La notizia è arrivata a ciel sereno, neanche troppo forse, ma niente faceva presagire che una tale sentenza avrebbe declassato la Juventus di 15 punti. Ripeto 15 punti! Forse a Messina Denaro daranno di meno! 
Mi sembra una continua persecuzione, che a quanto pare non sembra sminuirsi, anzi si cerca sempre il pelo nell'uovo. 

Non che la Juventus non abbia delle colpe, ma sicuramente anche le altre società non sono esenti da colpe e mancanze. Solo che unicamente alla Juventus sono arrivati dei Pm,  i quali hanno cercato di indagare (e con una pervicacia assurda) per trovare irregolarità ed eventuali falsificazioni di bilancio. Il tutto perché la Juventus è quotata in borsa e quindi più vulnerabile dal punto di vista societario, dovendo sottostare ad obblighi di pubblicità e redazione dei bilanci. Diffcilmente si vedrebbe vedere arrivare la Guardia di Finanza nelle sedi di Napoli, Milan o Inter. Eppure anche queste società hanno buchi in bilancio, e addirittura i nerazzurri sono indebitati oltre misura, con un prestito di 800 milioni di euro che ha degli oneri finanziari elevatissimi. Inoltre è stata ritardataria con il pagamento degli stipendi, e non si sa se ancora oggi li abbia saldati interamente (ma ho i miei dubbi). Eppure nessun si muove, persino quando una curva viene svuotata a calci e pugni da pseudo tifosi per onorare un capo ultrà morto quel giorno. Tutto tace!
A Napoli, ai bordi del campo, per anni ci si piazzava Genny La Carogna, tifoso fedelissimo, esponente camorristico, ma anche qui "tarallucci e vino". Possibile che gli unici inquirenti che fanno bene il loro lavoro siano solo a Torino? Ed anche se uno di loro ha il cognome di chiare origini campane, è integerrimo e incorruttibile, alla faccia dei meridionali. A proposito, anche Chinè è meridionale, di Bovalino (RC), e con dedizione e sagacia ha indagato la Juventus, facendone un mantra. La prima volta non è riuscito a farla condannare, ma in veste di Capo Procuratore della FIGC, ha insistito ed ha ottenuto di forzare anche un sacro caposaldo del diritto, ovvero il "ne bis in idem". Per questo postulato giuridico, non si può processare un soggetto per un reato se assolto definitivamente dal procedimento precedente. Ed erano anche scaduti i termini per sollevare un appello avverso alla prima sentenza. No, ha innovato il reato e lo ha portato alla sbarra del collegio giudicante. Se fossero stati tutti così, Messina Denaro, Provenzano e Riina li avremmo già presi da trent'anni. Ma nessuno è così forte e integerrimo, e soprattutto fedele alle istituzioni ed alla regolarità del campionato. Peccato solo, che il signor Chinè, sempre molto attento, per anni si sia fatto sfuggire che un certo D'Onofrio, non solo delinqueva, ma c'erano sentenze penali a suo carico. Forse che le procure competenti non sanno fare bene il mestiere come quelle di Torino? Eppure quel signore stava seduto comodamente a capo della categoria arbitrale, e magari chissà quante volte ha stretto quella mano, sporca anche di sangue dovuto a scazzottature erogate a poveri diavoli,  i quali avevano solo la colpa di intralciare il suo potere, nello smercio della droga, naturalmente.
Devo ammettere, signor Chinè, che qui mi ha deluso. Ma capisco, la gogna mediatica non era all'opera, e non fa notizia positiva "beccare" un tale soggetto (forse troppo pericoloso), e soprattutto è negativo il ritorno di immagine(negativa) che il caso avrebbe suscitato. 

Ripeto, la Juventus ha fatto troppi errori. E sono errori che non avrebbe dovuto fare, soprattutto se avesse pensato che tutte le volte che la Juventus si muove, ci sono mille occhi pronti a spifferare tutto a qualcuno, persino il falso. Andrea Agnelli avrebbe dovuto agire con più accortezza e maggiore umiltà. Accortezza nell'analizzare che se un ciclo si stava chiudendo, ci sarebbe voluto un pò di pazienza per tornare a vincere, ma soprattutto non svenandosi dietro ad acquisti assurdi e senza ritorni economici. Mi riferisco a Ronaldo, che sarebbe anche un campione, ma lo stipendio che percepiva era esattamente il buco di bilancio creato. E se voleva vincere la Champions, doveva aspettare di avere un gruppo veramente in grado di vincere, invece di  pachidermi bolliti, e Ronaldo da solo non bastava, anzi era una palla al piede. C'era la possibilità di riformare un gruppo, con giovani campioni (non solo giovani promettenti), ed un Mbappè richiedeva meno coraggio ad acquistarlo al posto di Ronaldo, con la possibilità di pagarlo molto meno e di rivenderlo a tantissimo.
Avere lasciato la mano libera a Paratici è stato un gravissimo errore. Paratici è bravo nel valutare i giocatori, ma non sa gestire la contabilità di una società, oltremodo quotata in borsa.
Poi è arrivata la pandemìa, ed ha spazzato via incassi ed entrate da merchandising. Così l'unica cosa positiva legata a Ronaldo se ne andava in gloria. I proventi legati al suo nome ed alla sua maglia sparivano d'incanto. E l'avere vissuto un momento così tragico e antieconomico, avrebbe dovuto entrare nella considerazione di Procuratori della Repubblica e di Procura Federale.
E' di qualche giorno la notizia che il Governo spalmerà le tasse delle società di calcio, e di atri provvedimenti legati al periodo del Covid, forse non se ne sono accorti? Eppure un giudice ha già espresso un parere, ed è quello legato alla richiesta di provvedimenti restrittivi ai danni della dirigenza Juventus. Nella motivazione ha negato il provvedimento ricordando che si tratta di soggetti incensurati e che il periodo di riferimento relativo ai reati contestati c'era una situazione molto particolare. Almeno un individuo saggio qualche volta si trova!
Ma Agnelli poteva fare qualcosa di più utile. Informarsi su come si teneva la contabilità, e richiedere consulenze adeguate da soggetti esperti di diritto e contabilità societaria. Diciamo che il comportamento di Paratici più che illegale è stato dilettantistico. Il giochetto delle plusvalenze, seppure non rilevabili tramite una regola certa, si può rivelare controproducente. Il vantaggio iniziale viene sterilizzato dal fatto che  il valore del  giocatore ti rimane comunque a bilancio  e paghi in ammortamenti le entrate che hai faticosamente recuperato nello scambio. Quindi si sposta un debito, non si ha un vero beneficio, a meno che non riesci poi a rivendere il giocatore, ma dopo il virus, i mercati si sono ridimensionati e quello che allora valeva 100 oggi vale 50.  
L'altro errore, e mi riferisco all'umiltà, è stato non essere andato da John Elkann a chiedere aiuto. La forza economica e finanziaria della casa madre poteva rimettere a posto tutto. Se non si poteva iniettare denaro, per via del FPF, si poteva accedere a prestiti, garantiti dall'Exor e dai numerosi assets e proprietà che la stessa Juventus detiene. Tra queste lo stadio, valore almeno cinquecento milioni. Poi ci sono alberghi e strutture, con altri milioni di valore al momento non meglio identificabili ma ingenti. Le risorse c'erano e ci sono ancora. E questo la società dovrà far valere in giudizio. E se il tribunale della FIGC sembra più un'accozzaglia di sanculotti al soldo di una qualsivoglia rivoluzione, il tribunale ordinario può ricevere altre conclusioni e agire in conformità giuridica si spera meno dilettantistica. 

Certo che avere vinto nove scudetti di fila e altre quattro coppe Italia più Supercoppe e due finali di Champions ha creato molto odio contro la Juventus. Ma proprio perché i disonesti e gli invidiosi sono sempre all'opera, si sarebbe dovuto attaccare, ed anche con mezzi poco idonei ma efficaci. Prendere informazioni avrebbe aiutato, se ad esempio la Juventus avesse indagato sugli scheletri che stavano ed ancora stanno negli armadi della federazione, avrebbe avuto in mano l'intera classe arbitrale e la procura Figc. Sapere serve, soprattutto quando tutte le domeniche ti arrivano arbitri che sembrano non perdonare nulla, e se sbagliano contro la Juventus, vengono anche premiati. 

Ma ormai Andrea è bruciato, come pure Nedved, Arrivabene ed ora pure Cherubini, anche se assente nei fatti salienti. Ci saranno altre battaglie, perché la famiglia Agnelli non si farà calpestare in questo modo, arriveranno le bordate e i generali che porteranno consulenze e competenze, sulle quali la guerra avrà inizio.
Alla squadra voglio dare un consiglio, ribellatevi, ma in campo, mettete tutte le energie per lottare contro quello che è un sopruso, giocate come se vi avessero insultato la famiglia, con voglia di spaccare il mondo. C'è sempre una Coppa Italia e una Europa League, che possono rimettere la squadra nel circuito delle coppe europee, vanificando il volere dei giudici, che cercano di estromettere la Juventus dalle coppe, procurando un danno economico ulteriore. Naturalmente bisognerà che non ci metta lo zampino il signor Ceferin, che ultimamente ci ha mandato arbitri sui quali è meglio tacere per non dire il peggio possibile. 

Un riconoscimento ad Andrea va tributato. Lascia un palmarès eccezionale, un impianto sportivo enorme, con annesso stadio ultramoderno. Ha costruito una squadra di serie C per fare crescere giovani, tra i quali cinque hanno giocato in Coppa Italia ieri sera. Ha anche anticipato tutti creando una squadra femminile, trascinando l'ambiente verso quel movimento. 
Le risorse ci sono, bisogna però che ci sia la continuità ed allora ritorneremo a vincere, anche più di prima. E stavolta non ci sarà un tribunale che cercherà in tutti i modi di distruggere il nome e l'integrità fisica ed economica della Juventus. Forse la lezione la impareranno, mai più lasciare fianchi scoperti e debolezze in vista, da sbranare alla prima occasione.
Qualcuno si brucerà le dita, ma aspettiamo, il tempo come si sa, è sempre galantuomo.
Fino alla fine!