Il nostro percorso tra le disavventure dei Capitani che si vedono soffiare il posto fisso prosegue e oggi fa tappa alla Pinetina. I protagonisti di oggi saranno Handanovic, Onana e Inzaghi, ma prima di arrivare alla stagione 2022/23 riavvolgiamo il nastro e vediamo bene il rapporto tra il portiere sloveno e l’Inter.

Dopo aver militato nell’Udinese, Handanovic sbarca alla Pinetina nell’estate del lontano 2012 e sin da subito conquisterà la titolarità fissa. Le sue prestazioni sono state immediatamente eccellenti, a Udine aveva fatto una buonissima impressione a vari dirigenti italiani, nonostante la squadra non navigasse nell’oro e stava vivendo una parentesi negativa (per rinfrescarvi la memoria è il periodo di Stramaccioni, Mazzarri, Mancini Boer…). 

Le stagioni passano e lui accumula partite su partite senza evidenziare cali di prestazioni, anzi, dando sempre sicurezza tra i pali. Arriviamo poi all’annata 2018-2019. Se ve la ricordate nell’ambiente Inter c’era una vicenda che attanagliava tutti, la vicenda Icardi – società. Problemi infiniti sul rinnovo (ogni anno voleva uno stipendio maggiore) correlati ad un inizio di stagione non dei migliori hanno fatto portato l’argentino prima a sedere in panchina e poi addirittura in tribuna diventando un separato in casa. Ciò ovviamente comporta che in campo deve esserci un nuovo capitano e chi se non Handanovic. Diventa così per la prima volta capitano dell’Inter, ruolo che ricoprirà per tutta la seconda parte di stagione.
Da questo momento in poi la fascia non lascerà più il suo braccio (estate 2019 arriva Conte che non reintegra Icardi che lascia l’Inter) fino alla scorsa annata dove qualcosa è successo.
Nelle ultime due/tre stagioni il portiere sloveno era diventato un piccolo caso per i tifosi interisti, i quali riconoscevano tutto ciò che egli aveva fatto per loro ma ritenevano che alcune sue prestazioni lasciavano desiderare; ritenevano infatti che risultasse essere poco reattivo in certi frangenti (le famose “parate laser”). Vista anche la sua età, non più giovanissima, Marotta e Ausilio decisero di andare a cercare sul mercato un portiere che potesse rappresentare il post Handanovic e sentendo anche le richieste di Inzaghi, hanno deciso di comprare l’ex Ajax Onana, portiere vivace tra i pali e delicatissimo con i piedi; proprio quello che serviva all’allenatore.
Proprio per questa necessità di costruzione dal basso, Handanovic ha visto il suo numero di partite giocate diminuire; infatti, è iniziata un’alternanza fra i due portieri che si è conclusa verso metà stagione a favore del neoarrivato. Quello che doveva essere il post Handanovic si è invece rilevato essere quello che ha messo in panchina il capitano da anni della squadra. Come raccontato nello scorso articolo (NdR. Caso Biraghi – Parisi), mandare in panchina il capitano per scelte tecniche (e quindi volontarie) potrebbe risultare destabilizzante per gli equilibri all’interno dello spogliatoio. Non è questo il caso, da signore intelligente quale è, Handanovic ha saputo riconoscere e rispettare le scelte del suo allenatore e non ha mai fatto mancare il suo supporto alla squadra che è arrivata fino in fondo in Champions League, facendosi anche trovare pronto nelle partite finali quando Inzaghi lo chiamava in causa.
A fine stagione però Samir ha deciso di lasciare l’Inter non per rabbia o per essere rimasto deluso. ma perché voleva provare a trovare una società che lo mettesse al centro del progetto e potesse ancora giocare da titolare. Così però non è stato e quindi decide di appendere scarpini e guanti al chiodo e dire addio alla carriera agonista.

La “beffa”, tra virgolette, è che colui che era stato preso come post Handanovic ha prima conquistato il posto in modo diretto e poi ha lasciato la società come fatto dal capitano. Quindi è stato tutto tranne che post Handanovic, però il portiere sloveno non è mai stato causa di attriti e ciò, da capitano quale era, gli va dato merito perché seppur vedendosi sempre di più ai margini del progetto ha dato tutto per l’Inter e i tifosi di questo ne saranno sempre riconoscenti.