Dopo la partita tra Lazio e Milan di ieri sera sera, si è concluso il girone d’andata della Serie A. Un campionato combattuto soprattutto per quanto riguarda la zona champions e la lotta alla salvezza; discorso diverso per il primo posto, dove c’è una squadra che sembra viaggiare spedita e assolutamente in solitaria: il Napoli. La squadra partenopea sta disputando un campionato a sè, 50 punti in classifica a +12 dal Milan che insegue; dopo il netto 4-0 della Lazio ai danni dei rossoneri si è ancor di più materializzata quella che sembra essere una corsa spedita, verso il terzo scudetto azzurro che manca ormai da 33 anni. Miglior attacco e miglior difesa del nostro campionato, a fronte dei 46 goal fatti e dei 16 subiti. Prima per possesso palla, con un 60,1% di media a partita. Primeggia praticamente in tutto in Serie A. La squadra allenata da Spalletti non ha però convinto solo nei confini nazionali; il Napoli si è imposto anche nel girone di Champions, piazzandosi al primo posto davanti a Liverpool e Ajax. Due sono le partite emblema di questa prima parte di stagione; il 4-1 contro il Liverpool (7 settembre) e il 5-1 contro la Juventus (13 gennaio), entrambe disputate al “Maradona”. Partite in cui la squadra non solo ha ottenuto, come normale conseguenza della vittoria i 3 punti, ma si è imposta, umiliando pesantemente, due formazioni di assoluto livello e valore. I campionissimi inglesi e i rivali di sempre.

CAPOLAVORO GIUNTOLI, MERCATO DA 10 E LODE - Ma partiamo dall’inizio: la stagione era iniziata con l’addio del capitano e del vice. Lorenzo Insigne si era già accordato con il Toronto a gennaio, ma il trasferimento si è poi concretizzato la scorsa estate; così come quello di Koulibaly destinazione Londra sponda Blues: Chelsea. Un terremoto che avrebbe scosso chiunque ma non la dirigenza azzurra che si è rimboccata le maniche e ha tirato fuori due colpi dal cilindro tanto sconosciuti prima quanto dopo decisivi. Il capitano è stato sostituito da Kvicha Kvaratskhelia (ancora non si è capito se è più difficile per noi scrivere il suo nome, o per i difensori in campo contrastarlo). Georgiano classe 2001, prelevato dal Dinamo Batumi. L’impatto sul nostro campionato è stato tanto dirompente quanto inaspettato: 7 goal e 7 assist in 15 presenze. Partecipa in maniera attiva, praticamente, ad un goal a partita. Classe, dribbling, tiro e velocità, il tutto affiancato da una serenità e serietà d’altri tempi. Il georgiano in campo decide divertendosi, viene colpito e non reagisce. Insomma un diavolo (calcisticamente parlando) dall’aspetto angelico. Koulibaly invece è stato degnamente sostituito da Kim. Il sudcoreano non ha fatto rimpiangere la pesante eredità lasciata del senegalese. Dopo la vittoria del Napoli contro il Rangers in Champions League, Chiellini si è espresso così sul difensore: Kim mi ha sorpreso non solo per l’attenzione che ha, ma anche per la personalità e per l’energia che trasmette alla squadra”. Non credo serva aggiungere altro quanto un campione come Chiellini si espone così su un suo collega difensore.

Credo sia vagamente comprensibile che uno degli artefici principali di questa prima parte di campionato degli azzurri è il DS Giuntoli. Dopo aver perso due colonne portanti della squadra non si è dato per vinto e ha effettuato due acquisti sensazionali, per di più gravando in maniera irrisoria (viste le cifre che girano attualmente sul mercato) sulle casse della società. I due sono stati pagati rispettivamente circa 10mln di euro il georgiano e 19,5mln di euro il difensore. Arrivati in sordina, i due si sono rilevati subito decisivi e centrali nel progetto della squadra. Complimenti a Giuntoli, un mercato da 10 e lode.

LA MANO DI SPALLETTI - Menzione d’onore spetta anche al tecnico della squadra. Luciano Spalletti sta abbinando per la prima volta, forse, in carriera qualità e continuità. Le squadre da lui allenate sono sempre state belle da vedere, ma talvolta si perdevano compiacendosi della propria estetica. Un calo che si verificava quasi ciclicamente nel periodo di gennaio, cosa che non sta avvenendo in questa stagione. Quello di Spalletti è un calcio veloce votato alla ricerca costante della profondità, mediante la ricerca dello spazio libero da occupare. E’ un calcio caratterizzato dal controllo spasmodico e costante del possesso e da una bellezza difficilmente emulabile. La sua forza consiste nel comandare costantemente il gioco. Oltre al calcio, di Spalletti è molto importante anche la valorizzazione del singolo. Basti pensare al miglioramento di giocatori come Lobotka, Mario Rui, Rrahmani; gregari diventati giocatori importanti e decisivi grazie alla mano del tecnico di Certaldo. Il capitano, Di Lorenzo, sta avendo una costanza di rendimento mai avuta prima in carriera. Fino a questo momento ha giocato 2.229 minuti in stagione. Stacanovista. Victor Oshimen, punta di diamante della squadra e capocannoniere del torneo, grazie alle sue 13 reti. Uno strapotere fisico combinato con una ferocia agonistica ineguagliabile; questo è il biglietto da visita dell’attaccante più determinante della Serie A. Per rispettare la ferrea scaramanzia che vige da quelle parti non farò predizioni circa l’esito finale del campionato; quello che è certo è che mai come adesso, negli ultimi anni, il destino del Napoli è tutto nelle proprie mani.