Dei 32 campionati a 34 squadre dei 70 anni di storia del calcio italiano, partendo quindi da quello 1952-53, ce n'è uno che spicca in maniera prepotente su tutti gli altri. Così appare alla luce del mio personale parametro, in verità proposto in coabitazione con Frankie, tanto da averlo denominato Parametro di Frankie, PDF.
Lo ricordo brevemente. A mio avviso rappresenta una specie di uovo di Colombo che però, in maniera abbastanza continuativa può dare spiegazioni almeno basate su numeri e quindi su valutazioni quantitative.
E' semplicemente, in maniera sintetica, il rapporto tra la differenza reti e le partite giocate. Un parametro che preso in singola valutazione dice poco, ma invece dice molto in un confronto.
Se, rimanendo in ambito milanista, consideriamo il percorso di Stefano Pioli, “fotografato” alla 12esima giornata troviamo un risultato che dal 19/20 ad oggi è abbastanza significativo. Una serie di 1,00, 1,25 1,5. 0,91, 0,50 che disegna una perfetta parabola con un bel ramo ascendente e uno ancora più consistente come gradiente, discendente. Continuo a sostenere che un allenatore ancora in corsa per i primi quattro posti, e non ancora escluso dalla attuale fase Champions, elemento economico fondamentale per la crescita, non debba essere licenziato, anche se i numeri parlano chiaramente di un suo declino. Nonostante tutto quello che è successo e che sta succedendo su cui ho già più volte espresso la mia opinione.
Al riguardo è inutile che la stampa supporter, in particolare quella della Rosea, sostenga addirittura che l'uscita dalla Champions sia un danno facilmente assorbile, quindi a difesa di una gestione manageriale che appare, dopo l'uscita di Maldini, piuttosto improvvisata in confronto alle aspettative, e di un allenatore in chiara difficoltà. Uscire dalla Champions è un qualcosa che cambia sostanzialmente le prospettive future della Società, lasciando allo stadio niente di più che fumo negli occhi con soli ricavi futuribili. Quindi che cosa possa succedere in seguito ad una esclusione sia dalla Champions attuale e, se si continua in questo modo, anche dai primi 4 posti, è cosa certamente non trascurabile per il destino della Società Milan. Licenziamento, secondo il mio punto di vista, inspiegabile per Garcia, in corsa sia in Champions, molto di più che per il Milan, e pure in campionato per i primi 4 posti.

Tornando ai 32 campionati a 34 squadre sopra menzionati, usando il PDF, ne troviamo uno che si distingue nettamente da tutti gli altri, non di poco, ma di tantissimo. Li ho considerati tutti partendo da una ipotesi di lavoro che è la seguente.
Ho fatto la somma di tutte le reti segnate e subite dai primi tre arrivati e ne ho fatto il rapporto con il numero delle partite globalmente giocate dalle tre squadre che è 102. Assistiamo nel 1958 -59 ad un campionato da fuochi artificiali con ben 256 gol segnati e 108 subiti. Il rapporto che ne deriva, differenza reti sulle partite giocate 102, pari a 148, dà quindi un valore di 1,45. Un valore totalmente anomalo rispetto a tutti gli altri campionati a 18 squadre.
Solo in quello successivo, '59/'60, con ancora ben 216 gol segnati e 120 segnati e subiti dalle tre squadre prime arrivate si ha un rapporto di 1,10. I campionati a 34 squadre si interrompono con quello del 67/68 e riprendono nell'88/89. Oltre a quello citato il superamento del valore 1,00 si ottiene subito e solo in quello 88/89 con 185 gol fatti e 52 subiti, rapporto di 1,10 e poi solo nell'ultimo a 34 squadre nel 2003 2004 con 100 gol fatti e 85 subiti e relativo rapporto di 1,12. Quindi solo tre casi su 34 e uno che spicca con un rapporto ben superiore. C'è sicuramente materiale per porsi delle domande e cercare magari di dare delle risposte.
La prima considerazione può essere quella che in Italia ci sono già, oppure arrivano, una serie di campioni assoluti. Nel Milan arriva un centravanti che in quell'anno concentra forse una quantità di percussioni mai più viste. Altafini segna ben 28 goal, me meglio di lui come capocannoniere è Angelillo, più mezzala d'attacco in fondo che vero centravanti, perchè il centravanti non è lui, ma il sudafricano Firmani che di gol ne fa ben 20. Se guardiamo la classifica dei cannonieri di quell'anno non c'è quindi da stupirsi più di tanto, del perché dello straordinario numero di reti segnate. Il Milan guidato dalla coppia Bonizzoni /Viani non è la squadra che fa più gol ma invece è la Fiorentina che ne fa ben 95 ben 11 più del Milan, e ne incassa solo 3 di più.
Ma diamo un'occhiata a quella classifica di campioni. Terzo è Hamrin, quarto Montuori, quinto il citato Firmani, sesto tale Charles, settimo Brighenti, primo degli italiani, poi Pascutti, Danova, Selmosson, Da Costa, e un certo Sivori. Una serie di campioni e anche campionissimi difficilmente trovabile in tale quantità. Il record di 95 gol rimane imbatturo in un torneo a 34 squadre, un numero di squadre che a mio avviso dovrebbe essere ripristinato. E questa messe di gol, arriva oltretutto in un campionato dove già sono in corso novità tattiche importanti. In più si affrontano tre squadre straordinarie. Viani ha già introdotto il suo catenaccio. Liedholm nel Milan già protegge Maldini e a centrocampo si forma un quadrilatero quasi antesignano del City con un esordiente Occhetta insieme allo stesso Liddas, prima coppia di difensori/centrocampisti e una seconda coppia formidabile e sudamericana con Schiaffino e Grillo, entrambi capaci di innescare gli attaccatti Altafini Danova Galli e Bean in rotazione. Galli poi partecipa con interventi decisivi alla fase difensiva. Buffon in porta e poi Fontana e il fluidificante Zagatti, antesignano dei Maldera, dei Maldini, di Sergihno e ora Theo, quasi un marchio di fabbrica del gioco Milan. sono una coppia di terzini di assoluto livello. La Viola perde entrambe le partite con il Milan. Pure Orzan protegge Cervato, Robotti e il fluidificante Castelletti non sono da meno dei milanisti. A centrocampo Chiappella, Segato e Lojacono centrocampista di quantità, qualità e ben presente nelle potenti conclusioni. Il primato il Milan lo prende sulla Viola in un novembre non tanto freddo in cui ero presente, battendola 2 a 0. E' Danova prima e poi Altafini a chiudere una partita in cui la Viola arremba quasi riuscendoci, alla ricerca del pareggio. Davanti ha Montuori in un tridente con Hamrin e Petris alle ali. Lo stesso accade nella partita di ritorno dove ugualmente le ripartenze del Milan chiudono una partita che vede una bella Fiorentina.
Vince il Milan nonostante che l'Inter ci tolga tre punti su quattro. Ha un attacco con il suo capocannoniere, ma non basta. Ha due svedesi davanti di grande talento, Lindskog appena reduce dai campionati del mondo del 58, forse uno dei più belli mai giocati, dove una gradissima Svezia cede a un Brasile stratosferico, e Skoglund la sfortunata funambolica ala sinistra. Ma già compare Guarneri, uno dei centrali difensivi più forti mai visti giocare, compaiono Corso e Bicicli e un medianone tutti polmoni che è Bolchi.Quindi è la presenza simultanea di tantissimi campioni una prima spiegazione? Il secondo motivo che potrebbe spiegare un campionato così straordinario oltre alla selva dei campioni e campionissimi, penso sia dato dagli allenatori. Bonizzoni e Viani non si sa bene chi più allenatore e chi meno introducono modifiche tattiche che faranno scuola. In parte lo fa la Viola e meno l'Inter, abbastanza impostata sul classico WM. Sulla panchina della Viola si alternano due grandissimi, prima Czeizler e poi Ferrero. Czeizler fa fare più di 100 gol al Milan del 50 51, vincendo e Ferrero porta il Grande Torino a più di 100 gol nel 46 47. Anche all'Inter avviene un avvicendamento. Prima Bigogno e poi Pedersen che forse nessuno ricorda. Bigogno non è certo un ultimo arrivato. E' lui a portare l'Udinese ad un secondo posto nel 51 52, nel suo migliore risultato del calcio del dopoguerra.
Solo terzi posti, uno con Zaccheroni che l'anno dopo vince con noi, e guarda un poco, un certo Spalletti nel 2004 2005. Un'altra triade di tutto rispetto fa un valore superiore a 1,00 nel 59/60. Parola nella Juve che sfiora con 92 gol il record della Viola, Carniglia allenatore molto offensivista, in rapida visita pure sulla panchina del Milan, ancora con la Viola e il tutt'uno Bonizzoni /Viani nel Milan. Si supera il valore di 1,00 nell'88/89 con altri tre big in panca, Trapattoni con l'Inter, Bianchi con il Napoli e Sacchi con il Milan.
E anche qui penso si ripresenti una concentrazione di campioni. Nell'Inter c'è gente come Zenga, Brehme, Bergomi, Ferri, Mattheus, Diaz. Nel Napoli Maradona, Careca, Ferrara, Nel Milan gli Olandesi, Ancelotti, Baresi Costacurta, Maldini, Albertini. Ma bisogna attendere il 2003-2004 con tre cannoni in panchina come Ancelotti con il Milan, Capello con la Roma, e Lippi con la Juve per rivedere un PDF maggiore di uno. E ancora una volta, penso una nuova concentrazione di campioni. 
Nel Milan di Ancelotti troviamo Cafù, Nesta Maldini, Seedorf, Rui Costa, Gattuso e il formidabile Sheva. Nella Roma di Capello ecco Totti, Cassano Emerson. In quella di Lippi Conte, Ferrara, Buffon, Trezueget, del Piero. Forse ne ho dimenticati alcuni, ma francamente, non so se per una semplice questione nostalgica ma, mai penso si sia mai vista una concentrazione di così tanti assi come in quel campionato 58-59, anche se uno il più grande di tutti forse c'è stato, Maradona.

Bisogna considerare che io ho fatto uno studio solo sui campionati a 34 squadre. Il campionato a 34 squadre vede poi altri record assoluti. Uno da antesignano sicuramente del “corto muso” di Allegri. Capello vince con il Milan  il campionato 93 94 con 36 gol fatti (sic!) e soli 15 subiti, diventando il campione dell'ermetismo tattico in assoluto. Se ne sono andati gli olandesi, la difesa è forse la più forte di sempre con Seba Rossi in porta uno dei portieri più imbattuti della storia del Milan, una linea difensiva data da Tassotti Costacurta Baresi Maldini, protetti da un Desailly in formato mediano di stampo metodista. Un centrocampo con Boban Donadoni, Albertini e Eranio e una punta veramente falso nove come Massaro, e personaggi come Papin, Savicevic, Panucci e Simone pronti a subentrare oppure a essere protagonisti. Nessuno credo abbia mai vinto uno scudetto con così pochi gol segnati e subiti. Vince ben 14 partite con un solo gol di scarto e in nessuna occasione segna più di 2 gol. La totale essenzialità del calcio. Del resto nel campionato italiano la triade Capello, Trapattoni e Allegri rappresenta un modo di giocare molto simile che bada alla essenzialità, alla cura metodica dell'occupazione degli spazi e soprattutto alla necessità della fase difensiva come condizione assolutamente necessaria per primeggiare.

Mi sembra che Inzaghi si stia avviando sulla stessa strada. Magari condizione necessaria e non sufficiente, vista l'evoluzione molto più offensiva del calcio, soprattutto a livello internazionale, ma visti i loro risultati in campo nazionale si può dire necessaria senza ombra di dubbio.

N.B. Non riesco a trovare una foto di Gipo Viani e, come sempre, va il mio ringraziamento alla Redazione nel caso voglia provvedere.
RED: ci dispiace tanto, ma non ne abbiamo in archivio. Un gentile saluto