La sosta per le partite delle nazionali, dopo sette giornate del nostro campionato di calcio, se è utile per molti giocatori per rifiatare o guarire dagli infortuni più semplici e leggeri, diventa altrettanto importante per fare delle analisi più dettagliate e stilare delle valutazioni, possibilmente costruttive e utili, per contribuire a migliorare il proseguo della stagione della squadra che tanto amiamo e sosteniamo, il Milan...

Mi è d'obbligo fare una precisazione. Espongo considerazioni personali, non tanto per distillare delle "certezze" che non possiedo, ma piuttosto per aprire dibattiti e confronti con altri tifosi, il tutto supportato solo dall'esperienza, dalla passione e da tanto calcio, visto e giocato, anche se baratterei volentieri, tutto ciò, con l'illusoria possibilità di portare indietro l'orologio e non certo di ore. Alla settima giornata il Milan ha 14 punti in classifica, staccato di tre lunghezze dalla vetta. Considerando il calendario, gli impegni di Champions, gli infortuni e quell'unica squalifica, fin troppo dannosa di Leao, appare evidente che si possa essere più che soddisfatti delle prestazioni esibite e dei punti totalizzati. Eppure l'ultima partita, la sconfitta casalinga contro il Napoli, che avevo preannunciato, per quanto immeritata, deve obbligare tutti, Società, Giocatori e Tifosi, a delle riflessioni, poichè guardarsi allo specchio, piacersi ed essere ugualmente soddisfatti, anche se reduci da una sconfittà, può essere solo un atteggiamento negativo e per nulla congruo all'ambito sportivo e competitivo in cui il Milan deve agire.

La sconfitta contro il Napoli si può riassumere semplicemente nel fatto che gli avversari hanno fatto un gol in più, anche se creando meno occasioni del Milan. Non è certo una colpa, anzi, è stato il concetto base su cui i rossoneri hanno costruito le loro vittorie e la conquista dello Scudetto. L'eterno confronto fra prendere un gol in meno o segnarne uno in più, difficilmente vedrà la seconda tesi prevalere sulla prima e il motivo è fin troppo chiaro. Segnare è difficile, meglio affidarsi a difese collaudate, segnando un unico gol che può diventare sufficiente per vincere o, nella peggiore delle soluzioni, di perdere raramente. Questo spiega il perchè, volendo tornare a quel mercato estivo, che si ipotizzava totalmente diverso, l'acquisto di Botman aveva una rilevanza per nulla trascurabile.
Devo confessarvi che temevo un calo di rendimento di Kalulu, che viceversa si sta dimostrando in costante crescita ed una sicurezza, mentre non avevo minimamente preventivato che potesse essere Tomori, ad avere una flessione. Nulla di allarmante, ma non bisogna trascurare che in una proposta calcistica molto dispendiosa di energie, come quella che Mister Pioli cerca di imporre, è sufficiente un minimo appannamento, una copertura sbagliata a centrocampo, o in difesa, per venire puniti e rischiare un giudizio negativo. Il gol di Simeone, che poi ha garantito la vittoria alla squadra allenata da Spalletti è un mix di talmente tante imperfezioni tattiche, che raramente si erano viste lo scorso anno. E' vero che l'infortunio a Kjaer ci ha privato di un calciatore determinante, che sta lentamente ritrovando la forma migliore, ma gli anni passano, il Milan gioca un calcio più veloce ed offensivo della scorsa stagione e specialmente, volenti o nolenti, manca Kessie, tutta la sua fase di copertura, che Bennacer o altri, non sanno ancora garantire.
Se il Milan prende regolarmente gol, non è un caso, ma non sarà facile intervenire ed attribuire le colpe a un calo di attenzione o ad una partecipazione inferiore a quella esibita lo scorso anno, a mio giudizio non sarebbe corretto. E' più una questione tattica e di singoli. Inoltre c'è la consapevolezza che sia Gabbia, tenuto più per il fatto di essere italiano che per le sue indiscusse qualità, che poco si adattano a questo modo di difendere, sia il giovanissimo Thiaw, preso solo per colmare esigenze numeriche, verranno utilizzati in rarissime occasioni e ciò è sufficientemente per essere ulteriormente preoccupati. Certo Botman era troppo costoso, ma vederlo accomodato sulla panchina del Newcastle, mentre i suoi compagni giocano, così come Kessie a Barcellona, accentua quel senso di "potere perduto" che attualmente relega il Milan ben lontano dalle formazioni TOP in Europa e ciò non è per nulla piacevole.

Ma torniamo al campo e ai giocatori a disposizione di Mister Pioli. Il Milan attuale ha quindi una predisposizione più offensiva che difensiva e la traversa colpita da Kalulu nel finale contro i Napoli o il gol negato a Calabria, da un Giroud troppo veemente ed egoista, fotografano perfettamente questa evoluzione molto europea.
E' un bene o un male? Senza voler espormi in un giudizio secco, continuo ad essere dell'idea che il calcio proposto da Pioli sia troppo dispendioso di energie. Non è una critica, adoro l'allenatore, ma una considerazione. Se e quando ci saranno cali di forma, o la fatica si farà sentire, il Milan riuscirà ugualmente a proporre questo tipo di prestazioni? Personalmente ho il timore che ciò non sia possibile, proprio in considerazione di non aver potuto sostituire un giocatore come Kessie, con uno con pari capacità difensive, ma mi auguro di sbagliare e specialmente solo il tempo potrà darci la risposta.
Scrivo spesso che con il calcio è superfluo avventurarsi alla ricerca di chi sa quale soluzione, poichè con i calciatori tecnici è sempre più facile vincere le partite, ma oggi ci sono gli SCOUT, gli STATISTICI e specialmente i FURBACCHIONI, tutti coloro che pensano di vincere i campionati costruendo squadre con corridori, promesse o riserve non utilizzate, cosa per altro possibile, ma alquanto complessa. Ecco che diventa sempre più difficile voler difendere concetti che non possono transigere da quelle qualità tecniche da cui il calcio dipenderà in eterno e se comporta investimenti economici, di cui è diventato vietato, per il tifoso milanista, parlare, allora accontentiamoci di ciò che ci viene proposto, ma almeno nella consapevolezza della differenza.

Il Milan oggi è meno equilibrato rispetto lo scorso anno. La soluzione più semplice sarebbe un cambiamento di modulo, proponendo un centro campo a tre, tanto gradito da molti altri blogger e consentendo anche un notevole risparmio di energie. Con CDK piazzaro dietro le due punte, con Leao a svariare e Giroud o Origi ad occupare l'area, con gli inserimenti di Pobega e Tonali, oltre a quelli già utilizzati dei due terzini. Ciò porterebbe a sacrificare Salamandra e Messias, riducendo notevolmente il loro utilizzo, ma a mio giudizio occupando meglio il campo e con un'efficienza difensiva ben superiore. Un 4-3-1-2 con Maignan, Calabria, Kalulu, Tomori, Theo, Tonali, Bennacer, Pobega, Dekateleare, Leao e Giroud. I cambi a disposizioni di Mister Allegri, si adatterebbero perfettamente. Il posizionamento a destra di Tonali, non è casuale, poichè gli affiderei più possibilità di cercare la porta e il gol. Ribadendo il concetto che il "modulo" è semplicemente il modo in cui l'allenatore chiede alla squadra di occupare il campo e sviluppare le azioni, offensive e difensive, il 4-2-3-1 proposto quest'anno è diverso dal medesimo dello scorso anno, poichè spesso il ruolo che oggi è affidato al talentuoso giovane belga, era occupato o da Kessie o da Krunic, che abbassandosi formavano quella linea a tre di cui oggi si sente la mancanza, senza addirittura ripensare a Chalanoglu, deficitario in fase realizzativa, ma utilissimo in quella difensiva. Il gol della vittoria del Napoli, di domenica sera, ha molti responsabili, uno di questi è Messias che non si preoccupa minimamente di accorciare sull'avversario che ha tempo e spazio per crossare a Simeone. Chiedere al giocatore brasiliano, ormai trentunenne, di garantire una fase difensiva che appare evidente non sia capace di mettere in atto, mi sembra una soluzione sconveniente. Anche con il Cagliari una sua distrazione era costata cara.
Urge quindi adottare delle modifiche, al solo fine di non agevolare l'avversario, poichè proprio la partita contro il Napoli ha dimostrato che non serve a nulla giocare meglio e avere più occasioni da gol dell'avversario, ma serve non dargli la possibilità di segnare un gol più di te.

Il dato statistico dice che il Milan ha cinque punti in meno rispetto all'anno scorso, vero, ma con avversari totalmente diversi. Viceversa volendo equiparare le partite, anche se in giornate totalmente diverse, la squadra di Mister Pioli ha totalizzato due punti in più, quindi meglio dell'anno dello scudetto. Alla ripresa del campionato il Milan dovrà affrontare tre partite in sette giorni particolarmente difficili, Empoli, Chelsea e Juventus. Al di là delle soluzioni tattiche serviranno delle prestazioni di rilievo per poter ambire ai traguardi più importanti.