La storia di un uomo si misura in attimi, in emozioni. Essendo la nostra una società in continuo divenire, ci si sofferma molto sulla quantità. Quanto, quindi, un uomo è stato in grado di far provare ad un collettivo, grande o piccolo che sia. Quanta felicità è riuscito a trasmettere. Kahlil Gibran disse che il valore di un uomo si misura dalle piccole cose che crea, non dai molti beni che accumula. E quando queste piccole cose divengono leggenda, la storia dell’uomo appartenente al Mondo intero, verrà ricordata e tramandata ai posteri come un mantra.

Era il sedici ottobre del 2004. Era in corso l’81esimo minuto di Barcellona-Espanyol, quando Rijkard decide di sostituire Deco. Al posto del portoghese entra un giovane della cantera, un mingherlino scapigliato con il 30 sulla schiena. Chi avrebbe immaginato che 8 stagioni dopo, quel 30 avrebbe perso 2 decine, diventando così un 10, uno dei più bei 10 della storia. Quel mingherlino scapigliato è cresciuto in Argentina, con il Newell’s Old Boys. 234 goal in 179 partite. 1.3 goal a partita. Il provino al Barça fu una formalità, firmò su un tovagliolo il suo primo contratto. Si accorsero che si trattava di un’occasione troppo ghiotta. Da un tovagliolo al Camp Nou, sembrava un sogno ma era realtà. Da un tovagliolo in Argentina ai campi di tutto il Mondo, partita dopo partita, dribbling dopo dribbling, goal dopo goal, scrivendo la storia. Messi rappresenta un simbolo, non per il Barça o per l’Argentina, ma per chiunque. Messi è un bambino che gioca a pallone dopo scuola e che deve segnare tra due zaini. Chi segue questo meraviglioso sport, inevitabilmente, ha un ricordo legato alla Pulce con la maglia blaugrana. Io, per esempio, mi porterò per sempre, dentro di me, il goal nella finale di Champions League a Roma contro lo United nel 2008, alla quale assistetti con mio padre. Vedere un uomo alto poco più di 1,70 fare un salto del genere e riuscire a segnare di testa in quel modo è stato strabiliante, soprattutto se ad un gigante come Van Der Sar (197cm). Notare in prima persona la capacita di un singolo di trascinare un intero popolo è stato, a dir poco, estasiante e tremendamente appagante.  Ognuno di noi ha provato ad emulare un suo dribbling, un suo tiro; ognuno di noi, almeno una volta nella vita, si è immedesimato in colui che rappresenta il numero 10 per eccellenza. Messi è il pennello che tutti i pittori vorrebbero avere, è l’artista che, dipingendo calcio, rasserena i cuori di chi lo guarda.   Ora le strade tra Barça e Messi si separano. Queste due parole rimaranno però indissolubilmente legate da un filo, che di umano ha poco. Un filo di ricordi e di emozioni che legherà per sempre queste due parole, questi due concetti.   Era Messi al Barça che infilava il Getafe dribblando tutti; era Messi al Barça che, di testa, segnava al gigante Van Der Sar in finale di Champions; c’era Messi al Barça con Xavi e Iniesta che, capitanati da Guardiola, hanno fatto innamorare il mondo con il loro tiki-taka; c’era Messi al Barça con Neymar e Suarez a formare il tridente più forte del calcio moderno.  Era Messi al Barça che ha rappresentato la magnifica concretizzazione del pensiero astratto di Guardiola, che dal 2008 sino al 2012 ha fatto innamorare chiunque del pallone.  Messi rappresenta l’impossibile che diventa possibile, con la palla tra i piedi non conosce ostacoli, l’unico giocatore (insieme ad altri due-tre alieni) in grado di annullare le leggi della fisica. Di fronte ad un talento del genere rimane possibile solo essere estasiati e ringraziare la Natura che ci ha dato il privilegio di poter ammirare ed apprezzare tale Arte, Magia, Estasi.

E per chi non riesce a sciogliersi con il romanticismo, ecco alcune statistiche, giusto per ricordare di chi stiamo parlando. Giusto per ricordare che la concezione di bravura di Leo Messi non è soggettiva, ma tremendamente oggettiva. Giusto per ricordare cosa ha rappresentato per la Storia del calcio Messi al Barcellona.  778 partite ufficiali con il Barcellona.  672 goal con la maglia blaugrana.  268 assist forniti ai suoi compagni catalani.  35 trofei vinti.  Individualmente parlando:  6 palloni d’oro (record assoluto di sempre).   6 scarpe d’oro.  Record di goal nella storia de LaLiga (474).  Record di goal in una stagione di LaLiga (50, 2011/2012).  Record di goal nella fase a gironi di UEFA Champions League (71).  Record di goal agli ottavi di finale di UEFA Champions League (28).  Record di goal in un anno solare (91, nel 2012).  Record di titoli vinti in LaLiga da un giocatore straniero (10).  Record di goal su punizione (57 reti, 50 con il Barça e 7 con l’Argentina).  Record di assist in una stagione de LaLiga (21). Maggior numero di triplette (36).  Con l’Albiceleste:  Record di presenze con l'Argentina (151).  Record di gol con l'Argentina (76).  Nazionale argentino più giovane a segnare in Coppa del Mondo (18 anni e 357 giorni).

Ora è ufficiale: Messi e Barcellona non proseguiranno insieme la loro meravigliosa storia. Il precedente contratto della Pulce è scaduto alla mezzanotte del trenta Giugno. Si pensava che le parti potessero giungere ad un accordo, invece così non è stato. Lionel Messi è ufficialmente svincolato. Ad avvisare l’intero continente è stato un freddo e distaccato comunicato ufficiale del club blaugrana, in cui la società afferma che non si è riuscito a trovare un accordo.  Il neo presidente del Barça, Joan Laporta, si è presentato nella giornata di ieri ai media spagnoli, ovviamente le dichiarazioni sono, da subito, diventate di interesse e dominio planetario.        

“Per le regole de LaLiga abbiamo il 110% del tetto ingaggi completo, non avevamo margine per poter sancire il contratto con Messi. Noi volevamo rimanesse, Leo voleva rimanere. Abbiamo preso una decisone che rimarrà nella storia del club per i prossimi 50 anni. Non potevamo fare altrimenti. Sono molto triste, ma pensò che abbiamo fatto il possibile per le disponibilità del Club. Abbiamo spalmato un contratto di due anni in cinque, Leo aveva accettato per amore del Barça, ma neanche in questo modo riuscivamo a stare dentro i margini delle regole de LALIGA”.  La più bella (o una delle) storia romantica tra un calciatore ed un Club termina per ragioni di tipo prettamente economiche. Triste.    Questa bellissima storia d’amore termina proprio nell’estate in cui Leo è riuscito a vincere il primo trofeo con la sua Nazionale. L’11 Luglio scorso, da Capitano, ha alzato al cielo il trofeo della Copa America. È riuscito, finalmente, a trionfare con l’Albiceleste. Tutti quanti noi sapevamo che sarebbe stata solo questione di tempo. E tutti noi sappiamo che il tempo è, generalmente, galantuomo. 

La domanda che rimbalza, da più di 24 ore a questa parte, è la seguente: Quale sarà il futuro di Messi? Quale sarà la sua prossima destinazione?  Dalla Francia sono sicuri: Leo Messi sarà un nuovo giocatore del PSG. La Pulce firmerà un contratto dalla durata di due anni, da 35 milioni di euro (bonus compresi) a stagione.  Andrebbe a formare un tridente da sogno con l’ex compagno ed amico Neymar, ed il ragazzo dal presente e dal futuro assicurato: Kylian Mbappe. La squadra parigina dopo aver messo sotto contratto Achraf Hakimi (8 milioni di euro per 5 anni), Gigio Donnarumma (10 milioni di euro per 5 anni), Sergio Ramos (15 milioni di euro per 2 anni) e Georgino Wijnaldium (10 milioni di euro per tre anni), potrebbe assicurarsi le prestazioni sportive dell’aliemo Argentino. Menomale che esiste il fair play finanziario, mi domando cosa sarebbe potuto accadere se non fosse esistito. Probabilmente il PSG è aiutato dal rilassamento che ha spianato la strada ad operazioni più onerose. La break even rule (regola del pareggio di bilancio) non si applica più alla singola stagione ma si considera nell’arco di due anni. Regole necessarie per sopperire alle problematiche economiche legate alla pandemia, purtroppo, ancora in atto in tutto il Mondo. Fatto sta che attraverso i soldi ci si assicura i giocatori, non sempre i trofei. Uomo avvisato mezzo salvato.  Sarà strano vedere Leo con una maglia diversa da quella blaugrana, sarà probabilmente anche brutto, difficile da accettare, ma spesso la realtà gioca questi brutti scherzi.  La stessa realtà che, però, ha permesso ad un ragazzino argentino di scrivere la storia del Calcio. La stessa realtà che ha permesso di concretizzare i suoi sogni. La stessa realtà che ha permesso noi di farci innamorare. Messi e Barça saranno eternamente collegati tra loro e noi saremo per sempre grati loro per aver colorato le nostre stagione, tingendole di bellezza, d'amore e soprattutto di blaugrana.