Ieri a San Siro abbiamo assistito ad una buona applicazione della legge di Murphy. In buona sostanza la legge, che poi tanto legge non è, dice che se qualcosa non può andare male, andrà male lo stesso. E' invece un meccanismo capzioso della mente che esalta con intensità ciò che ci aspettiamo che accada e invece nasconde con uguale intensità e forse maggiore ciò che abbiamo paura che accada.
Questo è ciò che con tutta probabilità succede al nostro condottiero di attacco che tanto ha contribuito alla vittoria nello scudetto e che poi lo annienta psicologicamente e pure fisicamente per il resto della partita.
Umanamente comprensibile, ma meno considerando la sua esperienza. Errore di Pioli è stato forse non dargli una spalla con l'ottimo Jovic di ieri, almeno con cui sentirsi più sicuro. Il passaggio ad una seconda punta come segnale della serie o la va o la spacca, alla ripresa del gioco, avrebbe infatti forse dato più coraggio e motivazioni al francese distrutto dal suo sbaglio.
Non posso che convenire sulle critiche a Pioli di non sapere condurre una partita/battaglia, considerando soprattutto certi aspetti umani da interpretare. In questo senso Pioli mi appare sempre di più un bravo tecnicista ma forse scarso interprete delle situazioni più nascoste che possono cambiare il corso di una partita.
L'unica nota positiva di ieri è che finalmente si è visto il finora oggetto misterioso Chukwueze. Le fasce erano ieri il punto debole del gioco del Dortmund. Mentre Pulisic non le ha sfruttate pur nella sua generosa prova, il folletto nigeriano trova finalmente una giocata delle sue e sulla fascia di competenza si beve in una mossa due difensori gialli e fa altrettanto giallo l'ottimo portiere del Borussia con un secco diagonale. Purtroppo poi rovina in parte la sua geniale giocata, in primo luogo non coprendo il Pierino la Peste Bynoe-Gittens, giocatore di grande avvenire, che ieri ha letteralmente devastato il Milan, prima causando il rigore, poi segnando e pure obbligando allo scatto con strappo il pur bravo Thiaw, l'unico con Tomori in grado di reggerne il passo in velocità. E in secondo luogo esagerando in soluzioni personali. Calabria dimostra irrevocabilmente di essere ormai diventato un difensore poco affidabile, prima entrando sull'attaccante inglese, causando il rigore e poi, in occasione del secondo gol, andando a chiudere al centro dove non c'era bisogno e pure Chukwueze osserva purtroppo da lontano l'inglesino razzente senza chiuderlo preventivamente cosa che doveva fare anticipatamente essendone parimente veloce. Forse il nostro terzino, che forse terzino non è più, può essere meglio impiegato in ruoli diversi. Ieri Costacurta ribadiva un pensiero che ho da tempo ed è che la serie di infortuni che non siano dettati da fatti traumatici oppure di carattere organico come nel caso di Bennacer, siano la conseguenza di un affaticamento mentale.
E qui entra indubbiamente in ballo il gioco tutto scatti e sull'uno contro uno di Pioli che applicato insistentemente a giocatori che giocano al limite delle loro possibilità tecniche, finisca alla fine con il produrre il classico fenomeno di accumulo che si osserva del resto in natura ed è un fenomeno di eventi che si sovrappongono fino a raggiungere la soglia limite. Come in una valanga, basta un rumore per causare un evento catastrofico. Torna anche in maniera prepotente quindi la poca comprensione da parte del nostro tecnico nell'insistere su modalità di gioco che questo fenomeno di accumulo lo hanno esaltato nel tempo.
Nonostante che la scienza fisiologica abbia fatto passi avanti importanti, non si è ancora in grado di valutare il livello di accumulabilità di un certo fenomeno, in una struttura muscolare, o almeno, evidentemente, in maniera non completa. Improprio, a mio avviso, accusare uno staff medico o di preparatori che sicuramente sono, come in ogni squadra moderna, dei professionisti nel loro lavoro, e soprattutto come in tutti gli ambiti scientifici, che hanno ormai accesso con facilità al meglio mondiale. Criticandoli, proprio per questa ragione, si mette così in discussione, non avendone la competenza e i dati, la professionalità di una intera categoria di professionisti e scienziati. E poi nelle facili accuse dall'esterno occorrerebbe poi sapere, magari in camera caritatis, se certe considerazioni sulla dispendiosità fisica di un certo tipo di gioco non siano poi mai state fatte notare oppure magari ignorate.
E ritorna prepotente anche l'ombra di un Maldini che forse questa situazione la aveva intuita, proponendo un cambio tecnico e di gioco e pure una campagna acquisti di qualità e non di quantità. E quindi mi sembra sempre più evidente che l'uscita di Maldini sia stata magari la conseguenza di uno scontro tra forti personalità e la scelta di Ibra, che di personalità ne ha quanto Maldini, risulti a questo riguardo strana e molto contraddittoria in uno stratega. E pur essendo una campagna acquisti anche di quantità non è stata comunque capace di sopperire alla moria degli infortuni. Ieri Capello parlava di qualità del gioco e sottolineava la quantità industriale di occasioni globalmente create dal Milan in questa edizione della Champions e poi di quelle concretizzate e qui mi permetto di richiamare anche un mio intervento sul fatto che in Europa la musica è diversa da quella che si suona in un campionato e che la qualità che si esprime in un campionato può quindi non essere sufficiente rispetto a quella richiesta in un torneo di questo livello. E questo credo sia il punto focale, al di là delle considerazioni tecniche. Se il Presidente e non solo, a livello dirigenziale, afferma che la Champions, e comunque il rimanerci, “deve” essere la priorità tecnica assoluta, ebbene la campagna acquisti eseguita dimostra di essere stata inadeguata per questo obiettivo nonostante gli oltre 100 milioni investiti, comunque sempre meno di quelli incassati. Ancora una volta la mancanza di una visione di qualità si è fatta sentire, prima allargando le competenze di un allenatore, cosa totalmente inusuale in Italia, e poi allontanando paradossalmente chi invece questa visione pur in linea con quella della Società, in buona sostanza, le aveva. Errori non tattici, ma direi strategici di una certa rilevanza a cui si cerca di porre rimedio, non si sa come e quando con l'ingresso di un personaggio molto ingombrante per posizione indefinita in qualsivoglia organigramma societario. Uno che la qualità sicuramente come presenza e probabilmente anche come visione penso possa apportarla ma con quale squasso sulla situazione attuale non è bene saperlo. Ieri è prima umanamente, il che me lo rende ancora più amato, che il nostro vecchio condottiero ha ceduto clamorosamente, ma pure l'altra colonna restante non ha dato quella qualità necessaria nelle partite europee decisive invano reclamata da Capello. Theo è oggi l'ombra del primo Theo. Un giocatore che ha fatto differenza in tantissime occasioni e oggi non la dà più con quella intensità e continuità di prima. Una involuzione tecnica, un pericoloso aumento di peso come evidenzia Capello, o altro anche soprattutto di natura motivazionale? Crolla un poco anche Maignan, veramente incerto sul terzo gol. Non sembra più nemmeno lui dare quella quasi strafottente sicurezza di prima. I suoi errori sono aumentati in frequenza.

Ma la vera lacuna non è tanto nei vecchi quanto nei nuovi. Reijnders non sa dosare le forze, e non è la prima volta, e cala paurosamente nella ripresa. Luftus ha fornito una prestazione molto lontana da quello che ci si aspettava da lui, pressoché inesistente. In una percussione che poteva essere letale si allunga in maniera sgraziata la palla che poteva chiudere oppure poggiare al centro. In un'altra, ciabatta goffamente una conclusione spedendo la palla sulle tribune laterali. Un errore grave che imputo e l'ho sempre fatto, a Pioli è non aver curato la crescita di Adli, anzi di averla trascurata, salvo riprenderla tardivamente. Il francese è a mio avviso un doppione di Rijnders, buon se non ottimo centrocampista di raccordo. Come Reijnder, forse l'Olandese un poco di meno, non sa difendere e quindi metterne due uguali non potrà mai rendere armonico un centrocampo. Lo ha sperimentato a lungo Sarri con la Lazio dove Savic e Alberto erano la stessa cosa. Avere avuto una concezione puramente offensiva nella scelta dei due centrocampisti che dovevano sostituire un giocatore universale come Tonali è stato un errore non solo tecnico, ma pure strategico, e forse anche una pura impuntatura del tecnico anti Maldini nel non utilizzare mai e pure mancando di far crescere un giocatore come Adli da valorizzare e quindi senza invece prendere un mediano incontrista oggi totalmente mancante. Per non parlare di CDK. E pure non tenere almeno un esterno tra Messias e Saele, con chiare attitudini difensive. Nonostante il catastrofico -4 di differenza reti in torneo non è comunque detta l'ultima parola.
Da quel poco che ho visto, anche a Parigi si è verificata una buona applicazione della Legge di Murphy, vista la quantità industriale di gol mancati dal PSG, pure a botta sicura. Se il Newcastle può concedere così tante occasioni da gol non è detto che in extremis non si riesca comunque ad acciuffare la qualificazione. Quello che è mancato, tranne Chukwueze di cui spero si celebri la comparsa, anche se il suo errore difensivo ne offusca e di tanto la prestazione, è proprio il contributo dei troppo celebrati Reijnder e Luftus. Chukwueze è un geniale solista che però deve ancora imparare a suonare in una orchestra.
Nemmeno Pulisic ha dimostrato di dare quel qualcosa di più che ci vuole in Europa dove si suona Beethoven e non Vivaldi. E questo ne riduce il valore che gli era stato assegnato.

E se la campagna acquisti non è capace di eseguire una quinta di Beethoven, allora chi ha scelto gli orchestrali per uno spartito ineseguibile oppure eseguibile con grande e troppo sforzo, dovrà porsi molte domande e non le scuse solo degli infortuni. Pioli ora deve dimostrare il suo valore, perché è sulla soglia delle battaglie quasi perse, che un buon generale trova le soluzioni capaci di ribaltare le situazioni. Uscire dagli schemi soliti, non ho certo la pretesa di suggerirli e nemmeno la competenza che altri qui nel forum hanno, e usare magari la creatività dei cuochi geniali che dai pochi ingredienti sanno comunque trarre pranzi notevoli è quello che ora si richiede. Dare la colpa a fattori esterni serve a poco.

Ribaltare la Legge di Murphy è un imperativo, soprattutto mentale. Mandarlo via ora, ribadisco, quando esiste ancora una speranza per l'obiettivo primario, sarebbe, a mio avviso un altro errore. L'ingresso di Ibra, come ho già indicato, può avere due soluzioni altrettanto probabili e che comunque comportano comunque un ridimensionamento, non so quanto accettabile, del tecnico. Una scossa oppure una nuova confusione ancora peggiore della attuale.
Metto la foto di chi ci ha devastato.