Milan-Empoli sarà la classica partita-trappola per i rossoneri, che hanno già perso 5 punti fra Salernitana e Udinese. La vittoria in casa contro gli amaranto e il pareggio al Friuli erano alla portata del Milan che, tuttavia, non è riuscito a raggiungere gli obiettivi. Per questo motivo, l'impegno casalingo del Diavolo contro i toscani si presenta delicato.

C'è poi un altro fattore inquietante, anzi sinistro, nell'impegno rossonero del Venerdì Santo ed è la designazione di Valeri come uomo VAR. Il signor Valeri sarà anche un buon arbitro, una brava persona ecc., ma quando dirige i rossoneri non è mai sereno né lucido. In passato ha penalizzato molto spesso il Milan, specie se c'era di mezzo l'Inter. E c'è di mezzo l'Inter, visto che le milanesi hanno gli stessi punti in classifica. Ok, sul prato ci sarà il signor Marcenaro, novità assoluta per il Diavolo, per cui non sarà Valeri a fischiare. E tuttavia sappiamo che, nell'era del VAR, l'uomo alla moviola è anche più importante di chi sgambetta per il campo fischiettando garrulo nelle serate primaverili. 

Diciamolo, quella di Valeri non è una designazione favorevole al Milan. Lo dicono le disavventure rossonere del passato, ma anche le fortune nerazzurre, considerata anche l'ultima finale di Coppa Italia contro la Juventus, dove il signor Valeri ne combinò più di Carlo in Francia per il Biscione. Quella partita e il suo arbitraggio, sfortunato quanto si vuole, sono un fatto. Valeri, di certo, è persona gradita sulla sponda nerazzurra del Naviglio più che su quella rossonera. Per negarlo occorre una faccia tosta come il cuoio stagionato.

Il Milan, quindi, stia attento a non farsi prendere dal nervosismo per la supervisione del match affidata alla sala VAR. In poche parole, qualunque meraviglioso segnale di vita arrivasse dalla moviola in campo, il giocatori dovranno pensare solo a pedalare e a dare il meglio. Pensino alle sofferenze di Nostro Signore sulla Croce, a Ponzio Pilato, a Caifa, all'Uovo di Pasqua, alla Colomba oppure, se sono animalisti, si dispiacciano per la strage degli agnelli ecc., ma pedalino pedalino pedalino. Non ci sarà altro da fare che continuare a pedalare sperando di farcela comunque, perché sarà Valeri l'uomo in sala VAR, bellezze, e non potremo farci niente!

Pioli stesso non dovrà trascurare questo fattore e cercare di andare più sul sicuro possibile, perché non sarà serata da esperimenti e conteranno anche i particolari apparentemente più trascurabili. A Pioli piace sperimentare, lo ha detto lui, e non è sbagliato in assoluto. Ma nel calcio, come nella vita, c'è il momento per provare il brivido dell'imprevisto e c'è quello di andare sul sicuro. Ricevere il Napoli in Coppa dopo una vittoria in campionato sarà certo più semplice che dopo un passo falso.

In conferenza stampa, Pioli ha detto una cosa interessante, molto interessante. Ha dichiarato che schiererà la migliore formazione possibile per le sue idee.  In effetti, non abbiamo mai dubitato che per Pioli vengano prima le sue idee dei fatti. Diamogli atto, però, di aver avuto l'onestà di ammettere che se le idee fanno a pugni con i fatti... alla malora i fatti! Che Dio gliela mandi buona, mister, sperando che domani ci prenda. Glielo auguro di cuore.

E' Pioli, bellezze, e non potete farci niente!

Mancherà Diaz, il cui infortunio contro il Napoli appare, almeno al sottoscritto, quantomeno misterioso. Lo spagnolo tascabile avrebbe accusato un problema muscolare alla fine del primo tempo al San Paolo, ma è rientrato in campo nella ripresa, cosa di per sé anomala, perché i muscoli sono qualcosa di delicato. E' stato sostituito dopo una manciata di minuti di gioco che avrebbero potuto aggravarne le condizioni. Eppure Diaz sarà presente il 12 nel match di Champions, risultando assente domani a scopo precauzionale.

Ho un'impressione, solo un'impressione, ovvero che, alla fine di un eccellente primo tempo, condito da un assist e un gol, Brahim Diaz avesse il fiato corto e che, dopo aver provato a giocare la ripresa, si sia accorto di non averne più. Troppo pochi 45' per non averne più, non trovate? Meglio uscire per infortunio, no? Ripeto che è solo un'impressione, se non altro, tuttavia, corroborata dal fatto che in passato le prestazioni del giocatore non hanno mai avuto qualità oltre il 45-55 minuti, specie se, come a Napoli, Diaz era stato costretto a coprire.

Ma su Diaz circolano anche leggende metropolitane galattiche (l'aggettivo è appropriato parlando di un giocatore galactico). Voi credete davvero alla bufala che il Real vorrebbe riportarlo a casa? Allora potete credere che il Complesso di Edipo vincerà Sanremo. Nulla di male a esserne convinti, ma resta che non c'è nessun Complesso di Edipo pronto a cimentarsi nel famoso concorso canoro.

Il fatto è che al Real dovrebbero essere fuori progetto signori come Vinicius e Hazard. Lo stesso Asensio è sempre lì lì in bilico. Secondo voi, quindi, il problema dei Blancos è Diaz?

Perez è ben informato sulle questioni rossonere e sa che Pioli si è messo nelle orecchie di Maldini chiedendo il riscatto dello spagnolo di Malaga. E Perez conosce molto bene Maldini, degno erede di Galliani nel chiedere lo sconto perfino al supermercato sui prodotti già in offerta sottocosto. Il messaggio di Florentino all'amico Maldini è che il Real non fa regali. Non è una società di poveri che deve vendere per non fallire. Se anche, pertanto, ci fosse qualche esubero, sarebbe un esubero delle Merengues, quindi lo si dovrebbe pagare degnamente.

State certi che, se il Milan dovesse scucire i 22 milioni (cifra concordata con un gentlemen's agreement), hop hop hop din din din, i madrileni non si sognerebbero neppure di esercitare il diritto di recompra a 28. 

Un'origine simile dovrebbe avere la voce, spuntata non molti giorni fa, che Arteta vorrebbe portare all'Arsenal il giocatore per 25 milioni. Se fate caso alla cifra, l'altro messaggio per Maldini è che 22 milioni sarebbero già una cifra scontata, per cui il Maldini gallianizzato non avrebbe molte chance di spuntare un'ulteriore riduzione.

Il problema non è confermare o no Diaz, che ha dimostrato di saper essere importante quando viene schierato con criterio e tenendo conto delle sue caratteristiche, tenuta atletica compresa. Il problema è contenere la conferma di Diaz nel giusto ambito e mi sembra che non sia affatto semplice, anche perché in certi momenti il tecnico sembra avere come scopo principale trovare un posto al suo giocatore piuttosto che fare risultato. 

Vedremo come andrà domani sera, perché si può parlare quanto si vuole, ma il campo si riserva sempre di dire qualcosa di diverso. E conta solo quel qualcosa di diverso, sempre legato a una palla che varca la linea di porta con l'arbitro che va verso il centro del campo e... il VAR che non interviene. Dal momento che il football non è ginnastica artistica, tutto il resto è fuffa.

Spendo una parola sulla questione Lukaku per ricordare che la maleducazione del pubblico in uno stadio è proverbiale. Spesso, infatti, anche la persona più degna si trasforma per il tifo calcistico, se è mescolata fra la folla dei tifosi. Non vi sono giustificazioni per tale cattiva educazione e su questo non ci piove.

Però ricordo Lukaku scatenare una gazzarra in un finale di tempo nel derby di Coppa Italia di due anni fa (arbitrato in maniera disastrosa per i rossoneri da un certo signor Valeri, come sempre sfortunato quando c'è di mezzo il Milan contro l'Inter). Si sta ancora cercando di capire cosa lo spinse a quella sceneggiata, nella quale Ibra fu così sprovveduto da farsi tirare dentro. Di certo nessuno fra il pubblico aveva intonato cori razzisti.

Viene, allora, quantomeno, il sospetto che Lukaku abbia un approccio alla partita molto simile a coloro che stanno sugli spalti. Nulla di diabolico, siamo esseri umani e lo è Lukaku, ma se è umano sbagliare, non per questo lo sbaglio cessa di essere tale.

Il rischio è quello di usare le malefatte e la cattiva educazione degli altri, sempre da condannare in quanto tali, come alibi per le proprie leggerezze.