E' Pioli, bellezze, e non potete farci niente!
La scelta del turnover massiccio contro il Bologna era corretta. I 6 giorni fra i due incontri di Champions erano pochi per rischiare l'usura di muscoli e teste fra i titolari.
Al di là delle ricadute su Napoli-Milan, l'impiego continuo dei titolari potrebbe produrre conseguenze negative nel prosieguo della stagione, che è entrata sì nell'ultima fase, ma che è ancora abbastanza lunga. E nella formazione scesa in campo a Bologna, gli unici titolari fra i giocatori di movimento erano Saelemaekers e Kalulu (con il termine titolari ci si riferisce a quel gruppo di 13-14 elementi che si alternano con continuità).
La benedizione, tuttavia, si ferma qui.
Una volta di più, il tecnico non ha saputo interpretare la bontà della propria scelta iniziale, visto che ha nuovamente ceduto alla tentazione del ribaltone che... non ha ribaltato un sacro cactus bel niente 
(i cactus... piante grasse del deserto dell'Arizona). L'ingresso di Leao e Diaz si è rivelato inutile, anzi, e potenzialmente dannoso per l'incolumità degli interessati. Non solo, ma alla fine della partita, Pioli non ha saputo fare altro che ripetere la solita stucchevole tiritera sulla mancanza di concentrazione all'inizio del match e di concretezza nel finale. 
Pioli gioca sempre una partita alternativa e virtuale nella sua fantasia, convinto che essa corrisponda pedissequamente a quella che poi si svilupperà sul campo. A volte i due match coincidono e volte no, ma questa seconda eventualità non viene mai presa in considerazione.
Si è lamentato anche dell'arbitraggio, che ha suscitato molte perplessità, come succede sempre quando c'è Massa, ma che nulla ha a che vedere con la bontà di certe valutazioni e affermazioni del tecnico.

Pronti via, il Milan ha subito un gol evitabile, nato anche da un'interpretazione arbitrale discutibile di Massa. Si vede chiaramente che il braccio di Ballo-Touré viene tirato, quando il francese perde palla sulla fascia, ma qui entra in gioco la valutazione sull'entità dell'intervento. Se è lieve, lo si può riportare, sia pure di poco, entro i limiti della regolarità. Se non lo è, è fallo. Ha ricordato un po' la spinta alle spalle subita da Krunic in Milan-Porto della scorsa stagione, che Turpin considerò regolare, oppure quella dello stesso Krunic in Roma-Milan, su cui Maresca lasciò correre fino all'espulsione di Theo. Sono quei tocchi che per i tuoi avversari sono lievi e per te sono fallo. Massa, che amico del Milan non è mai stato (per usare un eufemismo), lo ha considerato regolare. Ci possiamo fare nulla? No, quindi andiamo avanti.
Ora, Pioli non può cascare dal pero per il gol subitaneo (30'' dal fischio iniziale).

Innanzitutto, non può cascarci per la prima faccia della medaglia. Ci può stare, infatti, che una formazione di giocatori che non giocano mai tutti insieme abbia bisogno di qualche minuto per fare gruppo. In tal senso, è stato merito di Motta aver cercato subito il forcing e l'effetto sorpresa.
L'altra faccia della medaglia, poi, è quella dei numerosi casi in cui il Milan ha iniziato male nell'epoca Pioli, anche quando era nella migliore formazione e in match importanti. Mercoledì scorso, contro il Napoli,
 ha rischiato di andare in svantaggio proprio al primo minuto, ma un anno fa gli successe la stessa cosa in semifinale di Coppa Italia contro l'Inter. E Pioli non può comportarsi come Alice nel paese delle meraviglie. Dovrebbe porsi invece la domanda: "Possibile che, da tre anni e mezzo, io sono l'unico tecnico in tutto il calcio mondiale ad allenare un gruppo di svampiti?" E' poco probabile dal punto di vista statistico e allora? E allora nulla, nel senso che o trovi un rimedio o, se non ci riesci, accetti il rischio di prendere gol subito e complicarti la partita
Del resto, il gol nei primi minuti, periodicamente, lo prendono un po' tutti. La storia dei giocatori cattivi e svampiti che non si concentrano, alla lunga, regge molto poco, se non per le truppe cammellate che fiancheggiano il tecnico e di alcuni tifosi molto vicini alla mentalità curvaliola.

Ma subita la rete, le riserve rossonere hanno iniziato a fare gioco e a creare occasioni fino al pareggio, molto bello, siglato da Pobega. Lo avesse fatto un altro, sarebbe stato già paragonato a qualche campione del passato, ma avendolo fatto lui, quel gol sarà solo una tappa del percorso che lo sta riportando dritto dritto al Torino, dove farà le fortune di altri.
Si è proseguito fino al 25° della ripresa con Origi ancora in netta crisi, ma con un Rebic il quale, lontano da San Siro, si è sentito liberato dai fischi ed è stato più sciolto. Pioli gli ha cambiato più volte la posizione (seconda punta / esterno di centrocampo / centravanti), ma se l'è cavata bene. Anche De Ketalaere, complessivamente sotto tono, è stato cambiato spesso di posizione, ma nel suo caso la cosa ha contribuito solo a disorientarlo.
In tale contesto, gli ingressi di Calabria, che finora non ha giocato tantissimo, e Messias, in cerca della gamba, erano apparsi opportuni.
Fino al 25° della ripresa, comunque, le seconde linee apparivano sul pezzo e in grado di manovrare creando occasioni.
Non si poteva chiedere di più, visto che il Bologna era un avversario di buona classifica e in forma.
Al 25°, la necessità di preservare i titolari spariva magicamente e De Ketalaere lasciava il posto a Diaz, mentre Origi faceva altrettanto con Leao. E qui ci fermiamo un attimo per un paio di flashback.

A gennaio, il signor Pioli aveva imbottito di riserve il Milan in Coppa Italia contro il Torino. Sul risultato di 0-0, non scandaloso visto che il Torino non è una squadra materasso, il Milan si ritrovava in superiorità numerica a causa dell'espulsione di un granata. Il Milan in campo aveva creato occasioni da gol anche in parità di uomini, quindi non era escluso che potesse sfruttare il vantaggio. Pioli, tuttavia, dava il via a un massiccio ingresso di titolari che, non solo non risolveva il match, ma coincideva col gol del Torino. Si verificava, pertanto, il paradosso di una partita chiusa sullo 0-0 dalle riserve in parità numerica e persa 0-1 del titolari in superiorità.
Vabbbbbbbbuono... sono cose che capitano, ok?
Contro l'Empoli a San Siro, l'ingresso degli attaccanti titolari non aveva sbloccato il risultato e, per quanto il Milan avesse reclamato un rigore su Rebic, apparso evidente, l'episodio era avvenuto con le riserve ancora in campo.
Ieri, poi, per una decina di minuti dopo l'ingresso di Leao e Diaz, il Milan non è riuscito ad attaccare, perché ha subito il ritmo del Torino, alzatosi all'improvviso.
Nel finale, in realtà, il tandem Leao-Diaz ha creato due ottime occasioni da gol, come però anche il Milan precedente aveva creato varie opportunità. Le due occasioni sono state sbagliate da Diaz (la seconda con una ciccata evidente) come del resto anche chi giocava in precedenza non aveva realizzato le occasioni create (gol di Pobega a parte).

Dopo le 3 partite di cui sopra, si può dire che l'ingresso dei titolari coi lavori in corso non è servito a molto, per cui l'eventuale ingresso di Adli non avrebbe comunque complicato le cose e, se non altro, avrebbe risparmiato energie muscolari e nervose a due titolari importanti. Se ha giocato Ballo-Touré, professionista serissimo ma non certo Roberto Carlos, Adli avrebbe potuto fare 20' o no? No, evidentemente no. La black list non prevede eccezioni in questo caso.
E' mancata la concretezza sotto rete? Ma caro mister, se non fosse mancata la concretezza sotto rete a Ikoné, il suo Milan avrebbe preso i 3 punti a San Siro contro i viola? Se il Salisburgo fosse stato concreto nella prima mezz'ora del match decisivo nel girone di Champions, la sua squadra sarebbe stata così sicura di qualificarsi? Non credo. Il calcio è fatto di occasioni sbagliate. Si ricordi quando le hanno mancate gli avversari.
Pioli reclama due rigori? Ha ragione, ma dei due, quello su Rebic è avvenuto con Origi e De Ketalaere in campo
, mentre solo il mani di Lukumì è avvenuto nel finale. Quindi, entrambe le versioni del Milan sono state penalizzate.
A questo punto, però, pensiamo al Napoli e all'Inter di ieri e chiediamoci se un pari a Bologna sia 'sto popò di risultato negativo. Il Bologna è squadra ostica e in forma, per cui è di certo utile quel pareggio conquistato dalle riserve del Milan (perché la partita è finita 0-0, lo stesso risultato che le riserve hanno lasciato in eredità ai titolari) in trasferta e con un arbitraggio ostile.
I giocatori di Motta hanno praticato la trattenuta scientifica, ma i giocatori schierati in campo non hanno mai reagito e ciò è positivo.

Il fatto è che, a ben pensarci, viene un po' il sospetto che in Milan-Torino di Coppa Italia, ma anche in Milan-Empoli e pure ieri, qualcuno aveva la segreta intenzione di far recitare a certi giocatori la parte di Lancillotto sul bianco destriero, che combina il '48 e tutto a posto va
Per carità, ieri poteva scapparci lo 0-1 nel finale, ma in Coppa Italia ci è scappato lo 0-1... per il Toro.