I milanisti come me, che hanno visto l'immenso Gianni Rivera, essere messo alla porta e fuori da ogni progetto a tinte rossonere, avranno certamente sofferto, per l'allontanamento di Paolo Maldini ,  non dovuto a campagne di rafforzamento, poco funzionali, o peggio, a scelte rilevatesi sbagliate e troppo onerose, ma piuttosto al fatto che l'ex capitano del Milan, restio al ruolo di "yes man", venisse troppo considerato quale artefice dei successi milanisti e potesse oscurare l'immagine del Presidente Americano. Cardinale, praticamente sempre assente da Milano, necessita di una visibilità costante, per aiutarlo ad acquisire sempre più investitori, sia per il calcio che per le altre attività e Paolo Maldini era troppo ingombrante, al punto di volerne limitare la visibilità e quindi meglio sbarazzarsene. Eppure in questo percorso, poco elegante e valuteremo in futuro se funzionale, tipico di un modo di vivere, "consumistico" che si sta diffondendo in tutto il pianeta, in maniera sempre più rapida, è bastato poco, non solo per far dimenticare Paolo Maldini, a milioni di tifosi, ma per cercare di denigrare il suo lavoro. E' stato sufficiente fare una campagna acquisti, NORMALE, per un Club che ambisce a vincere, oltretutto considerando il fatto che ben nove giocatori sono partiti e altri li seguiranno. Affidarsi ai soliti giornalisti accondiscendenti per esaltarne le qualità, vere o presunte ed ecco che i tifosi milanisti, inebriati da operazioni costantemente rinviate, per esigenze di cassa, sono passati ad osannare la nuova dirigenza, improvvisamente libera da limiti economici fin troppo noti e lasciata agire in assoluta tranquillità.

Paolino per comprare un giocatore doveva costantemente trattare al ribasso, mendicare sconti impossibili o chiedere ai giocatori i famosi, "sconti sugli ingaggi", cose che neppure Lotito si è mai sognato di fare. Quanti prestiti è riuscito ad ottenere quando il Milan viaggiava a metà classifica, riuscendo a riportarlo in alto? 
Quanti smemorati, quanti invidiosi, al punto di arrivare a denigrarlo perchè a Ferragosto, nel bel mezzo della campagna di trasferimento, si recava due giorni ad Ibiza. Le cessioni di Suso, di Piatek e Paquetà, con le quali si è creata l'ossatura del Milan dello scudetto, quelle non le ricorda nessuno? Giroud portato a Milano con un milione o Tonali preso più con la passione che con il reale investimento economico. 

Che poi la Tifoseria Organizzata abbia scelto di non prendere una posizione e aspettare la fine del mercato è più che comprensibile, sia perchè TUTTI NOI, tifiamo il Milan, la squadra e non certo i singoli, ma specialmente perchè le antiche ruggini non si sono mai realmente cancellate e i fischi al giro d'onore di Maldini, nel giorno del ritiro, echeggino ancora su San Siro.
Una cosa fin troppo risaputa per chi è milanista di lunga data. Furlani e Moncada forti della liquidità ottenuta dalla cessione di Tonali   hanno avuto un doppio incarico da Cardinale, rafforzare la squadra e far dimenticare Maldini.
Il primo passaggio era obbligatorio, perchè si rischiava di allontanarsi dalle posizioni di vertice, mentre il secondo appariva più complesso. Viceversa è bastato poco, a dimostrazione di quanto si voglia tornare a primeggiare, almeno in Italia.
Salutati i vari Tatarusanu, Dest, Wranks, Bakajoko, Diaz e Ibra, venduti Tonali e Rebic, mentre il giovane Maldini e Gabbia, sono stati dati in prestito a Empoli e Villareal, si è potuto rifondare una squadra che aveva fin troppe lacune e che a Paolo Maldini era sempre stato impedito di rafforzare e renderla più italiana. Sbaglio? Per Zaniolo servivano pochi milioni in più a gennaio per non vederlo andare in Turchia ed ogni sua scelta era costantemente depennata per investimenti troppo onerosi. Sicuramente due filosofie totalmente diverse, ma allora perchè rinnovargli il contratto lo scorso anno?  

Manca ancora un mese alla fine del mercato, se, come speriamo, il capitolo uscite potrà completarsi con le partenze di Messias, Caldara, Origi, Ballò Tourè, Adlì e Lazetic, con CDK corpo estraneo e Salamandra alla ricerca di estimatori, il totale delle uscite potrebbe arrivare a 18 giocatori, non inserendo Colombo che spero venga confermato, a dimostrazione di quanto basso fosse il valore della squadra che tanto amiamo e la domanda viene spontanea: "colpa di Maldini o di investimenti anno dopo anno rinviati a data da destinarsi?".

Nessun TOP CLUB al Mondo fa cambiamenti così massicci senza sapere le difficoltà a cui si può andare incontro. Il Milan è sicuramente rafforzato e altri acquisti dovranno obbligatoriamente arrivare, se verranno confermate le uscite. Una squadra numericamente più snella, alleggerita nel monte ingaggi, che poi è la priorità assoluta per questa proprietà, ma specialmente con un tasso qualitativo superiore al passato. Sarà il campo a dimostrarne il valore, che poi Maldini e Tonali non ci siano più, fa già parte del passato, ma questo non autorizza a doverli sminuire.