Ho già salutato Zlatan Ibrahimovic come il Messiah, perché quando un popolo è privo di speranze è ad un profeta che si deve affidare.

Sono certo che il granatiere svedese, pur di non macchiare una carriera strepitosa, solleverà per i capelli quelli che credono di essere a Milanello perché la ricezione per gli smartphone è ottima, cioè tre quarti dell’organico.

Ciononostante al nostro corazziere non sono stati ancora conferiti poteri divinatori e, quindi, sarà indispensabile l’apporto di almeno una parte della squadra che, personalmente, individuo in colori nei quali il contagio scazzato da telefonino non è ancora conclamato o non lo è per insita professionalità. Tra questi cito Bonaventura, Leao, Krunic e Bennacer. Escludo per limiti tecnici sviluppatisi in anni di certificati fallimenti sia Suso che Calhanoglu.

Mi pare ovvio che in un quadro così desolante la priorità di una dirigenza navigata dovrebbe essere il centrocampo; in questo reparto includo l’ala destra perché dal lato opposto spero fortemente in una sorta di resipiscenza da parte di Rafael che ha doti di corsa ed assist. Dovrebbe, appunto, è la parolina magica che rischia di scivolare nel solito, pluriennale nulla di fatto, sia perché ormai pare chiaro come il sole che non esistono richieste concrete per il bidoname che dovremmo smaltire (Kessié, Calhanoglu e Suso stessi, Rodriguez, Biglia), sia perché questo reparto sembra in coda nelle necessità percepite da allenatore e dirigenza! Davvero curioso in quanto registro col magone pluriennale che ad oggi la linea mediana rossonera è composta da due riserve (Krunic e Bennacer), più un reduce dalla Corea (Bonaventura) che sulla discontinuità cronica ha costruito la sua leggenda.
Kessie non so per quale motivo non parta titolare, ma lo dico sottovoce perché sto esultando come un bambino sul Tornado a Gardaland : probabilmente è bloccato in qualche Autogrill in compagnia di un Cotoletta e una Coca media pensando che sia il 23 dicembre.

Voci strepitose riferiscono di un imminente approdo di Mattia Caldara alla corte di Gasperini, e qua ricomincia il pianto a dirotto: ma come? ci ha messo due anni a recuperare dagli infortuni, tre anni fa era considerato l’erede di Scirea, oggi è abile ed arruolato e con l’armata di pippe che dovremmo regalare vendiamo proprio lui? Da non credere!

Ma perché stupirsi quando da queste parti si rinnega un millantato progettone (abortito sul nascere per manifesta inconsistenza) giovani ingaggiando Uncle Ibra? 

Sta a vedere che ci spiazzano tutti con lo scacco matto entro il 31: via Donnarumma e... Zlatan! Sai com’è? Di questi tempi un gruzzoletto...