Quant'è bella giovinezza, che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto sia: di doman non c'è certezza.   

Un frase, un'espressione, apparentemente incomprensibile, ma, come sappiamo, le locuzioni, ovvero composizioni di parole, articoli, aggettivi, punti, apostrofi, verbi, e così via, non sono mai prive di senso. Riflettendo, è sconvolgente, ma al contempo affascinante, come una semplice parola possa avere un effetto impattante se incastrata al posto giusto. È chiaro però, che per ottenere tale esito (qui entriamo nell'ABC della comunicazione) i due o più interlocutori devono avere lo stesso codice linguistico.
Se così non fosse, come direbbe il celeberrimo Umberto Eco, si tratterebbe di una comunicazione aberrante, in cui chi vi è coinvolto si ritroverebbe in una situazione di difficoltà comunicativa, e di conseguenza, tale dialogo si potrebbe considerare un'azione inefficiente. Provate ad immaginarvi all'estero, in vacanza o per lavoro, e di non avere la possibilità di utilizzare lo smartphone con le applicazioni per la traduzione simultanea: va da se, che per poter svolgere qualsiasi attività in quella determinata circostanza, bisognerebbe attingere alle proprie reminiscenze scolastiche, qualora siano utili al caso specifico, o avere la fortuna di stare in compagnia di chi mastica un po' di lingua locale.
Insomma, tutta questa premessa, è un semplice modo per ricordarci che dobbiamo essere (specie nel mondo e nella società che ci circonda) aggiornati, versatili, possedere un vero e proprio cervello costituito da un mix culturale. Per utilizzare un termine più tecnico, facciamo riferimento ad un requisito fondamentale, specie per chi lavora nell'ambito dell'editoria: l'intercultura.   

Cos'è l'intercultura?
L'intercultura è un termine particolare, a volte dato per scontato, ma in realtà così tanto ovvio non è! Con questa parola si fa riferimento alla capacità di intrattenere conversazioni, rapporti comunicativi, conoscitivi, con persone che hanno una cultura diversa dalla nostra. Ciò che è di fondamentale importanza, è individuare questo punto, capire quali sono le differenze, avere la capacità di trovare la giusta intesa, e quindi di non far pesare la propria cultura e modi di pensare sull'altro. In termini più semplici si può dire che l'intercultura è funzionale al superamento del monoculturalismo.   

Tornando alla prefazione, possiamo innanzitutto dire che quella presa in analisi è un'espressione di Lorenzo de Medici, anche conosciuto come Lorenzo il Magnifico, uno scrittore, un grande politico, banchiere e un elemento della famiglia più famosa di Firenze del periodo rinascimentale italico. Si tratta di un verso preso dal Trionfo di Bacco e Arianna, anche detta canzona di Bacco, fa parte dei canti carnascialeschi. Sono delle composizioni canore tipiche della festa di Carnevale. Come in ogni testo, c'è un significato ben specifico, si racconta una storia o una situazione molto vicina a noi. In questo caso, si prende in analisi la giovinezza come un aspetto positivo e allo stesso tempo effimero, in quanto solo di passaggio. Il poeta invita a godere di questi momenti perché non si conosce il futuro. Se inizialmente si poteva dire che la frase risultava avere poco senso, ora è decisamente diverso, non trovate? 

E quindi, la frase di Lorenzo de Medici cosa c'entra?   
Il nesso tra il calciatore in questione e il canto del Trionfo di Bacco e Arianna, oltre ad avere un'omonimia con l'autore, ad avere lo stesso appellativo, ottenuto però da Insigne per le sue eccelse capacità agonistiche sul manto erboso, nella frase presa in questione, in riferimento alla giovinezza, a 32 anni, essa sembra rispecchiarsi, scorrere ancora nelle gambe dello scugnizzo napoletano, non la sente come cosa lontana, ha ancora il piede caldo, non vuole sprecarlo, quel tiro a giro che fece rimanere perplesso tutto il vecchio continente contribuendo alla scalata che portò l'Italia sul tetto d'Europa!

Nessuno rimarrà sbalordito dinanzi a tale affermazione: molto presto, Lorenzo il Magnifico pronuncerà questa frase poiché inerente al suo periodo di vita!
Forse qualcuno si starà chiedendo:
In che senso?
Lorenzo il Magnifico?
Forse avrà letto troppi libri di storia o visto troppe serie tv?

Cari lettori e care lettrici, ovviamente, come si può notare nelle righe precedenti, il Lorenzo in questione non è il membro della famiglia Medici, ma un altro: Lorenzo Insigne, soprannominato Il Magnifico.
Diverse fonti, dopo 2 anni dall'addio alla sua amata Napoli, ritengono l'attaccante di Torre Annunziata molto vicino al ritorno in Italia, in Serie A.
Ebbene sì, dopo alcune voci, leggende metropolitane estive, che lo accostavano alla Capitale, più precisamente alla Lazio di Maurizio Sarri, sembrano diventate delle possibilità concrete. Più precisamente, pare che tra Insigne e il tecnico biancoceleste in questi giorni ci sia stato un contatto telefonico, in cui i due si sono scambiati dei pareri, ma soprattutto la voglia di tornare a lavorare insieme dopo l'esperienza all'ombra del Vesuvio. 
In sostanza, si parla di un trasferimento che farebbe comodo ad entrambe le parti: l'attaccante partenopeo ha voglia di fare ritorno nel Bel Paese. Egli ritiene, dopo due anni, la sua esperienza in Canada conclusa, e inoltre, ciò è sicuramente incentivato da pensieri, sogni, in cui non mancherà di certo la voglia di rivestire la casacca della Nazionale, soprattutto dopo il Pass staccato dagli uomini di Luciano Spalletti per EURO2024.
Dall'altra c'è la Lazio, con Sarri che ha bisogno di atleti di esperienza, più incisivi, e inoltre non si può non pensare alla grande coppia d'attacco che si andrebbe a ricomporre con Immobile, magari ritrovando quella sintonia che fece grande il Pescara di Zeman.   

L'affare invernale di Insigne alla Lazio in che modo si potrebbe concretizzare?
Prima di tutto, il calciatore, campione europeo 2021, dovrebbe ridursi drasticamente lo stipendio, e quindi passare da gli 11 mln di euro percepiti al Toronto, ad un massimo di 2,5/3mln di euro. Egli dovrebbe ottenere dal club di appartenenza di essere liberato a zero o di essere ceduto temporaneamente in prestito e magari trattare sulla cessione definitiva a stagione terminata. In sostanza non è un affare semplice ma non impossibile vista la volontà dell'attaccante, del Mister biancazzurro, ma udite udite: l'ex capitano del Napoli ha cambiato procuratori, ora fa parte della stessa agenzia di Luis Alberto!  Come ultimo aspetto, non per questo il meno rilevante, sembrerebbe che il patron Claudio Lotito abbia detto a Sarri che questo rinforzo potrebbe dipendere molto dalla qualificazione delle aquile agli Ottavi di Champions League. Sarà un regalo che il tecnico toscano troverà sotto l'albero di Natale? Non resta che attendere!  

Nel frattempo, pare che nella città eterna c'è qualcuno che con molta sicurezza vede la freccia partenopea nello scacchiere Sarrista intonando... Nelle strade della Capitale…
Il Magnifico sentirete cantare!