Ho aspettato di ritrovare la calma e la serenità per commentare Napoli-Milan, in modo di non farmi influenzare da giudizi affrettati e così, aspettando, ho deciso di riguardarmi la partita. 

Ci sono tanti modi diversi, ugualmente giusti, per commentare il primo pareggio stagionale in campionato. Il tifoso ottimista, farà certamente riferimento alla classifica, ad un calendario difficile, con ben sei trasferte e cinque big match. Quello realista, punterà su assenze e infortuni, sempre troppo frequenti, ma evidenziando le cose positive, compresa la crescita di molti giovani. Mentre il pessimista, al grido Pioli-out, insisterà sui due punti regalati al Napoli, l'infermeria sempre piena e il baratro di un piazzamento finale fuori dalle Coppe.
C'è un punto di equilibrio? Sicuramente, ma sarà sempre condizionato dai risultati sportivi poichè, piaccia o meno, il secondo posto è il primo degli sconfitti.  

Eppure proprio la gara di ieri, con i due tempi affrontati in modi totalmente diversi, è la dimostrazione che questa squadra non ha grossi problemi tattici, o di interpreti, ma piuttosto di mentalità e infortuni.
Nel primo tempo ha pressato bene, occupando l'area con più uomini, finalmente proponendo cross degni di tale nome e sfiorando ripetutamente il gol per lo 0-3. Sbagli che non sono imputabili a Mister Pioli, ma che evidenziano i suoi limiti nel saper tenere "alta la guardia", nel pretendere sempre il massimo da tutti, senza possibilità di distrazioni.
La reazione del Napoli che non aveva più nulla da perdere era più che preventivabile, non certo l'atteggiamento con cui il Milan è tornato in campo o ancora meno l'utilizzo di Romero al posto di Pulisic.
Non serve essere "studiati" per conoscere l'andamento di certe partite. Bisogna domare la prima reazione, più nervosa che tecnica e poi la partita va in discesa. Che poi Giroud a fine gara dica serenamente: "dopo il gol del Napoli non sapevamo se attaccare o difendere". Allora la situazione non è grave, ma IMBARAZZANTE. 

Nessuno pensava che in vantaggio di due gol la partita sarebbe stata vinta, abbiamo visto troppo calcio per non saperlo e la rimonta del Cagliari ne è una dimostrazione, ma Mister Pioli non riesce ad essere di aiuto alla "sua squadra", neppure nei momenti e le situazioni più semplici. Personalmente non avrei fatto esordire Pellegrino. Vorrei piuttosto mi fosse spiegata l'utilità di cedere Gabbia per prenderlo. Lasciamo stare  Pellegrino, ha 20 anni, 15 gare da pro nella Platense, l'errore è comprensibile considerando che dopo 4 mesi aveva giocato zero minuti. Il problema è aver scelto di utilizzarlo, senza chiedere a Theo maggiore attenzione. Abbassarsi mettendo il ragazzo sotto pressione e così facendo aumentando le probabilità di un errore che era fin troppo facile da prevedere e che è arrivato puntuale, logicamente con la partecipazione di Theo.
Se a ciò aggiungiamo lo sbaglio di Maignan nel piazzare la barriera, ecco che il pareggio è bello che confezionato e a quel punto era più probabile perdere che mantenere il risultato sul 2 a 2.
La scelta poi di inserire Romero è talmente assurda che spalanca dubbi anche sullo Staff che collabora con Pioli. Ma cosa avrebbe dovuto fare la "brutta copia di Suso"? Non basta avere Leao a corrente alternata, serviva regalare un altro mezzo giocatore ? Se SI, ci siamo riusciti, con l'argentino che commette il fallo che poi Raspadori trasforma in gol. Capisco che il Napoli sembrava alle corde, senza Osihmen e Anguissa relegato in panchina, con Zielinsky e Lobotna neutralizzati da Rejnders e Musah, ma inserire Pobega e abbassare i ritmi di gioco era pretendere troppo. 

Capitolo infortuni. Un problema irrisolto da anni. Siamo fuori media rispetto a tutte le altre squadre. Lo staff è di Pioli ed è sua la responsabilità. Prende 4 milioni netti all'anno proprio perché garantisce su tutti gli aspetti. Dallo staff, all'essere il motivatore, dai principi di gioco alla formazione, dai cambi alla gestione della gara. Troppi infortuni, sono i fatti e i dati a certificarlo. A ciò dobbiamo aggiungere una squadra poco feroce, a volte impaurita e giocatori che reagiscono ai cambi in modo plateale, oltre a errori nella gestione di qualche cambio e di qualche giocatore.

Eppure questo Milan è a 3 punti dalla vetta avendo avuto un calendario folle e con ancora la possibilità di passare il girone di champions. Ma i problemi ci sono e sono evidenti.
Quindi, cosa fare? E' Ibra la soluzione? Ma specialmente, se Mister Pioli non ha in mano il gruppo e non trasmette la mentalità giusta è opportuno non intervenire o  si rischia di compromettere la stagione? 
Si torna da Napoli con un punto, ma con questo fardello di domande a cui dare risposte, mentre cresce la convinzione che solo sostituendo Pioli si possa ambire a superare la favorita alla vittoria dello scudetto che, per tutti, è l'Inter.

Allenare è bellissimo, ma oltre che difficile logora. I segnali non sono per nulla positivi e l'importanza di Maldini è stata sottovalutata. Pioli è calvo, ma i nodi stanno ugualmente venendo al pettine.