Per strana coincidenza del destino Pioli, ex della panchina viola, trova la Fiorentina per la quarta volta consecutiva nel mese di Novembre. Tre partite precedenti di ben altra tecnica e intensità e con altri interpreti.
Le coincidenze del calcio sono davvero curiose, perché mai è successo che Milan e Fiorentina si siano affrontate per quattro volte consecutive nello stesso mese. Capito' nel triennio 2010-2012 con Allegri, ieri molto imitato da Pioli.
Nella prima giocata, il 29 novembre 2020, in uno stadio svuotato dal Covid, si celebrava la scomparsa di Maradona e oggi si è celebrato l'esordio del fanciullo Camarda, quasi un simbolico passaggio di testimone calcistico, augurando al giovanissimo di ogni tempo analoga stupenda carriera.
Comunque il talentuoso giovane almeno una palla la gioca e pure pericolosamente per noi, ma tant'è credo che la festa del suo ingresso, che ricorda quello di altri giovanissimi, ed era ora, del Milan del passato, sia qualcosa che ogni giovane che tenga la testa a posto può solamente sognare. Anche allora il Milan beneficia di due rigori, piuttosto della serie dei rigorini in stile di questo, per me, come già scritto, molto discutibile VAR. Allora va subito in rete il Milan con un cross di Calha corretto da Kessie e concluso da una inzuccata di Romagnoli ignorato dalla difesa viola, e anche allora come ieri, la Viola prende gol troppo spesso dopo velleitaria e inutile melina offensiva che lascia scoperte ripartenze micidiali. Infatti la cosa si ripete puntualmente ieri con Theo, che sbuca nel mezzo della disattenta difesa viola e va a procurarsi anche con furbizia il giusto rigore sull'inesperto Parisi. Questa volta sacrosanto e pure senza l'intervento del VAR. Anche allora come ieri la Viola non conclude i suoi assalti, poiché Vlahovic, dopo una bella combinazione Amrabat-Ribery va ad un tiro che prende rimbombando di potenza il palo ma Donnarumma la sfiora per quanto basta, come oggi Maignan offre, come eroe omerico, il faccione salvifico alla conclusione certa di Mandragora. Il primo rigorino di allora per una trattenuta su Saelemakaers lo tira Kessie con la stessa disinvoltura e freddezza con la quale lo realizza ieri Theo. Cambiano solo i pali dove si insacca il pallone.
Per strana coincidenza anche allora il Milan non aveva i suoi attaccanti Ibra e Leao. Il secondo rigorino è innescato da un bel passaggio a Theo di Rebic che vene contrato in area da Caceres. Una volta per questi falli esisteva al massimo il fallo a due in area per ostruzione. Questa volta Kessie non si ripete e sbaglia o meglio Dragowski lo intuisce e lo blocca pensando che Kessie lo ripeta sullo stesso palo e così è. C'è Calha che prende anche lui un palo clamoroso e Tonali conclude male sul ritorno della palla in campo. Va spesso al tiro il nostro ex turco triste di allora con sfortunata potenza. Anche allora uno strepitoso Donnarumma, come il Maignan di ieri, sventa una incursione letale di Ribery che, da fuoriclasse che era, cerca di beffarlo con uno scavetto che Donnarumma intuisce, deviando con la sua manona.

La seconda partita si gioca al Franchi il 20 novembre 2021 ed è ben altro tenore rispetto alla scialba prestazione globale vista ieri. Veniamo dominati, prima sconfitta in un campionato vittorioso, da una Viola arrembante e incontenibile rispetto alla leziosa e inconcludente squadra di ieri. Duncan, Saponara e Vlahovic infliggono in successione un tre a zero senza se e ma e solo nella ripresa Ibra accorcia due volte salvo poi chiudersi sul 4 a 2 ancora con Vlahovic, mentre il 3 a 4 arriva solo a partita chiusa con autorete viola di Venuti. In porta al Milan ben altro portiere Tatarusanu, rispetto al nostro portierone francese.
Ben altra partita anche quella successiva, giocata a Milano il 13 novembre 2022. Il premiato duo Giroud Leao di sopraffina pasticceria pedatoria, ripete un suo must e dopo due minuti sforna il gol del vantaggio e Terracciano viene bucato dal piattone del portoghese. Anche allora i pali giocano un ruolo importante e Tatarusanu viene graziato su una conclusione di Biraghi. Ma al contrario di ieri questa volta il forcing ha successo e Barak, ieri in panca, sfrutta una mischia andando al pareggio. Allo scadere Venuti, che aveva siglato l'autogol nell'anno precedente, questa volta salva, quasi sulla linea lo zero a due, su uno scavetto di Diaz che aveva superato Terracciano. Anche allora Pioli come ieri mescola le carte cercando di tenere l'arrembaggio della Viola. Entrano Dest e Origi e va a due punte. Nella Viola entra Jovic che ieri la castiga con l'unica cosa bella della sua partita e Duncan anche lui ieri piuttosto confusionario del vano pressing sul bunker innalzato da Pioli a difendere un risultato prezioso. Quella volta è Tomori a salvare il risultato e solo nel recupero un traversone di Dest (sic!) trova Rebic a infastidire Terracciano e Milenkovic ripete un altro autogol viola.

In tutto questa sequenza di corsi e ricorsi quante coincidenze e soprattutto quanti nomi diversi in così poco tempo!
Ieri Pioli, oggi stranamente criticato dagli osannatori ex-ante della Rosea, fa una partita davvero alla Nereo Rocco, mandando addirittura Pobega a uomo sui centrali difensivi viola, che nel gioco di Italiano, spesso francamente velleitario, impostano bene. Al tecnico della Viola manca il centrale rivelazione di quest'anno Ranieri ma comunque il talentuoso Quarta trova quasi sempre le sue iniziative bloccate da un accorto e difensivo centrocampo milanista. Chiusa a centrocampo la Viola colleziona una serie infinita di aggiramenti e angoli che portano a niente. Il primo tempo è infatti di una pochezza tecnica disarmante e si vivacizza solo nel finale dove il Milan legittima con il rigore una netta supremazia di occasioni come spesso succede a chi viene molto attaccato e sa difendere bene. La Viola si fa pescare in veloce ripartenza e Jovic con un assist di ottima tecnica imbecca la letale incursione centrale di Theo. Jovic spreca per lentezza di esecuzione il doppio vantaggio e prima l'inconcludente Beltran pastiggia sciaguratamente solo davanti alla provvidenziale chiusura di Maignan. Furlani tuona contro la prevista sospensione del Decreto Crescita ma vale la pena importare giocatori stranieri di tale scarsità tecnica invece che cercare di valorizzare i vivai evitando di schierare autentiche e scarse tecnicamente comunque legioni straniere?
La Rosea giudica scarsa la prestazione di Chukuwueze. Direi francamente il contrario. Il Nigeriano ha mostrato buone doti difensive e comunque una migliore mobilità. E comincia a non essere più l'oggetto misterioso della comunque criticabile campagna d'estate della nuova dirigenza tecnica.
La difesa questa volta ha tenuto benissimo anche sulle palle alte e questa è una buona notizia per Pioli che ha messo in campo quello che gli passava un convento da refettorio molto povero. Nzola riesce di più dello scarso Beltran a dare consistenza all'attacco viola e comunque tutta la squadra è apparsa molto poco tonica nei suoi giocatori migliori come Gonzalez e Bonaventura. Pioli mescola bene le carte questa volta e anche Luftus contribuisce alla tenuta del forcing viola. Ho dovuto cercare l'amarcord per dare un poco di tono alla scialba  partita di ieri.

Di ben altro tono è stato lo scontro della Dea con Il Napoli, che vince su un errore clamoroso del pur ottimo portiere bergamasco. Bellissima partita che non ha fatto certo sbadigliare i presenti.
Comunque, oltre al poco che passava il convento nella mente dei giocatori del Milan, sicuramente gravava come pensiero pesante lo scontro di Champions, vero crocevia tecnico e soprattutto economico, poiché la Proprietà a quello pensa primariamente, che può cambiare tante situazioni, viste anche le sibilline parole di Furlani.