Il signor Orsato è un eccellente direttore di gara, nel senso che non è una mezza tacca dell'arbitraggio. E' internazionale da più di 10 anni ed è apprezzato anche all'estero. Non è un incompetente, ha personalità e intelligenza. Sa arbitrare. In tal senso, se viene designato per una partita, non lo è a caso.

Lo Zardoronz non tifoso ha una grande considerazione delle potenzialità di questo arbitro.

Il problema di Orsato è che lo si considera, diciamolo fuori dai denti, un arbitro di riferimento della Juventus e, in generale, mal disposto nei confronti del Milan. Spesso il Diavolo ha perso quando le sue gare sono state dirette dall'arbitro di Schio, non avendo comunque mai vinto un match contro un avversario importante. Per questo motivo, la designazione del signor Orsato appare, almeno in teoria, persecutoria nei confronti del Diavolo, già pesantemente danneggiato dalla creatività arbitrale del signor Serra.

Eppure, proprio per i motivi suesposti, domenica la presenza in campo di Daniele Orsato sarà una cura salutare per gli inutili deliri di signorilità della società e del tifo milanista. E' da lunedì, dalla pagliacciata del sostegno morale all'arbitro affranto, che tutto l'ambiente rossonero si sta rendendo ridicolo, quasi fosse affetto da Sindrome di Stoccolma nei confronti della persona che ne ha infranto i sogni di scudetto.

Qualche zuzzerellone è arrivato perfino a scrivere meste e nobili elegie sulla fallibilità umana, perché la sindrome da sportività della mutua porta anche a quello. Capisco che, a volte, faccia molto intellettuale sparare balle spaziali, ma sempre balle spaziali restano e, con la benedizione di Mel Brooks, sono sintomo di poca lucidità ovvero di quel deliro che va punito severamente.

Il signor Serra non doveva mica essere fucilato, ma neanche abbracciato e consolato per aver negato un vantaggio che, essendosi ormai concretizzato in tempo reale, non poteva essere negato neanche per errore  (e sto tacendo su tutto il resto della partita...). 

La cosa peggiore, tuttavia, sarebbe stata la designazione di una mezza figura dell'arbitraggio, che avrebbe potuto innescare in qualche allegro sprovveduto l'idea che la signorilità della mutua paghi. Ma dal momento che non si trattava di signorilità, bensì di una posa intellettuale e, forse, anche di una certa codardia verso le istituzioni calcistiche, ben venga la designazione di Orsato per uno dei match più difficili della stagione.

Di certo domenica Orsato non ispirerà tenerezza come Serra. Lo dimostrò a Roma in quel dell'Olimpico pochi mesi fa. Richiamato al VAR da Mazzoleni, mandò a quel paese chi gli aveva fatto notare che il gol di Correa non era regolare e, con un ideale "Me ne frego!", convalidò una rete laziale irregolare sul vantaggio minimo di 1-0 per gli aquilotti. Preferisco uno così, perché con lui non ci saranno equivoci di sorta.  Ognuno avrà ben chiaro quale sarà stato il suo apporto al match. Non ci saranno lacrime, carezze e quindi non mi sentirò preso per i fondelli con la complicità della società A.C. Milan e dei signori sportivi della mutua, quei tifosi che fanno più male alla propria società e squadra degli avversari più mortali e mortiferi.

Orsato e la Juventus, squadra forte e in buona forma, saranno la giusta nemesi dei deliri dell'ambiente rossonero, ormai del tutto scollato dalla realtà. Perché solo chi è scollato dalla realtà può credere che piova, dopo aver ricevuto una sputazza in faccia. E parecchi milanisti stanno uscendo con gli ombrelli anche in pieno sole, perché quel liquido appiccicoso che gli cola sul viso non è uno sputo, ma è solo pioggia.

Ben venga Orsato domenica, proprio contro l'avversario del Milan che l'arbitro, giustamente o ingiustamente, ha fama di privilegiare di più. Sarò proprio domenica, infatti, contro la Juventus e con Orsato direttore di gara, che i signori rossoneri sportivi dei miei stivali dovranno dimostrare di essere signori per davvero. E poi, se per non smentirsi dovessero ingoiare popò, auguro loro che ne sentano il sapore per intero.

Il problema non sarà Orsato, come non sarà la Juventus, ma il Milan società, che crede di diventare grande distribiendo le mance anche ai borsaioli che gli ranzano il borsellino. "Venga qui, buon uomo, non scappi via, c'erano altri soldi nelle tasche oltre a quelli che avevo nel portafoglio che mi ha or ora sfilato.". Chi fa così non è un signore, è un allocco, che ha letto troppi libri, ma non ha capito che sono libri e, quando vieni danneggiato, non devi accettarlo, ma farti valere, ovviamente nei limiti della legalità.

Il problema non sarà Orsato, come non lo sarà la Juventus, ma la tifoseria rossonera, che vive nel mondo beato delle favole. Una tifoseria che è in delirio da giugno del 2020 e prende fischi per fiaschi, visto che il delirio dà le allucinazioni. Sono gli stessi che ora fanno i signori.

Orsato e la Juventus non saranno il problema, bensì la cura per riportare alla realtà la turba di rossoneri ormai affetti da un terribile complesso di inferiorità. Perché solo chi ha un complesso di inferiorità, per farsi accettare, fa il signore.

Ben venga il signor Orsato e ben venga la Juventus. Ben vengano per quei simpaticoni sulle cui labbra abbonda un riso giocondo e ripetono felici che non bisogna accampare scuse.

Alla luce di quanto accaduto domenica e dell'avversario che si va a incontrare, l'arbitro di Schio resta la scelta migliore. Del resto, con l'Inter ancora più avanti potremmo vivere il derby serenamente... da veri signori.

L'avversario fa l'avversario ovvero cerca di batterti in tutti i modi, anche discutibili a volte, ma resta un nemico, anzi il nemico. Tira acqua al suo mulino. E' il suo compito. E' nell'ordine delle cose e, se non lo facesse, non ci sarebbe più competizione.

Il problema non è mai l'avversario, ma sei tu, ogni volta che offri il deretano alla pedata e ti convinci di essere in una sala massaggi.