Non è certamente mia intenzione contestare l'allenatore del Milan. I risultati, il gioco e la crescita singola e di squadra sono tutti meriti del Nostro allenatore e del suo staff. Sono felicissimo del suo arrivo e sarei entusiasta se gli proponessero un immediato prolungamento del contratto. Questo non toglie che, specialmente in considerazione dell'ottimo mercato proposto dalla Dirigenza e da quanto di positivo visto in questo campionato, si possa valutare se e come intervenire, avvalendosi di alcuni accorgimenti tattici che potrebbero rilevarsi particolarmente vantaggiosi.

La domanda sorge spontanea: perché cambiare un modulo, ovvero l'attuale 4 - 2 - 3 - 1, che funziona perfettamente?
I motivi sono molteplici e vado ad esporre i due più rilevanti, nella più classica delle chiacchierate da bar, fra tecnici e semplici appassionati.

1- La formazione "titolare", fra infortuni, covid e squalifiche, si è vista raramente, ma sulla carta dovrebbe essere la seguente: Gigio, Calabria, Kjaer, Romagnoli, Theo, Bennacer, Kessie, Sealemekers, Calha, Rebic e Zlatan. Con Leao e Casty in costante ballottaggio per un posto fra i primi undici. Ed è proprio sugli esterni che si sono evidenziate le maggiori difficoltà, abbinate al fatto che la prolungata assenza di Ibra ha già di fatto portato ad un sostanziale cambiamento tattico, poco messo in risalto, ma evidente. Non sarà infatti sfuggito ai più attenti che quando la squadra si è potuta esprimere al meglio, gli automatismi e una condizione atletica ottimale consentivano di proporre un 4-2-4 di "scuola brasiliana", grazie ai movimenti ad arretrare di Zlatan e ai costanti inserimenti di tutti gli altri giocatori. La facilità di arrivare al gol è stata la più evidente delle note positive, come gli automatismi fra Theo e Rebic e il lavoro, utilissimo, di Casty e Sealemakers. L'assenza del "totem svedese" ha portato all'utilizzo in quel ruolo di Leao che, con caratteristiche totalmente diverse, si è rilevato utilissimo mostrando le sue qualità ed evidenziando più la predisposizione a giocare da attaccante che ad occupare la fascia, oltretutto con esigenze di copertura, non proprio svolte al meglio.                                                                                                      La grave e prolungata assenza di Rebic ha poi inciso definitivamente nel mutare che ciò che era collaudato e sicuro, grazie agli interpreti perfetti, purtroppo trasformato in un costante "cantiere aperto" con continui cambi di formazione, più per obbligo che per scelta tecnica, 16 volte su 19 partite.

2- I giocatori a disposizione. Grazie al mercato oggi la squadra è più forte e completa. Notevolmente aumentate le scelte in attacco, al punto che schierare una sola punta, priva la squadra di giocatori potenzialmente più utili e funzionali. Ibra o Mandzukic, Rebic o Leao per quanto ottime alternitive da usufruire dalla panchina, per cambiare l'andamento della partita, si potrebbero schierare con più continuità, mentre oggi vengono "sacrificati" sull'altera di un modulo che propone una sola punta di ruolo.

Ecco quindi la mia personalissima soluzione: virare totalmente su un 4-3-1-2, modulo tanto amato da Giampaolo. Oggi ci sono tutti i giocatori giusti per proporre questo modulo. La difesa non viene toccata, aumentando la possibilità di spinta di Theo, facilmente aiutato sulla sua fascia dal centrocampista aggiunto. E' proprio al centro del campo che si muterebbe totalmente il modo di occupare il campo, più tecnica e meno corsa, per garantirsi eventuali cali atletici, più che comprensibili con così tante partite da affrontare. Affidandosi a due attaccanti, possibilmente uno potente e uno rapido, con un centrocampista alle loro spalle, capace di buttarsi negli spazi e pronto a garantire le coperture necessarie a mantenere gli equilibri, cosa che Calha sa fare perfettamente. Sicuramente tutto molto semplice, sulla carta, mentre per renderlo funzionale necessiterebbero tempo e allenamenti, cose che sono praticamente quasi impossibili da affrontare a stagione in corso e solo una pausa, da tutte le competizioni, per almeno venti giorni, potrebbe consentirne l'attuazione.

Gli undici perfetti per questa mia soluzione potrebbero quindi essere i seguenti: Gigio, Calabria, Kjaer (Tomori) Romagnoli, Theo, Tonali, Bennacer, Kessie, Calha, Ibra e Leao (Manzu e Rebic le splendide alternative). Diaz a sostituire il turco, Krunic e Meitè per il centrocampo, mentre verrebbero penalizzati dalla mia scelta, Hauge, Casty e il giovane belga. Una soluzione sicuramente molto adatta all'uttuale organico, ma ritengo poco praticabile oggi, più facile per il prossimo anno.
Allora concludo questa chiaccherata con una semplice richiesta al nostro bravissimo allenatore: "Mister Pioli, mi consenta: passi alle due punte". Graie di tutto e FORZA MILAN.