Questo articolo sarà abbastanza breve, perché quando te ne ritorni a casa con 5 (diconsi cinque) pappine in saccoccia, non c'è molto da aggiungere.
I ben informati dicono che i bianconeri non prendevano 5 gol in campionato da un Pescara-Juve del maggio 1993, circa 30 anni fa: un altro record frantumato in questa memorabile stagione di melma, complimenti e grazie, soprattutto ad Allegri...
La squadra "allenata" dal Conte Max, divenuta cigno nelle ultime settimane, si riprende tutto d'un tratto il ruolo di brutto anatroccolo, palesando nuovamente le difficoltà viste ad inizio stagione, quelle che, per intenderci, hanno portato a perdere un fracco di punti in campionato e alla sanguinosa e prematura dipartita dalla Champions League.
La partita giocata al Maradona ha rimesso le cose al loro posto: il Napoli sempre più saldamente in cima alla classifica, la Juve con la consapevolezza (qualora ci fosse qualcuno che se lo era dimenticato) che finire la stagione nel gruppo delle prime quattro è già tanta roba. Ora proverò a fare qualche considerazione sul pre e post partita da entrambi i punti di vista, quello partenopeo e quello bianconero.

Il Napoli arrivava al match con la Juve potendo vantare il primato in classifica, solido e meritato, in virtù di una eccellente qualità di gioco, che ha fruttato il miglior attacco del campionato, 13 vittorie casalinghe nelle ultime 15 uscite al Maradona, percentuali altissime di possesso palla e pericolosità delle conclusioni a rete. In buona sostanza, fin qui nessuno come il Napoli ha meritato la testa della graduatoria di serie A. La sconfitta con l'Inter può essere considerata un fisiologico incidente di percorso, dovuto forse anche alla lunga sosta per i Mondiali, che ha spezzato il ritmo da schiacciasassi della capolista, ma subito dopo gli azzurri hanno ripreso a marciare e a fare punti.
Chi si aspettava una squadra lenta a riassestarsi, dopo i tanti cambiamenti nel mercato estivo, ha dovuto ricredersi e i complimenti vanno tutti a Giuntoli e ai suoi collaboratiri, che hanno saputo allestire una formazione giovane e affamata di vittorie. Soprattutto, è molto chiara l'identità, la vocazione dei partenopei, che mirano al controllo della partita e dell'avversario con un gioco corale, veloce e intenso, tanta corsa, pressing alto e ricerca dei talenti in attacco, a cui far arrivare la palla.
L'intesa tra Osihmen e il georgiano (cognome troppo difficile) sembra rodata sul campo da anni e anni di partite giocate insieme e la squadra li cerca giustamente con insistenza. Spalletti, falso modesto, le ha suonate di brutto al per nulla modesto Allegri: l'imprintig del tecnico di Certaldo è ben riuscito, il Napoli gioca con intensità, come e forse meglio dei tempi di Sarri e sono convinto che gli azzurri saranno una vera e propria mina vagante anche in Champions. Credo che anche le corazzate europee, inglesi spagnole e tedesche, si stiano augurando di incrociare il Napoli il più tardi possibile... Complimenti!!

La Juve arrivava alla partita di Napoli forte delle ultime 8 vittorie consecutive, con la migliore difesa del campionato, oltre 600 minuti di imbattibilità del portiere polacco, una rincorsa che l'aveva portata al secondo posto in classifica e la possibilità di avvicinarsi a 4 punti dalla capolista. Viste le premesse, c'era da aspettarsi una prova di carattere e sostanza, una squadra in grado di tenere a bada le folate partenopee e di ripartire con ficcanti contropiede, capace di sfruttare le abilità di giocatori che avevano disputato una finale mondiale, vedi Rabiot e Di Maria...
E invece, in campo scende la brutta copia, o per meglio dire, una copia ancora più brutta della squadra vista nelle ultime otto partite. Per carità, non mi ero particolarmente entusiasmato per la striscia di vittorie consecutive: i gol decisivi sono arrivati spesso al novantesimo o anche oltre, frutto di giocate personali piuttosto che di una manovra collettiva, al termine di partite generalmente giocate male e sotto ritmo. Di buono c'era una ritrovata solidità difensiva... già, come ai tempi di Trapattoni, primo comandamento "non prenderle"...
E ora è tempo di abbandonare l'aplombe inglese che ho utilizzato finora...

Ieri sera, PORCACCIOGGIUDA, si è rivista la squadra lenta, impacciata e senza idee di inizio campionato: una squadra che non corre, non pressa, non anticipa, non arriva per prima sulle palle vaganti, che attende sulla propria trequarti in attesa di nonsisabenecheccosa...
Di questi tempi, è lecito andare a Napoli e tornare con le pive nel sacco, ma non si può essere umiliati in questo modo!!! E quello che mi fa incavolare è che quando abbiamo provato a giocare, in area azzurra ci siamo arrivati, avevamo addirittura ripreso la partita col gol del Fideo e rischiato di pareggiarla prima del quarantacinquesimo con una quasi autorete... per cui il tifoso bianconero medio pensa: di solito nel secondo tempo giochiamo meglio, forse un punto si può portare a casa...
Invece... il nulla, il vuoto cosmico, un secondo tempo in cui verso il minuto settanta mi sono girato verso il mio amico Max, che ci ospitava, e ho detto: Vabbè, sai che c'è? Vado a casa... poi sono rimasto per rispetto verso la birra e le patatine che erano sul tavolo.
A costo di essere ripetitivo e noioso, puntualizzo nuovamente il mio pensiero: questa squadra da 18 mesi pratica l'anticalcio e il più grande teorico di questa filosofia è Allegri, il quale, in un momento storico in cui in tanti hanno lasciato l'organigramma della Juventus, rimane saldo al suo posto, anche perchè non c'è più chi gli può dire: Vattene!
Ho letto da qualche parte che solo Allegri poteva riprendere il timone della Juve durante la tempesta e riportarla in alto: permettetemi di non essere d'accordo, gli sfaceli visti fin qui sono in gran parte opera sua e solo in parte legati al problema infortuni. Si può sopperire alle assenze con le idee, con la tecnica, non mi pare che nelle file del Napoli ci siano fuoriclasse già consacrati o campioni del Mondo... 
Finchè ci sarà Acciughina in panca, potremo competere con chi è intorno a noi in classifica, forse, ma scordiamoci di poter prevalere con chi ci sta davanti, perchè non puoi battere chi gioca meglio di te, chi è più organizzato, chi corre di più, chi pressa di più, chi prende l'iniziativa  invece di attendere.
L'obiettivo è restare nel gruppo delle prime quattro e nulla più:
se centreremo la qualificazione alla prossima Champions, caro Allegri, fammi e fatti un favore, levati dagli zebedei!
La gratitudine per quanto hai vinto in passato è dovuta, ma sei rimasto al calcio di cinque anni fa, ora serve altro per controllare la partita e l'avversario, ci vuole CAZZIMMA, direbbero a Posillipo e dintorni, dei tuoi discorsi sulla calma e l'equilibrio non so che farmene...

Fino alla fine, sempre e comunque, forza Juventus...