L'eventuale risposta tangibile la avremo a stretto giro, ne sono certo. L'amaro in bocca rimane, non tanto nell'esito, che potevamo aspettarci dopo una annata indecifrabile ma dagli effetti sostanzialmente deludenti nei risultati. Ma per la modalità; per aver visto così sbrigativamente e algidamente la Proprietà: arrivare, non partecipare in campo al cerimoniale di Ibra (eppure lì in USA sanno chi sia, anche se non sanno che il Milan ha 7 Champions...) Poi riunirsi in mezz'ora, dare comunicazione di licenziamento ad una Icona come Maldini e ripartire per l'Oltreoceano nell'arco temporale di una giornata, lasciandoci in balia di avvoltoi e iene da scrittoio. Però le notizie e i sussurri che ci arrivano, positive e negative, servono a noi primo per temprare il carattere, se ce ne fosse bisogno, ed in secondo quando positive, ad alimentare in noi anche qualche speranziella. Da qui il susseguirsi di nomi più o meno probabili per il Roster (siamo ammerigani...) a disposizione del Coach per la stagione 23/24. Leggiamo di Pulisic, Tielemans, Ndika, Kamada, Okafor, Thuram, Chukweze, Gimenez... Non sono nomi come Haaland o Gundogan, non sono Bellingham, non sono Lautaro.
Ma capiamoci: Origi, Rebic, Diaz, Dest, Adli, Vranckx, Gabbia, Ballò Touré, Bakayoko... se facciamo un giochino tipo: per 1 che esce c'è 1 che entra. Come vi suonano? Mi suona che se minimamente è in atto una operazione di innalzamento di livello delle seconde linee, a patto che i titolari vengano confermati, mi sembra tanta roba. Sarebbe bene farci capire anche cosa si vuole fare con Charles, che mi è sembrato incredibilmente spronato e atteso dal pubblico milanista anche nell'ultima gara; del resto il Popolo di Sansiro vuole credere che sia un anatroccolo pronto a diventare cigno, come Tonali, come Theo, come Leao. La gente rossonera sugli spalti, a sentimento, ha sempre mostrato buon gusto e un grande occhio soprattutto nel capirci di calcio; se fanno tutti così è perché credono in questo ragazzo. Per altro, Non posso né voglio pensare a cessioni eccellenti per fare mercato, non esiste per una società in positivo sui bilanci.
Come non posso pensare, a parte un primo scossone, che vi possano essere mal di pancia irrecuperabili dei giocatori, per il cambio di assetto dirigenziale.

Ci vorrà poco per capire dove tira il vento e in che direzione. La normalità della gestione Elliott RedBird la abbiamo assimilata, quindi nessun colpo di teatro in entrata, la prima fase di mercato è tutta incentrata su parametri zero o quasi. Intrecci, finalmente, anche sul fronte opportunità di vendita, molto trascurata negli ultimi anni (un solo plus: Hauge). Io direi che la cosa più intelligente che questa nuova dirigenza dovrebbe fare, per ingraziarsi la tifoseria ad oggi sconvolta, è avere idee immediatamente chiare sul progetto tecnico di Pioli e senza tergiversare, darci subito qualcuno di concreto su cui intuire e fantasticare di un passo verso la Qualità, come detto più volte dal Mister, come scritto negli striscioni della curva.
I gesti compiuti in questa ultima settimana dalla proprietà e le poche parole spese fino ad oggi, sono distanti e aliene all'affetto del pubblico; si può porre rimedio solo battendo qualche colpo, rassicurante e visionario.
Forza Milan!