Manca poco più di un mese alla ripresa del campionato di Serie A, al via il prossimo 22 agosto. È la prima volta che il campionato italiano ha un calendario asimmetrico, con l’ordine delle partite del girone d’andata che non coincide con quelle del ritorno. Speriamo possa essere questo, il campionato della ripartenza, con i tifosi nuovamente protagonisti di questo meraviglioso sport, che appartiene loro di diritto. Sembra che, almeno inizialmente, l’accesso sarà garantito al 25% della capienza totale, per poi aumentare gradualmente col passare del tempo e, si spera, con la diminuzione dei contagi e aumento delle dosi vaccinali somministrate. La percentuale di accesso è stata enunciata, e resa quindi di dominio pubblico, dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, dopo un incontro con il ministro della Salute Roberto Speranza. Spero vivamente vada in questo modo.

Dopo la fine dell’europeo (a noi tanto cara, a qualcuno a little less) è inevitabilmente entrato nel vivo anche il mercato. Sono iniziate le prime offerte, i primi contratti ed i trasferimenti che ne conseguono. Le squadre hanno cominciato i loro ritiri in vista della nuova stagione ormai alle porte. Le rose non sono complete, bensì in via di definizione. L’unica certezza delle compagini sono i loro condottieri. Erano decenni che il livello generale degli allenatori (all’interno del nostro giardino di casa) non era così alto. Un ottimo parco allenatori, per quello che si prospetta essere un campionato decisamente avvincente.
Partiamo da un grande ritorno in casa Juve: MASSIMILIANO ALLEGRI - Alla guida della vecchia Signora, grazie al suo sano pragmatismo, conquistò 5 scudetti in altrettanti anni che si vanno ad aggiungere alle due Supercoppe italiane e 4 Coppe Italia. Non fece bene solamente in quella che, nell’ultimo decennio, è stata la comfort zona bianconera (il campionato) ma anche in Europa, arrivandosi a giocare 2 finali di Champions in 3 anni: Berlino 2015 persa con il Barcellona e Cardiff 2017 persa con il Real Madrid. Un ritorno accolto con felicità ed entusiasmo, decisamente diverso dal benvenuto riservatogli al suo primo approdo a Torino. Un allenatore che, per stile, comunicazione e impostazione è palesemente adatto alla società bianconera. Dopo che negli ultimi due anni è stato accostato a tutte le squadre possibili ed immaginabili, è tornato alla base. Bruciata la concorrenza dell’Inter con un quadriennale da 9 milioni a stagione. Max ha una voglia immensa di far ricredere coloro i quali lo mandarono via, preferendo a lui il bel gioco. A mio avviso quella fu la decisione peggiore degli ultimi anni presa dalla società piemontese. Fabio Paratici, uno dei principali fautori di quella nefasta decisione, non ricopre più il suo incarico da dirigente, può questo essere un caso? Io credo che la seconda Juve targata Max Allegri possa eguagliare i successi della prima e, perché no, superarli. Credo che sia sua premura recuperare un gioiello che nelle ultime due stagioni (quelle in cui Max si è riposato…) non ha brillato come è sua consuetudine fare, Paulo Dybala. In Italia Allegri ha allenato il Cagliari, il Milan e la Juve e detiene una media punti di 2,04 (803 punti totali in 394 partite). I numeri parlano da sé.   
Altro ritorno nel nostro campionato da sottolineare con particolare piacere è quello di: JOSE’ MOURINHO - L’allenatore portoghese approda a Roma, sponda giallorossa, sostituendo un suo connazionale (Paulo Fonseca) che dopo due stagioni, segnate da alti e bassi, lascia la Capitale. Il tecnico è stato accolto da un’ondata di giubilo ed entusiasmo degna di nota che, come lui stesso ha affermato, si sente di dover necessariamente ricambiare. La sua più grande sfida sarà quella di riportare a Roma un trofeo, che manca da troppo tempo. Per uno che in carriera ha vinto 25 trofei in 20 anni di carriera da professionista, la sfida potrebbe apparire meno complicata di quel che sembra. Avrà necessariamente bisogno di innesti che possano alzare il tasso tecnico e qualitativo della rosa a sua disposizione, Thiago Pinto è avvisato. Mou è pronto, i tifosi sono euforici ed i giocatori rinnovati, potrà la Roma sorprendere già in questa stagione? Vedremo… intanto terrei a sottolineare la paurosa media punti in Serie A dell’ex tecnico interista: 2,18 a partita (166 punti totali in 76 partite) non male…   
Ultimo ritorno degno di nota e di attenzione è quello di: MAURIZIO SARRI - L’allenatore nativo di Napoli, ma con accento toscano (cresciuto a Faella, in provincia di Arezzo) sbarca nella Capitale, sull’altra sponda del (purtroppo biondo) Tevere. Dopo la promozione con l’Empoli, l’esperienza napoletana con l’impresa scudetto sfiorata, l’avventura al Chelsea (con la vittoria dell’Europa League) e l’anno burrascoso juventino (nonostante il campionato vinto), Sarri è pronto per questa nuova sfida biancoceleste. Ha firmato un contratto biennale da 3 milioni (circa) a stagione. Non discuto la preparazione e le qualità (innumerevoli) del tecnico sopracitato; non mi convince però la scelta della società: passare in un’estate dal roccioso 3-5-2 di Simone Inzaghi fatto di attesa e ripartenza che ha portato i suoi frutti (2 Supercoppe italiane ed 1 Coppa Italia), al 4-3-3 di Sarri fatto di gestione, controllo e possesso, mi sembra quantomeno azzardato. Sarri ha dimostrato nella sua esperienza bianconera di avere qualche limite gestionale ed un po' (se posso permettermi) di testardaggine: non devono essere i giocatori ad adattarsi al modulo del tecnico ma viceversa. Credo al contempo che, qualora Sarri riesca a trovare un equilibrio che possa far risaltare le qualità della rosa e le sue buonissime individualità (Milinkovic, Luis Alberto ed Immobile su tutti) la Lazio possa fare bene. Anche la media punti del tecnico campano è decisamente alta: 2,03 a partita (384 punti totali in 189 partite). 
Appena citato: SIMONE INZAGHI - Il tecnico piacentino dopo 22 anni (divisi equamente da giocatore ed allenatore) trascorsi a Formello, saluta la Lazio ed approda a Milano, più precisamente al Centro Sportivo Suning, Appiano Gentile. Secondo me, la sua è la più complessa sfida: ripetersi e non far rimpiangere. Ripetersi perché l’Inter viene dalla splendida vittoria del campionato, e non far rimpiangere Antonio Conte. il tecnico salentino, nella sua prima (di due) stagione all’Inter è arrivato secondo in campionato ed è uscito sconfitto nella finale di Europa League contro il Siviglia. Nella sua seconda stagione è riuscito, vincendo il titolo, a rompere la sovrastante egemonia perpetuata dalla Juve nell’ultimo decennio, di cui lui stesso ne fu il fautore. Ostica la sfida che attende Simone Inzaghi. La sua grinta ed il suo carisma potranno risultare determinanti ai fini del raggiungimento degli obiettivi prefissati. Più bassa dei precedenti allenatori, ma comunque decisamente buona è la media punti del nuovo tecnico dell’Inter: 1,81 (353 punti totali in 195 panchine).  
È il momento di: LUCIANO SPALLETTI - Il nuovo allenatore del Napoli sostituisce Rino Gattuso. Ha firmato un biennale che lo porterà a guadagnare 2,8 milioni l’anno. Le qualità del tecnico toscano non si possono mettere neanche lontanamente in discussione, discorso diverso per quelle umane e prettamente gestionali (chiedere conferma ad Icardi e principalmente Totti). La gestione dei leader non è il punto forte di Spalletti, e la cosa è ben nota nel Movimento. Cosa farà allora il capitano e simbolo napoletano, fresco di Europeo giocato e vinto da protagonista? La risposta a questa domanda sarà rivelante ai fini della riuscita della stagione del Napoli. La media punti del tecnico toscano è di 1,7.
Dispiace che non faccia parte di questo prestigiosissimo elenco anche Antonio Conte; avrebbe senz’altro alzato il livello, già alto, degli allenatori del nostro campionato.   

Due menzioni d’onore non possono non essere che per Giampiero Gasperini e Stefano Pioli. Il primo continuerà per il sesto anno di fila (più longevo tra gli attuali 20 tecnici) ad allenare l’Atalanta. Nella passata stagione ha centrato la terza qualificazione consecutiva in Champions League. È il primo allenatore nella storia della Dea a raggiungere le 100 vittorie in Serie A, a rendere ancor più importante questo record è il tempo impiegato: 185 gare. Bastano questi record a saziare la sete dei tifosi? Probabilmente no. Ecco perchè la squadra bergamasca proverà a raggiungere lo step successivo: puntare allo scudetto. Pioli ha invece riportato il Milan in Champions League 2.630 giorni dopo. Era il Milan di Berlusconi ed in panchina c’era Seedorf. Dopo una cavalcata trionfale nella prima parte di stagione, dove i diavoli rossi hanno chiuso da primi il girone d’andata laureandosi campioni d'inverno, hanno un po' rallentato la marcia che ha comunque permesso loro di chiudere tra le prime quattro al termine della stagione. Le cessioni di Donnarumma e di Chalanoglu si faranno inevitabilmente sentire, ma la spensieratezza dei giovani rossoneri potrà ancora sorprendere. 
Tuttavia la mia previsione di classifica finale è la seguente: -Juventus -Atalanta -Roma -Napoli -Inter -Lazio -Milan
Capisco che potrebbe risultare prematuro, ma adoro azzardare.
Non ci resta che rinnovare gli abbonamenti di DAZN, SKY ed AMAZON PRIME (chi più ne ha, più ne metta) e goderci lo spettacolo del nostro campionato, che torna ai livelli che merita.