Domenica sera, allo stadio Meazza di Milano, si giocherà il derby cittadino di campionato numero 194. Le due squadre arrivano a questo confronto, che ha sempre un significato "unico", occupando posizioni di classifica ben diversi.

La squadra nerazzurra è in lotta per conquistare lo scudetto, mentre i rossoneri, dal cambio di allenatore, sono più alla ricerca di certezze sulle quali costruire una squadra che di quei punti necessari per conquistare un piazzamento utile per tornare a giocare in Europa.

La squadra di Mister Conte, nonostante le probabili assenze di Handanovic e Lautaro, non facili da sostituire, è certamente la favorita per la vittoria finale. Il Milan non vince un derby dal lontano 31 gennaio 2016, da quello splendido 3 a 0, con reti di Alex, Bacca e Niang e nel conto delle vittorie è indietro di ben undici partite, 73 a 62 in favore dei "maledetti cugini".

Si è spesso detto che il derby è una partita a sé, che spesso la vince la squadra sfavorita, la più debole; da milanista non posso che aggrapparmi a questa constatazione, poichè vedo l'Inter troppo più forte.

Ed ecco il motivo di questo scritto, ho pensato di dare un suggerimento tattico al nostro Allenatore, per cogliere impreparato l'avversario e magari vincere la partita.
Anni fa, allenavo una squadra Giovanissimi Regionali, ad un torneo estivo disputammo la finale contro una squadra, di pari età, ma professionistica. I miei ragazzi erano schierati con il "sacchiano" 4-4-2, mentre gli avversari giocavano con un innovativo 3-5-2. Fu subito 2 a 0 per loro e mi vidi costretto ad azzardare un cambio modulo, mai provato in precedenza, confidando solo sulla bravura e l'intelligenza del mio gruppo, schierandoci come l'avversario. Fu un'altra partita, perdemmo ugualmente, 3 a 1, ma giocandola alla pari.

Ecco Mister Pioli, con le dovute proporzioni, il mio modesto consiglio è di schierarsi a "specchio" dell'avversario, per occupare il campo senza dare vantaggi, specialmente a centrocampo, dove l'Inter avrebbe certamente la meglio. Creare tutte situazioni di uno contro uno, lottando su ogni pallone come se fosse quello decisivo per la vittoria finale. Se poi, Dio non voglia, mancasse Ibra, un 4-5-1 che non muterebbe nulla nel reparto difensivo manterrebbe in parità numerica il centrocampo e sacrificherebbe l'unica punta ad un lavoro di movimento, utile per non dare punti di riferimento alla difesa interista ed a consentire gli inserimenti per i centrocampisti.

Oggi inizia la settimana di allenamenti, BUON LAVORO MISTER, sperando di poter essere stato di aiuto.