gennarino Gattuso Alè!!! Gennarino Gattuso Alè!!!
Buon Compleanno in ritardo Rino.

Axmar