Le problematiche di Casa Milan, che vedono ancora fermi i rinnovi di contratto di Maldini e Massara, in scadenza al 30 giugno, quindi fra pochi giorni e un mercato acquisti e cessioni, non solo che non da segnali di poter prendere inizio, ma di cui non si ha la minima indicazione di chi sia proposto a farlo, prendendo decisioni e concludendo trattative, sempre al ribasso, fin troppo complicate anche nei giorni migliori, iniziano a trasmettere un senso di incertezza, fra i tifosi e fra gli addetti ai lavori, di cui non si sentiva alcuna esigenza. Parlare di quale possa essere il budget di spesa a disposizione, diventa impossibile e irrilevante.

Avete presente il Cubo di Rubik, quel gioco che ebbe il massimo della sua popolarità all'inizio degli anni ottanta e che ancora oggi è molto noto e venduto ?.  Impossibile non conoscerlo. Quello con le sei facce del cubo ricoperte da nove adesivi dello stesso colore: bianco, giallo, rosso, verde, blu e arancione. Con un meccanismo interno che permette alle facce di ruotare ognuna in modo indipendente dalle altre, così da mescolare i colori del cubo ?. Per risolvere il gioco bisogna fare in modo che ogni faccia torni a mostrare un solo colore. Lo chiamano "rompicapo". C'è chi in pochi minuti riesce a riordinare anche intrecci particolarmente complicati. Non io, che non ho mai compreso il procedimento per riordinarlo e sono già in confusione con pochi colori mescolati.

Il Milan di oggi, mi sembra nella medesima situazione. La soluzione può essere semplicissima se il "rompicapo" è messo nelle mani esperte di moltissimi appassionati, ma se erroneamente va in mani sbagliate, sono problemi. Pensare che questa situazione sia casuale, sarebbe il peggiore degli sbagli. Così come credere che spetti a Cardinale trovare la soluzione. Paolo Maldini non è più quel Dirigente alle prime armi chiamato da Leonardo, per imparare il "mestiere" e tenergli buona una piazza che aveva molti motivi per contestarlo. Si è fatto "le ossa", ha sostituito in modo migliore, proprio Leonardo, ha chiamato Boban ed insieme hanno bussato a porte dove il Fondo Elliott, non sarebbe stato ricevuto, dando una forma logica ad una squadra di ragazzi e lo spirito da Milan.           

Ha lavorato sodo, parlando poco. Ha accettato l'ingiusto licenziamento del dirigente Croato, ma specialmente ha visto come agisce la proprietà, andando lui a mettere la faccia, su accordi chiusi, che poi ha dovuto ritrattare al ribasso, per non perdere i giocatori. Non penso che l'esperienza di Tonali sia stata piacevole. Senza parlare delle operazioni bloccate o negate, da Gazidis, non per motivi economici, ma tecnici. Ha visto giocatori andare via a parametro zero, che l'allenatore voleva confermati. Ciò non bastasse, per  peggiorare le cose è subentrata la cessione societaria. In un primo momento vedeva Investcorp pronto all'ingresso, con tanto di verifica dei bilanci e un incontro proprio con Maldini, con cui avevano definito, strategie e il suo incarico. Quando tutto sembrava fatto, l'improvvisa retromarcia di Elliott consegnava la maggioranza delle quote a RedBird, con una cessione dai contorni un pò foschi e con tempistiche da definire, riportando Maldini in tutt'altra posizione rispetto a quella proposta dal Fondo Arabo, oramai defilatosi.

Se a tutto ciò aggiungiamo che la vittoria dello Scudetto, attesa da undici anni, ha portato un entusiasmo di cui sentivamo la mancanza, ma ha distratto l'attenzione da ciò che era fin troppo evidente, ecco spiegato perchè, ad oggi, ci sia così tanta incertezza nel capire come sarà possibile fare chiarezza. Se Elliott vuole regolare i conti anche con Maldini, questo è il momento migliore, poichè forte della fresca vittoria e supportato dalla stampa amica e da quella tifoseria che si affida agli slogan : "I dirigenti cambiano, il Milan resta", potrebbe iniziare una nuova stagione tenendo la comprensibile contestazione, entro margini accettabili. Sono in molti a considerare Paolino, solo come un dipendente della proprietà e quindi accetterebbero serenamente quello che definirebbero un semplice avvicendamento dirigenziale.  Chi pensa che Maldini sia il tipo di persona che accetta di lavorare senza vedere quella chiarezza  in un progetto lavorativo a cui vuole fare da garante e che ad oggi non è chiara, si sbaglia totalmente. Ama il Milan, ma non resterà a guinzaglio, o usato come "parafulmini", con l'intento di tenere buona la tifoseria e lasciare che la passione di milioni di tifosi sia trasformata in utili di bilancio da dividersi fra ricchi proprietari che magari giocano a golf e non sanno nulla del Milan. Chi lo pensa possibile, non ha capito nulla dell' UOMO e del DIRIGENTE. 

Maldini aveva rilasciato appositamente un'intervista alla Gazzetta dello Sport dove aveva esposto esattamente ogni posizione, ma specialmente un passaggio chiariva in modo inequivocabile il suo pensiero .Quando diceva che la Società poteva non essere soddisfatta del lavoro svolto da lui e Massara,  ma allo stesso tempo sottolineava che poteva essere lui stesso a non essere convinto dal progetto del futuro.  I pifferai di corte hanno continuato a riferire che tutto andava bene. Così non sembra. Quale sarà il prossimo passaggio ? Dare la colpa ai dirigenti che non hanno accettato le offerte della proprietà ? E Gazidis, che due anni fa aveva la soluzione Rangnick, fortunamente evitata, sarà in grado di proporre un'alternativa, o magari, l'ha già trovata ? Senza parlare di Pioli, privato di Maldini, Massara e probabilmente Ibra. Spero di sbagliarmi, ma non credo che ci sarà alcun rinnovo e ciò non solo perchè non si voglia snellire la catena di comando, levando poteri a Gazidis, che quindi anche se il suo contratto scade a novembre, resterà ben saldo al suo posto, ma specialmente perchè non si vogliono ampliare i poteri e le competenze di Maldini. Troppo amato e sostenuto dalla tifoseria, al punto da poter interferire sull'operato della proprietà, sempre rivolto ad un solo fine, fare soldi ? Oppure anche la dichiarazione di Paolo, riguardante la capienza dello stadio, è stata una ingerenza poco gradita, poichè ridurrebbe i guadagni ?. 

Anche ammettendo che io mi stia sbagliando, che Gazidis sia pronto a fare un passo indietro, per smussare ogni attrito, che si cerchi di accontentare Maldini, almeno parzialmente, se poi il budget a disposizione fosse minimo, se tutto il lavoro fatto da gennaio per Sanches e Botman, fosse stato vanificato proprio dalle continue titubanze, di chi non vuole mai decidere. Oppure se ci fosse l'intenzione di non rispettare neppure l'impegno preso sulla parola, di confermare Ibra, se per riscattare Messias e Florenzi, bisogna svestire i panni dei Dirigenti e indossare quelli dei mendicanti. Se cosi fosse, Maldini potrebbe decidere di proseguire ?. Credo che libererebbe il suo ufficio a Casa Milan, prendendosi un periodo di riposo, magari aspettando il reale arrivo di Cardinale o la vendita ad un altro Gruppo. Restare in una condizione così complessa non sarebbe di alcuna utilità e non è ciò che si aspettano tutti quei tifosi Milanisti, come me, che credono in lui e nella bontà del suo lavoro. Meglio affrontare la realtà, con un segnale che sarebbe negativo, ma almeno chiaro.  

Il Cubo di Rubik deve vedere sistemate le sue sei facce, in modo chiaro e preciso. Al Milan non ci sono i sei colori, ma Elliott, Gazidis, Cardinale, Maldini, il Budget di spesa e lo Stadio. Metterle in ordine può essere semplicissimo, oppure un vero rompicato, mentre ci godiamo ancora la vittoria di quest'ultimo scudetto, così bello e entusiasmante, aspettiamo la soluzione.