Ben ritrovati a tutti!
Mi ripresento sulla tastiera dopo circa tre mesi di silenzio, perchè ad essere onesti non c'è stato un granchè da dire e da commentare, circa le gesta eroiche in campo della mia squadra del cuore: solita fatica a stare in partita, attaccanti che non segnano, gioco abulico, corto muso e via dicendo...
Ma se devo dirla tutta (cit. Jovanotti), non ho avuto molto da dire, perchè ho vissuto in apnea questi 90 giorni, che hanno separato la sentenza del 20 gennaio scorso, dall'udienza di oggi in FIGC, che deciderà il destino di questi benedetti 15 punti. Non ho grosse aspettative, perchè le vicende del passato, vedi Calciopoli, hanno insegnato al popolo bianconero che chi assegna penalizzazioni e retrocessioni, poi non è in grado (o non è competente) di  rivedere le proprie decisioni...
E a proposito di Calciopoli, ma che bella che è stata la puntata di Report, l'altra sera su Raitre! Una trasmissione rincuorante, perche noi bianconeri certe cose le sapevamo già, o ne avevamo un forte sentore...
E il bello è che la gran parte delle rivelazioni non sono arrivate da Moggi o dai suoi legali, e nemmeno da frange accorate ed estremiste del tifo bianconero: le intercettazioni dei protagonisti e le affermazioni di magistrati e carabinieri coinvolti nelle indagini hanno lasciato ben poco spazio alle interpretazioni. Ma per chi si fosse perso la messa in onda di Report, ecco qui un sunto di quanto è stato detto...

Tutto ha inizio il 5 maggio 2002, quando l'Inter ha la possibilità di vincere lo scudetto e invece si fa infinocchiare da una Lazio senza ambizioni di classifica. Il titolo finisce alla Juve, in una delle giornate più goduriose della storia del calcio. Il povero Moratti, convinto che gli arbitri ce l'abbiano coi nerazzurri e che Moggi eserciti un esoterico potere occulto, invita il designatore Bergamo ad una cena "segreta" a casa sua.
"Senta Bergamo, ma perchè voi testine volete farci perdere?" 
"Ma, io, veramente..." 
"Fa niente Bergamo, adesso chiamo il Tavaroli, che ci pensa lui!".
Il Tavaroli in questione è capo della security di Telecom e a lui viene commissionato un vero e proprio lavoro di intelligence: tenere sotto controllo i telefoni degli arbitri (che per inciso è una pratica illegale, Bergamo ha fatto causa all'Inter e ancora oggi, in virtù di un accordo segreto, percepisce un indennizzo dai nerazzurri). Quindi sfatiamo un primo mito: la Juve non era l'unica squadra ad avere rapporti e a parlare con i designatori, particolare non di poco conto, visto che l'accusa verso i bianconeri si basava su un rapporto di "esclusività" con Bergamo e Pairetto. 
Il rapporto di esclusività della Juve con designatori e arbitri è talmente forte che il sig. Meani, braccio destro di Galliani al Milan, viene intercettato mentre parla con l'arbitro Paparesta: "Oh Gianluca, il dossier che ti interessa tanto (che riguarda un'azienda del settore energie rinnovabili...) è già sulla scrivania dell'Onorevole Letta, stai tranquillo!".
E quando Collina viene scelto come designatore degli arbitri, Meani organizza un incontro, nel giorno di chiusura del proprio ristorante, insieme a Galliani, presidente di Lega: avere la benedizione del Pelatone non può che fare bene...
Anche qui, per inciso, Meani viene eliminato in fretta e furia dai quadri dirigenziali rossoneri e il Milan se la cava con una penalizzazione sufficiente a garantire la partecipazione alla UCL dell'anno successivo.

La puntata di Report prosegue con altre amenità, come ad esempio una telefonata tra Bergamo e l'arbitro Rodomonti prima di un Inter - Juve: "Oh allora, ci sono 15 punti tra le due squadre (Juve davanti ai nerazzurri n.d.r.), se hai un dubbio su qualche episodio, pensa a chi sta dietro...".
Per la cronaca, la Juve stava vincendo 2-0 e Toldo commise fallo da ultimo uomo: non venne nemmeno ammonito. La partita terminò 2-2, con Vieri che segnò il gol del pareggio con carica sul portiere bianconero. E c'è ancora chi ricorda il fallo di Juliano su Ronaldo...
E che dire dell'incontro tra il presidente nerazzurro Facchetti e l'arbitro Bertini, negli spogliatoi del Sant'Elia in un Cagliari - Inter di Coppa Italia? Lo score di Bertini con l'Inter era di 4 vittorie, 4 pareggi e 4 sconfitte: "Che facciamo? Aumentiamo il numero delle vittorie?".  Magari non c'è stato nulla di male, ma Moratti e soci si sono sempre preoccupati di dire che loro certe cose non le facevano, perchè loro sono onesti... Massimo, dammi retta, non perdere le prossime occasioni per tacere...

La puntata di Report prosegue con un carabiniere (oscurato in viso perchè non vuole farsi riconoscere) che ammette di aver messo le mani sulle famose Sim svizzere di Moggi con un sotterfugio e senza rogatoria in territorio svizzero: queste sim, arraffate con tanto spreco di sudore e alla base delle accuse più pesanti a Moggi, si riveleranno prive di traffico significativo.

Andando a salti, veniamo alla primavera inoltrata del 2006. Le intercettazioni telefoniche vanno molto di moda, così tanto che i giornali sportivi ne sono pieni. Chi parla con chi, questo controlla quello, Lucianone sceglie gli arbitri al posto dei designatori... L'unico elemento che non esce è che TUTTE LE SOCIETA' AVEVANO CONTATTI CON I VERTICI ARBITRALI, in un clima che gli stessi designatori auspicavano.
E invece i giornali soffiano sulle braci, c'è una sola squadra, un solo dirigente responsabile di tutti i mali del calcio.
Il finale lo conosciamo tutti, tra scudetti revocati, retrocessioni, penalizzazioni etc. etc. a 17 anni di distanza, c'è ben poco che si possa fare per riscrivere la storia.
La serie B è storia, i titoli persi sono storia, la diaspora dei migliori giocatori e degli sponsor è storia, ma una cosa ancora si può salvare: la memoria.
In questo, ci viene in soccorso il capo della procura di Napoli, il dott. Lepore, a capo delle indagini su Calciopoli in quella primavera del 2006. Nella puntata di Report di ieri sera, Lepore afferma: "subito dopo la Juventus, eravamo pronti per indagare sull'Inter e a seguire su tante altre squadre, ma nel giugno del 2006 esce un numero dell'Espresso che riporta tutte le intercettazioni uscite fino ad allora. Da quel momento, tutti i telefoni intercettati si zittiscono e a quel punto la gran parte del materiale che avevamo riguardava solo la Juve...". Quindi, qualcuno ha dato in pasto ai giornali solo le intercettazioni che riguardavano la Juve? E quel qualcuno si è premurato di far sparire il materiale che riguardava altre squadre? L'arrivo di un sacco di informazioni ai media è sicuramente andato in soccorso di chi voleva che le indagini si concludessero in fretta.
La prescrizione poi, come ha scritto lo stesso dott. Palazzi, ha impedito che si potesse procedere nei confronti di altre società. Volete la mia opinione? ...Vabbè, ve la dico lo stesso...
​C'è una squadra molto forte, che ha un dirigente scaltro e spaccone, capace però di prendere sempre i giocatori migliori. Questa squadra vince tanto e qualcuno rosica dall'invidia.
Si presenta l'occasione, attraverso una raccolta di intercettazioni telefoniche ben selezionate, di far vedere a tutti che questa squadra vince solo perchè è in buoni rapporti con gli arbitri. Se ne convincono tutti e la squadra viene punita pesantemente. A distanza di tempo, quando ormai non si può punire qualcun altro, viene fuori che anche le altre squadre parlavano con gli arbitri, ma ormai è andata così, che ci vuoi fare? Ci sono anche dei processi: le sentenze dicono che non ci sono partite taroccate né tantomeno arbitri corrotti.
C'est la vie. E' un riassunto troppo striminzito?? 
Il problema non è che se tutti sono colpevoli, nessuno è colpevole: il problema è stabilire se certe condotte erano davvero reato o se, chi più chi meno, tutti cercavano di affermare il proprio potere, la propria voglia di vincere, magari sovvertendo l'ordine delle cose... perchè di poteri in ballo ce n'erano parecchi: quello consolidato di Moggi e della Juve, a ruota quello del Milan di Berlusconi, quello stizzito di Moratti, quello emergente degli imprenditori romani, quello dei Della Valle che nel 2005 si premurano di non far retrocedere la Fiorentina...
Non ho la pretesa di convincere i non juventini, e nemmeno ho la verità in mano... ma la sensazione che non sia stata fatta tutta la giustizia possibile, l'idea che non sia venuta a galla tutta la verità vera, mi resta nel cuore...
Del resto, da Calciopoli a Farsopoli il passo è breve...