Sono passati due mesi dall'esonero di Allegri da parte della Juventus, due mesi da quella bella, sincera e toccante conferenza stampa di addio. Eppure qualcosa non è stato detto correttamente, oppure qualcosa si è voluto nascondere. Credo che se fosse stato per il presidente Agnelli, probabilmente ad oggi, Allegri sarebbe stato ancora l'allenatore della Juventus, visto il rapporto personale che c'è tra i due e che va oltre al rapporto professionale. La scelta è stata presa da altri, Paratici ma soprattutto Pavel Nedved, l'unico assente quel giorno, motivi di lavoro, si è detto, però......
Le parole di Nedved sono state chiare, chiarissime "questa squadra è molto competitiva e difficilmente migliorabile". Parole secche e chiare, che da una parte si scontravano con le richieste di investimento di Allegri, dall'altra, facevano capire che la mancanza di raggiungimento di certi obiettivi era dovuta a dei limiti dell'allenatore toscano.
Ma ad oggi i fatti fanno capire tutt'altro.
Il mercato sontuoso, fino a qua fatto dalla Juventus, e quello che probabilmente si farà, sistemate alcune uscite, è molto simile ad una sorta di rivoluzione. Il tasso tecnico del centrocampo è notevolmente salito con Ramsey e Rabiot, e pure ringiovanito. La difesa ha ottenuto uno dei migliori difensori centrali in circolazione battendo la concorrenza di Barcellona e Psg cioè De Ligt. È tornato Buffon e anche Higuain. Insomma mettendo insieme questi acquisti già ufficiali, alle trattative in corso, Icardi, Pogba, che sarebbero un crak assoluto, l'idea è che la Juve, dopo aver pesantemente investito in questi anni e soprattutto l'anno scorso con Ronaldo e Cancelo, non volesse dare in mano ad Allegri una nuova rivoluzione tecnica, con evidenti ed importanti investimenti, visto gli ultimi risultati. Quando parlo di risultati non mi riferisco assolutamente alla conquista della Champions. La società Juventus è troppo intelligente ed esperta per sapere che non c'è nessuna equazione matematica che dice che se acquisti un giocatore o l'altro, allora vinci matematicamente.
Questi sono discorsi superficiali e ignoranti che fanno molti tifosi juventini, o anti juventini a mo di sfotto'. I risultati che la Juve si aspettava e che non sono arrivati, non riguardano solamente le vittorie ma il modo. La Juve sa di avere allestito una rosa in grado di poter esprimere un calcio totalmente diverso, un calcio più propositivo, soprattutto a livello europeo, poter andare contro qualsiasi squadra e tenere il campo a testa alta giocando ogni partita per vincere attraverso le qualità tecniche. E quindi Allegri non è stato più ritenuto congruo al percorso di crescita tecnica della squadra. Ciò che Paratici e Nedved stanno portando avanti in questo mercato, sono trattative nate molto tempo prima, e già sapendo dove sarebbero arrivati, hanno pensato, Nedved in primis, che questa squadra doveva avere un'altro pilota. Hanno scelto Sarri perché semplicemente è uno che di calcio ne sa e che arriva ai risultati attraverso ad una filosofia di gioco totalmente diversa da quella di Allegri. È perché il Sarri uomo, in un ambiente e contesto diverso da Napoli, sarebbe tutt'altra persona.
Allegri è sempre stato un gestore incredibile di campioni e di ambiente, ma ad un certo punto bisogna tentare di volare alto, sapendo di avere i mezzi per farlo è giusto provare a diventere una squadra che faccia vedere in campo gli sforzi fatti negli uffici.