“Que baje Dios y lo explique”. Che Dio scenda e ci racconti cosa è successo.
Così titola Marca all’indomani della semifinale di Champions tra Real Madrid e Manchester City, che ha visto i Blancos vincere e strappare il biglietto per la finale di Parigi, contro il Liverpool. Dopo lo spettacolare 4-3 dell’andata a favore del Manchester, il Real è chiamato alla ‘remuntada’. Al minuto 73 però sono gli inglesi a passare in vantaggio grazie alla rete di Mahrez. E per i successivi 15 minuti va più volte vicino il Manchester a raddoppiare, che il Real a pareggiare; due interventi mostruosi (Courtois e Mendy) entrambi su Grealish. La finale sembrava ormai un affare tutto inglese. Il calcio, però, è imprevedibile e al Santiago Bernabeu ancora di più: la doppietta di Rodrygo (’90 e ’91) consente alle Merengues di raggiungere i supplementari, dove il solito Benzema lascia il segno: prima conquista e poi realizza il goal del definitivo 3-1. 

Non è la prima volta che il Real riesce a ribaltare il risultato nell’arco di questa stagione in Champions League. 
Ottavi di finale: Real Madrid 3-1 PSG. Rimonta in 17 minuti dopo esser stati sotto fino al 60’.
Quarti di finale, ritorno: Real Madrid 2-3 Chelsea. Dopo aver vinto 1-3 all’andata, il Real subisce il rimontone dei Blues al ritorno e segna all’80° minuto la rete dell’1-3, che porta la partita ai supplementari dove Benzema trova la rete del definitivo 2-3.
Probabilmente non serve che Dio ci spieghi cosa è successo perchè è talemente evidente: una squadra fenomenale che non molla di un centimetro e che non muore mai. Basti pensare che, dall’introduzione degli ottavi di finale di Champions (2003/2004), i Blancos sono la prima squadra a perdere un match sia negli ottavi, sia nei quarti, sia nelle semifinali e raggiungere comunque la finale della competizione. Sarà la 17^ finale di Coppa dei Campioni/Champions League che vedrà il Real protagonista. Nessuna squadra ne ha giocate tante quante loro.

Credo che il titolo di Marca sia poco rispettoso nei confronti di una squadra di campioni che, nonostante la lunga e vittoriosa carriera, hanno fame e voglia da vendere. Una squadra capitanata da un allenatore semplicemente magnifico, in grado di raggiungere la finale della Coppa dei Campioni/Champions League per la quinta volta (unico nella storia a riuscirci); se non bastasse questo record a far capire la grandezza di Carlo Ancellotti, eccone un altro: unico allenatore nella storia a vincere il campionato  nei top cinque paesi europei. Qualcuno affibbia lui il termine di fortunato, vero. La fortuna è un elemento imprescindibile nella vita in generale e nel calcio per la conquista dei trofei in particolare, ma non è il solo. Se un allenatore, nell’arco della sua carriera, ha la possibilità di allenare i migliori giocatori e ha la capacità di conquistare più di 20 trofei, alla fortuna va necessariamente aggiunta una bravura fuori dal comune. Ridurre tutto alla sola fortuna, oltre che riduttivo, è anche offensivo; non tanto per lui, quanto per l’intelligenza di chi parla. La sorte può aiutarti una volta ad ottenere la vittoria, ma se il successo diventa una costante allora necessariamente c’è dell’altro. 

È doverosa una menzione d’onore nei confronti di Karim Benzema. Il francese veste la ‘camiseta’ del Real Madrid dal 2009 e ha collezionato la bellezza di 413 presenze adornate da 218 reti. Un attaccante unico nel suo genere: efficace come pochi e bello da vedere come nessun centravanti. Non a caso è il 9 più tecnico del mondo. Probabilmente si tratta di un giocatore sottovalutato, perché sempre accompagnato da talenti mostruosi che inevitabilmente, nel corso degli anni, gli hanno rubato la scena (basti pensare alle 9 stagioni vissute al fianco di Cristiano Ronaldo). Ora che la scena è solo sua, in molti si stanno accorgendo del fenomenale calciatore che è realmente. In questa edizione della Champions, Benzema ha realizzato 10 reti nella fase a eliminazione diretta eguagliando proprio l’ex compagno di squadra portoghese.  In stagione il Francese ha realizzato tanti goal quante sono state le partite giocate: 43. Con ‘Karim the Dream’ si parte da 1-0.
Liverpool avvisato.
Il Liverpool, appunto, sarà l’ultimo ostacolo che separa il Real Madrid dalla conquista della 14^ Champions League. Quella che andrà in scena a Parigi il prossimo 28 maggio è da considerarsi un classico della competizione, considerando che queste due squadre si incontreranno in finale per la terza volta nella loro storia.
Fino a questo momento una vittoria a testa: il Liverpool nel 1981 e il Real Madrid nel 2018.

Verosimilmente l’esito di questa finale determinerà anche l’attribuzione del prossimo Pallone d’Oro: i principali candidati sono Benzema e i due africani del Liverpool, Salah più di Mane.
Verosimilmente, appunto, perché ormai da France Football ci si può aspettare di tutto…