Il mondiale di Russia 2018 sta per volgere al termine, con la finalissima tra la favorita Francia e l'outsider Croazia fissata per domenica alle ore 17, ma le soprese che questa prestigiosa competizione trascina con sè non sembrano destinate a terminare qui

Stavolta però non si tratta di calcio giocato, con eliminazioni a sorpresa o scandali scaturiti dalle direzioni arbitrali, ma di "semplici" riprese televisive: la Fifa ha infatti chiesto lo stop alle inquadrature sulle tifose reputate sexy presenti sugli spalti durante le partite, poiché ciò rappresenterebbe un chiaro esempio di sessismo.
Ciò si manifesta con la dichiarazione di Federico Addiechi, capo del dipartimento per la responsabilità sociale della federazione internazionale di calcio (Fifa), secondo cui in questo mondiale siano stati più frequenti gli episodi di sessismo, rispetto anche a quelli legati al razzismo, segnando così una svolta piuttosto decisa rispetto al passato, definita dallo stesso però come una normale evoluzione.
Infatti in paragone allo scorso mondiale la tecnologia evolvendosi ha migliorato notevolmente le apparecchiature, rappresentando così un nuovo pericolo rispetto al precedente periodo, dove la Fifa era già intervenuta su episodi simili, ma chiaramente evidenti e legati alle individualità.

Inevitabili le polemiche, che stanno già iniziando a diffondersi insieme alla notizia, poiché non tutti sembrano essere di unanime parere rispetto a questa sorta di censura, che non preclude allo spettacolo dello sport assolutamente, ma assomiglia a quel classico modo di esagerare della nostra epoca, già propangandadosi con la questione delle violenze sessuali nel mondo del cinema.

Premetto con una considerazione personale che reputo irrimediabilmente sbagliato trascurare questi eventi, o considerarli solamente come normali consuetudini, ma rimane altrettanto vero che in tutte le partite che ho visto (e sono tante credetemi), non mi sembra di aver notato un'eccessiva quantità di inquadrature a luci rosse: spesso i soggetti sono anche bambini appassionati, oppure espressioni sofferenti che rappresentano la palpitante tensione che si riflette dal rettangolo verde, così come le performance di stravaganti personaggi in cerca di attenzione.

La bellezza di un palcoscenico come uno stadio risiede anche e soprattutto nella varietà dei colori presenti sulle gradinate, con uomini e donne, adulti e bambini, amici e avversari, pronti a dare sfogo alla proprie voce per spingere i propri beniamini verso la vittoria, verso quella gloria comune, in grado di contagiare anche chi i match li segue dal divano di casa, non essendo per tutti realizzabile una galoppata diretta per la Russia.

Esiste senza alcun dubbio anche chi sarà presente nella finale di Mosca solo per attirare la considerazione dei fotografi, cogliendo l'occasione per sfoggiare una rovente silhouette da capogiro, ma non lo scopriamo certamente oggi; così la domanda che ho intenzione di rivolgervi è quanto segue: senza farci trasportare da asserzioni puramente moraliste nei confronti di una tematica del genere, non vi sembra che sia un po' assurdo permettere che tutto questo venga considerato normale?
Ciò potrebbe rappresentare l'ennesimo dei naufragi dell'attuale società, troppo attenta ad analizzare episodi interessanti mediaticamente, con un accanito senso di perbenismo sempre a portata di mano, poco incline invece ad utilizzare il proprio senso critico (peraltro sempre più assente) per esprimere un'opinione sensata, che sappia reggere di fronte alle polemiche, piuttosto che evitare quello che ritrae un normalissimo confronto.