No, non ci avete creduto!
Per diversi anni le squadre di Serie A hanno lamentato il fatto di non poter avere la “seconda squadra”, come avevano invece altre squadre in altri paesi. Dopo un po’ di tempo la Lega ha regolato la possibilità di avere una seconda squadra anche in Italia. La cosa doveva permettere alle società di avere effettivamente una seconda squadra, dove poter far crescere e giocare in campionati inferiori i propri talenti. Talenti poi designati a poter entrare direttamente in prima squadra, oppure, fare esperienza in prestito in altre squadre di serie a o b. Oppure generare delle entrate con delle cessioni. Brunito al Palermo un esempio importante, ma non l’unico. 

In realtà questa opportunità è stata colta soltanto dalla Juventus, che nel 2018 ha fondato e creato la Juventus under23 e iscritta al campionato di serie c, come da regolamento. Infatti dalla reintroduzione delle seconde squadre (o squadra riserve) si è anche regolamentato il tutto con dei limiti di età e di partecipazione ai campionati. La seconda squadra non potrà mai andare in Serie A. 
La Juventus under23 da quest’anno ha preso la denominazione di Juventus Next Gen, la seconda squadra ha sempre in Andrea Agnelli il presidente e rappresenta in tutto e per tutto la Juventus prima squadra.
L’obiettivo di questo esperimento è ovviamente quello di avere in casa una fucina di giovani talenti da poter portare in prima squadra o da usare in trattative di mercato. Ovviamente non sempre e non tutti i ragazzi si rivelano dei campioni su cui poter contare, ma sicuramente il lavoro e la continuità del progetto potrà sicuramente portare degli ottimi risultati. In fin dei conti chi prima di noi aveva avuto la possibilità di attuare questo progetto, i risultati li ha ottenuti. In realtà però questa opportunità non è stata colta da nessun’altra squadra di serie e. Con questo non voglio dire che le altre società non siano attente ai settori giovanili, anzi, ma che hanno deciso di intraprendere altre strade. Certamente avere una seconda squadra, anche se gioca in serie c, è evidente che comporti un investimento che inizialmente deve avere un esborso economico non indifferente. Un campo di calcio, uno staff un allenatore, uno staff medico, insomma tutto il necessario. E così molte società, sempre alle prese con i conti e i bilanci, non se la sono sentita di dar vita a questo progetto.
La Juventus dall’alto della solidità economica, che aveva ancora nel 2018, invece, l’ha fatto, e ad oggi la ritengo una scelta più che positiva. Sì perché se a quattro anni dalla sua nascita già quattro giocatori sono in prima squadra di cui tre in pianta stabile come Miretti, Fagioli e Soule’, e uno appena entrato come Iling Jr, significa che ci si sta muovendo nella giusta direzione. Ripeto, non sarà sempre così, ma è plausibile pensare che la Juventus da ora in poi avrà un bacino importante da cui poter attingere. 

Altre squadre e altre società hanno investito su altri metodi altrettanto importanti come lo scouting, la ricerca in Italia e nel mondo di talenti semi sconosciuti da portare a casa prima degli altri. O comunque le giovanili fino ad un certo punto poi magari mandare i migliori in prestito. Tutte scelte importanti e rispettabili. Ovviamente solo il tempo dirà chi ha fatto la scelta migliore, poi magari non ce ne sarà una migliore delle altre, ma in base ai risultati si potrà dire almeno se la Juventus in questo progetto ci aveva visto giusto.