Il countdown si avvicina finalmente allo zero, con il ticchettio delle lancette che corrono verso un’attesa che sta ormai per finire. Il campionato è pronto a scaldare i motori per ripartire già di gran carriera nel prossimo weekend, una volta terminata la sosta per le nazionali. Un momento di grande attenzione per allenatori ed addetti ai lavori, che sperano di preservare i propri uomini migliori in previsione delle prossime uscite in Serie A, che senza alcun dubbio, presentano un peso specifico di notevole importanza. Infatti, come affermato da un antico proverbio, si dice che chi ben comincia sia già a metà dell’opera, e per questo motivo diventa quasi fondamentale partire con il piede giusto, schiacciato sull’acceleratore, onde evitare il rischio di rimanere a lungo, con le ruote impantanate ai nastri di partenza.

Le prime due giornate della competizione hanno rimarcato per l’ennesima volta la necessità di separare il mercato dal calcio giocato: moltissime le formazioni sperimentali scese in campo, a testimonianza di quanto sia importante, all’interno di un club, conciliare le esigenze tecniche a determinati parametri di tipo economico. L’esempio recente più clamoroso è quello rappresentato dalla Juventus, rimasta orfana di un tassello fondamentale come Cristiano Ronaldo, sostituito con l’arrivo del nazionale azzurro Moise Kean, sbarcato a Torino ormai diversi giorni dopo la sconfitta casalinga contro l’Empoli. Innegabile dunque, almeno da questo punto di vista, il considerevole carico di difficoltà addossato alla figura di un allenatore, seppur brillante come Massimiliano Allegri, che vorrebbe presentarsi con determinati automatismi e consapevolezze sul terreno di gioco, però quasi impossibili da acquisire quando non si conosce ancora quale sarà il futuro dei propri calciatori chiave. D’altro canto non si può nemmeno giustificare una clamorosa dipartita tecnica come quella ravvisata nell’ultima esibizione disputata all’Allianz Stadium, ma a partire dalla prossima uscita, per i bianconeri guidati dal tecnico livornese potrà iniziare un nuovo campionato. 

Un percorso ricco di impervie ed ostacoli per una vecchia signora che deve ancora dimostrare la propria identità, a partire dalla prossima sfida, quella del Maradona di Napoli, che la vedrà protagonista nel match copertina della prossima giornata, assieme alla compagine partenopea. Una rivalità senza fine tra due società con ambiziosi obiettivi all’orizzonte, tra cui quello comune di mettere le proprie mani sullo scudetto; in tal proposito si è già espresso il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis, il quale in settimana, non le ha di certo mandate a dire utilizzando il termine scippo per rivangare certe recenti questioni mai realmente giunte a conclusione. Il riferimento sembra essere chiaramente collegato alla corsa al titolo della stagione 2017/18, quella del celebre "scudetto perso in albergo", quando il suo Napoli si arrese proprio al rush finale, decretando tra le altre cose, la fine dell’epoca targata Maurizio Sarri all’ombra del Vesuvio. Un’espressione, quella utilizzata dal numero uno dei partenopei, che potrebbe discendere proprio dalla vicenda surreale raccontata recentemente dalla cronaca di giornale, quel caso di furto del gratta e vinci da 500mila euro, sottratto ad un'anziana pensionata, ad opera del tabaccaio di riferimento. L’uomo, fuggito in motorino, e con l’obiettivo di imbarcarsi in fretta e furia verso le spiagge tropicali, sembra quasi ricordare una scena della settima arte, come se l’episodio in questione fosse stato ritagliato da un cinepanettone. Un caso di reato ai limiti del tragicomico, con il malfattore che adesso, non sapendo più che pesci pigliare, pare che abbia ammesso il proprio crimine, implorando perdono di fronte alle autorità. E chissà che nel prossimo futuro, non possa capitarci di vedere qualcosa del genere anche sul grande schermo, poiché spesso e volentieri è proprio dall’assurdità insita nella realtà da cui il cinema trae la propria ispirazione. Chiuso il capitolo sulla peculiarità delle interviste rilasciate da Aurelio De Laurentiis, personaggio discutibile, ma mai banale, torniamo a discutere di calcio, rimettendo al centro del mirino il duello previsto per sabato alle ore di 18:00.

Una sfida, che non solo riproporrà sul campo uno dei grandi classici della cultura calcistica italiana, ma sarà anche l’occasione per rivedere dal vivo il duello ravvicinato tra Luciano Spalletti e Max Allegri, che furono avversari anche in quel 28 Aprile 2018, nel match di San Siro che per l’ennesima volta, spalancò le porte della gloria ai bianconeri. Occasione di riscatto dunque, per l’ex interista, nella riproposizione di un particolarissimo derby tutto toscano con il collega juventino, che si disputerà a partire dalle conferenze stampa della vigilia, fino al confine tracciato in campo dal bordo dell’area tecnica, che immaginiamo, entrambi varcheranno spesso durante l’arco dei 90 minuti.

Tra infortuni e incertezze, la Juventus sembra presentarsi al Maradona con l’etichetta di sfavorita appiccicata sulla maglia: in dubbio anche le condizioni di Federico Chiesa, elemento cardine nell’attuale 11 allegriano, che senza di lui potrebbe avanzare la posizione di Juan Cuadrado, in alternativa al talento di Dejan Kulusevski. Dall’altra parte nemmeno il Napoli può nascondere un filo d’ansia in merito alla faccenda relativa all’estremo difensore, con Alex Meret fermo ai box a causa di un guaio rimediato in nazionale, e David Ospina, il quale tornerà in Campania soltanto a poche ore di distanza dal fischio di inizio. Nonostante la situazione non sia delle migliori, per la gioia di Spalletti, il portiere colombiano dovrebbe essere arruolabile senza ulteriori complicanze, con l’obiettivo di esorcizzare al meglio i fantasmi rimediati nell’ultima amichevole disputata contro il Benevento in settimana, che ha visto la sua squadra capitolare in un eclatante 5 a 1. Sarà senza equivoci invece, la presenza sul terreno di gioco dell'attaccante nigeriano Victor Osimhen, rientrato in tempo dalla squalifica rimediata all'esordio stagionale contro il Venezia, grazie alla vittoria in tribunale degli azzurri, che avevano avanzato una richiesta di ricorso.

Nelle ultime due uscite casalinghe, di fronte alla rivale bianconera, anche senza incantare dal punto di vista del gioco, il Napoli ha rimediato ben due vittorie (2-1, 1-0), e anche stavolta sarà chiamato a proseguire nella propria striscia positiva, con il compito di scacciare via l’aleggiante spettro della legge dei grandi numeri.
Per ambire allo scudetto servono uomini forti dai destini forti, come dichiarato dallo stesso tecnico dei partenopei in una nota intervista ai tempi della Roma, e non sembra esserci altra strada, come quella che ci porta dritti verso un match dal gusto già decisivo.