Contro la Zebra il Diavolo si è ritrovato come quel saltatore in alto che, nel corso di una gara, vede incrementare l'altezza del salto di centimetro in centimetro fino ai limiti delle sue possibilità.
Dopo il primo vantaggio bianconero, il Milan ha chiamato a raccolta le forze e ha superato la prova, pur facendo tremare l'asticella. Il secondo gol si è rivelato un ostacolo eccessivo per una squadra priva nello stesso tempo di tutta la linea d'attacco titolare (Ibra, Rebic e Saelemaekers), più 3 dei 4 centrocampisti del reparto di spinta/regia/contenimento (Bennacer, Tonali e Krunic).
Anche i bianconeri non erano al completo, ma avevano solo 3 assenze ed erano distribuite fra i reparti, per cui Pirlo è stato in grado di rimediarvi in maniera efficace. Se non altro, la sconfitta dell'Inter contro la Sampdoria, maturata nel fango di Marassi, ha reso indolore la sconfitta. I rossoneri, infatti, mantengono il primato in classifica e, se la Juventus potrebbe portarsi a 4 punti battendo il Napoli, non è affatto detto che ci riesca, anche perché non è detto che i Partenopei quel giorno ne combinino più di Carlo in Francia come ieri contro lo Spezia.

Guardando la formazione iniziale del Milan, mi era sembrato di sentir suonare le campane a morto per i rossoneri, vista la presenza di Calabria nel settore centrale della linea mediana. Chi ha buona memoria, infatti, ricorderà che Calabria aveva già giocato in quel ruolo a dicembre del 2018 contro la Fiorentina a San Siro e che il Milan fu sconfitto dai viola per 0-1 con un gol di quel Chiesa protagonista anche ieri sera. La palla, infatti, è rotonda, ma nel senso che alcune cose sono prevedibili, mentre se fossero del tutto imprevedibili, si direbbe che la palla è ovale. Calabria non percepisce bene il campo e i movimenti della squadra, quando è schierato da mediano o interno, come invece gli succede bene se gioca sulla fascia. Lo stesso Calabria ha segnato un gran gol, è vero, ma facendosi trovare al limite dell'area con una delle sue incursioni per linee verticali, come fa da esterno destro di difesa. Non confondiamo la bontà della sua prestazione individuale, con l'adeguatezza al ruolo, perché in fase di contenimento i collegamenti nella zona nevralgica del campo sono venuti meno. La vera domanda è: Pioli aveva alternative al cambio di ruolo per Calabria? Un buon numero di tifosi, come testimoniavano i commenti sui social, spingeva per Kalulu accanto a Kessie. Come dimostrato nelle sue presenze, del resto, il ragazzo francese aveva dimostrato di percepire bene il campo da una posizione centrale. Pioli non può non aver saputo di questo movimento d'opinione, ma la mossa non era così semplice. Anche Bearzot, in effetti, agli albori degli anni '80, provò Franco Baresi in posizione di centrocampista. Kaiser Franz non brillò, ma per fortuna si trattava di un'amichevole che servì a sgombrare il campo da ogni equivoco. Baresi fece notare educatamente al c.t. che non se la sentiva di andare incontro ad altre figure opache, preferendo sedere con onore in panchina più che correre con disonore per il prato. Magari Kalulu avrebbe fatto un partitone, ma se fosse andato male, si sarebbe detto che Pioli aveva mandato allo sbaraglio un ragazzino facendo esperimenti in un match difficile. Il tecnico non se l'è sentita e non riesco a dargli torto.

Le fasi decisive della partita si concentrano in una ventina di minuti, una decina per tempo, i minuti successivi ai 10' iniziali di ciascuna frazione. In entrambi i casi, i rossoneri avevano iniziato bene, pressando alto quando la palla era bianconera e andando in buon forcing quando la sfera era loro. Dopo qualche minuto, poi, hanno sbandato pericolosamente. Nel primo tempo hanno prima arretrato il raggio d'azione e poi si sono sfilacciati. Nel secondo tempo, invece si sono sfilacciati senza arretrare. In entrambi i casi si sono ricompattati, ma nel secondo tempo non sono riusciti in quella che, viste le assenze e il livello dell'avversario, era diventata un'operazione improba: il pareggio. La Juventus, infatti, segnava il terzo gol in contropiede, come succede quando il tempo inizia a diventare poco per chi deve recuperare ed è costretto a rischiare.

La direzione arbitrale è finita prima nel mirino degli juventini, perché nel 1° tempo Irrati ha lasciato correre su una spinta di Chala su Rabiot, episodio influente, visto che il successivo capovolgimento di fronte ha portato al pareggio di Calabria. Il direttore di gara è stato, quindi, strapazzato dai bianconeri durante la discesa negli spogliatoi e, nel secondo tempo, sul risultato di 1-2, l'arbitro non ha dato il secondo giallo a Betancur per un fallo di Castillejo che correva verso l'area di rigore bianconera. La consapevolezza dell'errore si leggeva negli occhi di Irrati, imbarazzato di fronte alle proteste del Milan. Pirlo, consapevole del vantaggio ricevuto, nel dopo partita ha provato a spostare l'attenzione sul fallo non fischiato a Chala in occasione del pareggio rossonero. Per come la vedo io, le polemiche lasciano il tempo che trovano da entrambe le parti. Se nel 1° tempo l'arbitro avesse fermato l'azione di Chala, il pareggio del Milan sarebbe stato più arduo, ma i rossoneri stavano mettendo sotto pressione gli avversari e costruendo conunque occasioni, per cui si stavano mettendo nelle condizioni di pareggiare. Nel secondo tempo, sul risultato di 1-2, l'espulsione di Betancur avrebbe facilitato il Milan, ma non è detto che il nuovo pari sarebbe stato raggiunto. Il Napoli, per esempio, ieri ha preso il gol della sconfitta proprio in superiorità numerica e contro un avversario molto meno quotato della Juventus. Diciamo che l'arbitraggio non è stato da oscar, ma neanche iniquo e quindi non ha senso protrarre le polemiche oltre il 90'.

Il Milan affronterà anche il Torino con molte assenze, ma rientrerà Tonali e quindi a centrocampo ci sarà gente di ruolo. E' già qualcosa.