Domani sera il Milan scenderà in campo al New White Hart Lane per giocarsi la qualificazione ai quarti di finale della Champions League 2022-23. Lo farà partendo da un indubbio vantaggio oggettivo, quello della vittoria per 1-0 conseguita con la vittoria di misura a San Siro nel match di andata. Ma lo farà trovandosi di fronte un'insidia che, se sottovalutata, potrebbe risultare letale. Conte, infatti, non sbaglia mai due confronti strategici contro lo stesso tecnico, per cui Pioli si è già giocato il jolly nel match di andata.
Domani Conte non farà... sconti e mi si scusi il calembour un po' rozzo.

Il Tottenham non è una squadra di mostri, ma è una di quelle compagini di Premier sempre lì, con una storia comunque prestigiosa. Nel 1971-72 eliminò in semifinale di Coppa UEFA il fortissimo Milan, reduce da una vittoria in Coppa Coppe nel 1968, della Coppa Campioni e dell'Intercontinentale nel 1969 e che l'anno successivo avrebbe vinto ancora la Coppa delle Coppe per poi concludere il suo ciclo nella finale persa nel 1974 ancora in Coppa Coppe (dopo aver eliminato il Borussia Moenchengladbach di Heynkes). Era un'epoca in cui la Coppa Campioni veniva giocata solo dalle vincitrici del campionato, per cui in Coppa UEFA e Coppa Coppe si incontravano quadre fortissime.

Il Milan andò al White Hart Lane e passò in vantaggio, ma fu raggiunto sul pareggio, risultato che faceva comunque comodo. A pochi minuti dalla fine, il pur ottimo Riccardo Sogliano si comportò da scolaretto discolo. Prese a litigare platealmente con il direttore di gara sul punto, due metri più in qua o due più in la, dal quale battere un calcio di punizione a centrocampo. Fu espulso per doppia ammonizione e i rossoneri, in inferiorità numerica, furono trafitti nel finale. Il 2-1 per i londinesi era recuperabile, ma il Milan non recuperò e il Tottenham vinse la competizione.
Domani lo stadio sarà quello nuovo, il New White Hart Lane. E' un gioiello come quello che il Milan vorrebbe costruire e farebbe bene a sbrigarsi a costruire, senza andare dietro alle mattane del comune di Milano, che dà l'impressione di voler, più che altro, far guadagnare tempo all'Inter. I bond nerazzurri al momento sono qualificati come spazzatura dalle agenzie di rating. Con cosa lo costruirebbe lo stadio Zhang? Coi soldi del Monopoly? E poi uno stadio di proprietà... in comproprietà sembra di per sé una cosa poco perbene.

La tana del Tottenham sarà un'autentico pit, una di quelle fosse in cui i pugili del '700 e '800 si massacravano o in cui combattevano galli e cagnacci inferociti. Ci sono tutti gli ingredienti insomma perché il Diavolo si veda raggiunto e superato dagli avversari. Non è detto che accada, ma se perdi a Firenze contro la 12^ in classifica, non si vede perché tu non possa pagare dazio contro gli Spurs a Londra.
All'andata, Conte si era presentato con un Tottenham in cantiere, anche perché il Milan era diventato lo zimbello di tutta la serie A e il tecnico dei londinesi poteva permettersi il lusso di fare una preparazione graduata in vista del ritorno. Il Milan, inoltre, si schierava con un assetto nuovo che ha colto di sorpresa l'allenatore salentino. Domani questo vantaggio non ci sarà e Conte avrà di certo dosato la preparazione dei suoi per far girare le gambe proprio domani. 

Ma perché è così importante il turno di domani?
L'obiettivo realistico del Milan resta la qualificazione alla prossima Champions. In tal senso, i rossoneri non sono messi così bene da stare tranquilli, perché sono settimi... anzi ottavi, se consideriamo che la Juventus è dietro solo in virtù di una penalizzazione che, se venisse tolta, la proietterebbe addirittura al secondo posto. D'altro canto, ci sono solo 3 punti in meno rispetto all'Inter, prima inseguitrice del Napoli (si fa per dire, a meno che i partenopei non decidano di iscriversi alla Setta del Suicidio, cosa sempre possibile, ma non probabile al momento). Insomma, il gruppo è quello e i rossoneri potranno quantomeno giocarsela. Con che esiti? Lo sapremo a giugno.
La vittoria in Champions non è un obiettivo realistico, neanche in caso di passaggio ai quarti.
Ci sono squadre che appaiono decisamente più attrezzate, molto più attrezzate. A giocare col mappamondo si finisce con un palloncino che scoppia fra le mani, come succede a Hinkel di Chaplin, il Grande Dittatore.
I quarti di finale sarebbero, se raggiunti, un risultato in sé, perché rappresentano ulteriori soldi per il passaggio del turno, visibilità internazionale e quindi soldi dagli sponsor, più un particolare che nessuno coglie, ma è importantissimo. Il Milan ha bisogno di punti nel ranking UEFA, anche se l'anno prossimo finisse per giocare in Conference League. Al momento, infatti, la posizione dei rossoneri nel detto ranking fa un po' schifo. E questo anche a causa della decisione del 2019 di patteggiare l'esclusione dall'Europa League per ragioni di Fair Play finanziario. Qualche mattacchione cercò di tenere buoni i tifosi dicendo che era meglio lasciare l'Europa League prima per ritrovarsi la qualificazione alla Champions dopo. Qualificazione che il Milan, tuttavia, vide col binocolo.
Bisogna sempre diffidare dei menestrelli e degli imbonitori, sono i falsi amici delle società, più pericolosi dei nemici che ti dicono la verità in faccia.

Cosa succederebbe se il Milan venisse eliminato? Se avete letto quanto ho scritto su: perderebbe soldi, visibilità e la possibilità di salire nel ranking. Meglio passare ai quarti, che ne dite? 
Il problema è che, al momento, il Milan non è una grande società, ma una società simpatia. E' una di quella società con il mister pacioso, simpatico ai tifosi, uno de noartri, che quando vince è merito suo e quando perde è colpa dei giocatori ecc. . E il direttore tecnico è una bandiera che non può essere messo in discussione. Manca solo il presidente naif in stile Borgorosso F.C., perché quelli non esistono più, ma in compenso c'è un pool di fondi e investitori che mirano a costruire uno stadio.
I giocatori? Sono un bel gruppo, non fenomenale ma valido e di prospettiva, però inserito in un contesto sbagliato per costruire grandi cose.
Una volta Rubini, parlando della necessità di ingaggiare Gamba per la nazionale di pallacanestro, disse che il tecnico della nazionale doveva essere il migliore e il meglio pagato. Ecco, una grande squadra deve aver il miglior direttore tecnico e il miglior allenatore e i meglio pagati. Il Milan ha questa gente? No, al di là dei meriti di chi c'è ora, che ci sono. Quindi non è una grande società.
E lo sostiene un tifoso doc quale mi vanto di essere.

Passando il turno il Milan potrebbe, in linea puramente teorica, azzeccare 5 partite e vincere la coppa. Anche la Grecia ha vinto un europeo, no? Teoricamente tutto può accadere. Teoricamente... poi la pratica di solito dice il contrario, se no che pratica sarebbe? Ma se anche avvenisse, sarebbe la ciliegina di un exploit da squadra simpatia, non da grande squadra.
Le grandi squadre durano, le squadre simpatia passano.
E il Milan non deve rassegnarsi a essere una comitiva di gente simpatica.
Lo dice la storia, non Zardoronz che ne ha piene le tasche della gente simpatica.
E adesso, tutti intorno al pit, saranno lividi, botte e sangue!