Diciamolo chiaro, è da settimane che il Barça offre lo spettacolo indecoroso di chi è alle soglie della bancarotta, ma continua a spendere soldi per i cartellini dei giocatori, se non a strappare alle rivali quelli in scadenza offrendo loro ingaggi da nababbi. Il Bayern ha provato a riportare i catalani alla realtà, quando si sono presentati a chiedere Lewandosky proponendo di pagarlo a rate, mentre i tedeschi hanno replicato che il Barcellona potrebbe anche non sopravvivere abbastanza a lungo per onorare i propri impegni. Il Barça, per tutta risposta, piuttosto che cogliere il messaggio di un'altra grande del calcio europeo, ha proseguito nel suo cammino tesserando ugualmente il centravanti della nazionale tedesca. Ora, a poche ore dall'inizio della stagione in Liga, la federazione iberica si rifiuta di spalleggiare le follie dei blaugrana, in quanto nega loro l'autorizzazione a tesserare tutti i nuovi acquisti. Insomma, stanno dicendo loro di fermarsi, perché per quanto possano vincere e guadagnare in questa stagione, lo sprofondo è tale (più di un miliardo di euro) da consigliare una più cauta politica di risanamento. Non sappiamo come finirà, ma credo che il Barcellona dovrebbe cogliere l'opportunità per ritornare sui propri passi. Tutto può succedere, anche che i catalani facciano il bottino pieno di successi e incassino un botto di proventi, ma la sensazione è che stiano dando calci al barattolo lungo il vicolo. Il vicolo prima o poi potrebbe rivelarsi cieco e i blaugrana potrebbero ritrovarsi di fronte a un muro.

Questa storia coinvolge direttamente l'ex-rossonero Frank Kessie, passato al Barcellona poco più di un mese fa, dopo aver terminato il proprio contratto con la società rossonera. La società catalana si è comportata malissimo, facendo concorrenza sleale, perché se offri 6,5 milioni netti di euro a un calciatore per strapparlo alla concorrenza, si spera che tu li abbia. Se non li hai o per averli devi venderti i mobili, sei sleale, perché ti rafforzi e indebolisci le rivali in maniera non corretta.

Ora, come Lewandosky e altri, Kessie si ritrova fra color che son sospesi, con un contratto in mano, ma senza essere stato ancora tesserato. C'erano state avvisaglie importanti di questa situazione proprio un mese e mezzo fa. L'annuncio dell'acquisto di Kessie era slittato fino ai primi di luglio, in attesa che il Barça vendesse qualche paio di mutande e una canotta per provare a rendere accettabile il bilancio. Credeva di esserci riuscito, ma a quanto pare no o non del tutto, anche perché sembra che in Spagna siano gente più seria che in Italia e non si limitano a mettere sotto torchio le scritture contabili di Chievo e Catania, solo per fare degli esempi.

E non dobbiamo ritenere casuale che i due giocatori arrivati in Catalogna come svincolati, Kessie e Christensen, abbiano inserito nei propri contratti una clausola con la quale possono svincolarsi se, entro l'inizio della stagione in Liga, il loro tesseramento non risulti effettivo. Quando hanno firmato, dovevano avere già qualche dubbio, anche se, in questo caso, potremmo chiederci perché abbiano stipulato quei contratti. Ma su questo punto torneremo più avanti.

Ora, ipotizziamo che, al momento del kick-off, il tesseramento non sia stato autorizzato dalla federazione iberica. Kessie potrebbe far valere la clausola e liberarsi, ma ci sarebbe la possibilità che torni al Milan? Ni, che non è un refuso, perché ho scritto proprio . In teoria la risposta sarebbe , mentre in pratica non sarebbe così banale.

Sono convinto che a giugno Maldini e Massara sperassero davvero che il trasferimento del giocatore in Spagna saltasse. Era ancora un giocatore rossonero fino a fine mese e non era stato annunciato dalla nuova squadra. In qualsiasi momento avrebbe potuto firmare il contratto con i rossoneri e dichiarare di aver rinunciato a tanti soldi, in quanto il denaro non è tutto nella vita, al Milan stava bene, il progetto rossonero lo convinceva di più e... patatì patatà. Sarebbe stata una bugia ok, ma tutto sommato dignitosa e i tifosi, dopo il bel finale di stagione dello scorso campionato, ci avrebbero creduto o, quantomeno, avrebbero fatto finta di crederci.

Il problema è che poi Kessie è stato presentato dal Barça e si è detto entusiasta della nuova esperienza che si apprestava a iniziare. Se l'ingaggio saltasse, tornerebbe perché è finito in un contesto dove regna l'incertezza ed è rimasto al palo. E i tifosi non amano queste cose. Io lo riprenderei a braccia aperte, chiariamo, perché è andato via da vincente e un vincente non lo si lascia mai partire a cuor leggero. Gli si perdona tutto. Nel calcio, inoltre, c'è chi pensa più a fare il divo e far parlare di sé per la vita extra-calcistica, mentre la serietà professionale di questo ragazzo è sempre stata ineccepibile. C'è anche chi, tuttavia, legittimamente vive certe cose in maniera diversa.

Si parla dell'interesse di Juventus, Napoli e Inter. La Juventus ha il problema di Pogba, l'Inter si è liberata dell'ingaggio di Sanchez (anche se il cileno gioca in un altro ruolo) mentre il Napoli sta rinnovando la squadra. Difficile che l'ivoriano vada a Napoli, visto che i partenopei sembrano interessati ad altri giocatori. De Laurentis, poi, non è uno che paga ingaggi alti a cuor leggero. Diciamo che l'Inter potrebbe andare sul giocatore per risollevare la sua immagine, un po' offuscata, mentre alla Juventus farebbe comodo un giocatore con le sue caratteristiche In questi casi è difficile dire quanto una voce sia vera e quanto sia stata messa in giro ad arte dal procuratore per mettere fretta al Milan e spuntare più soldi nel caso in cui la situazione in Catalogna vada a rotoli.

Il Milan, d'altro canto, non ha ancora sostituito il suo ex-giocatore e continua a trattarne diversi senza concludere, quasi che Lokonga & co. siano sostituti eventuali di Baka e non di Kessie. Quello rossonero resta quindi un atteggiamento strano, compresa la voce filtrata oggi dagli ambienti societari che Kessie non interessa più. Non si può escludere che Maldini e Massara vogliano lavorare a fari spenti, perché potrebbe accadere che nelle prossime ore la Federazione iberica dia il via libera al tesseramento e non avrebbe alcun senso esporsi ora. In questo momento, c'è un contratto, valido ed efficace dal punto di vista giuridico, che lega il giocatore a un'altra squadra, anche se non c'è ancora il tesseramento.

Eppure, come ho scritto, la situazione resta più complicata, molto più complicata, che a giugno. Anche perché va considerato che il giocatore dovrebbe accontentarsi (si fa per dire, ovvio...) di quello che offre il Milan, ma questo sarebbe il meno. Il fatto è che tornerebbe a Milano da sconfitto. Avrebbe fatto un po' la figura del ragazzino che scappa di casa, insomma, e che poi va a gettarsi in lacrime fra le braccia di mamma e papà quando si accorge che le cose stanno andando male. La sua immagine, inoltre e lo ribadisco, sarebbe molto sminuita agli occhi dei tifosi o della maggior parte di loro.

Come ho anticipato su, si potrebbe chiedere a Kessie chi glielo abbia mai fatto fare ad andare a cercare avventure, visto che comunque il Milan gli offriva meno soldi, ma non uno stipendio da fame. Si stava tanto male al Milan da dover scappare di casa? E' così bello vestire altre maglie? Se così fosse, gli farei gli auguri per il prosieguo della carriera in Spagna o alla Juventus oppure all'Inter o comunque altrove, dove certo si sta molto meglio che in quel lager, quella terribile malabolgia, che è il Milan.