MILAN: 3 indizi fanno una prova. Senza attaccanti dove vai?
Era il 10 settembre 2022; il Milan sbancò il Ferraris per 2 a 1; però vi fu un rosso per Olivier Giroud, reo di essersi levato la maglia per esultare, quando era già ammonito. Ciò significava andare a Cremona senza una prima punta, poiché Origi, Rebic, Leao e chi più ne metta sono solamente esperimenti ed adattamenti.
Ma che importa? Si gioca contro la Cremonese! A che serve una punta di riferimento?
Ma come terminò la partita dell’8 novembre 2022?
0 a 0. Nessuna voce nella casella dei gol.
30 novembre 2022. Torino Milan (partita di campionato). Si prova a fare turnover. Origi prima punta (adattata). Risultato? 2 a 1 per i piemontesi. Sconfitta, ma un gol lo si è fatto!
11 gennaio 2023. Milan Torino (partita di Coppa Italia). Giroud deve riposare, le gioca tutte; quando riposa? De Ketelaere prima punta (ennesimo adattamento). Il Milan non segna. Solo un caso? È vero che l’attaccante francese è subentrato; è vero che per poco è stato in campo; è anche vero però che il vicecampione d’Europa non riposa mai. Gioca praticamente sempre; ha giocato tutto il mondiale e terminato quest’ultimo, subito titolare al centro dell’attacco della squadra meneghina.
Maldini avvisa: a gennaio mercato nullo; la squadra è completa. Mercato sostenibile”.

Ma nessuno si domanda cosa potrebbe succedere se il bomber francese andasse k.o sia per stanchezza, sia per eventuali infortuni? Inoltre uno che non rifiata mai può avere uguale rendimento ad un altro giocatore fresco?

Stesso discorso non vale solamente per l’attacco. Tonali e Bennacer sono infatti gli unici due elementi di qualità nel centrocampo rossonero.
Tantissime opinioni sono ottimistiche; infatti si è vinto uno scudetto e qualche calo durante la stagione può sempre avvenire. Però quest’anno non c’è solo l’Inter. C’è una Juve che corre e ha vinto nove partite di fila; con 3 prime punte che possono far roteare il reparto avanzato; poi Chiesa corre più di Saelemaekers; Di Maria solo con il nome rende piccolino Krunic; Pogba tornerà, ecc, ecc. Poi vi è un Napoli in più, che anch’esso ha un bomber di scorta; infatti Simeone quando è mancato Osimeh, ha tolto più volte le castagne dal fuoco alla squadra partenopea; poi non parliamo della Georgia che al tifo rossonero fa un po' male (nessuno in società ha creduto a Kvaratkhelia; costava troppo). Ma fin qui si è parlato delle squadre che potrebbero vincere il tricolore.
Ma si è così sicuri di centrare il 4° posto? Il Diavolo è molto forte con 13/11 di giocatori (quando freschi); ma quando giocano le seconde linee le analisi statistiche sono scandalose. Roma e Lazio non sono lontanissime e soprattutto hanno fior di talenti in squadra, oltre ad un fattore che a fine stagione potrebbe essere determinante, ossia il “Riposo”.
Se si va a vedere la definizione del “vocabolario Treccani” della parola “riposo” vi è questa definizione:
“Tregua, cessazione temporanea di un lavoro o di un’attività qualsiasi, che ha lo scopo di dare sollievo e ristoro al corpo e allo spirito”.

Ora una domanda sorge spontanea: Ma in quel di Milanello nessuno conosce la definizione di suddetta parola? Com’è possibile che giochino sempre gli stessi?
Ma se qualcuno si infortuna? Se qualcuno poverino è stanco e non rende più? Lo si fischia? È colpa del giocatore che ha esaurito le energie? O dell’allenatore che si arrangia con quel che può?

Per rispondere in parte alle domande forse è meglio fare una controanalisi e ad andare a ricercare la parola “stanchezza” nel vocabolario già utilizzato precedentemente.
Stanchezza: Stato, condizione di chi, in conseguenza di uno sforzo fisico o mentale, o di un forte stato di tensione o emozione, sente diminuita la propria forza e la propria capacità di continuare nell’attività normale, o in quella in cui era impegnato. Se si continua a leggere si può anche notare che le conseguenze potrebbero anche essere peggiori, infatti: “Indebolimento della capacità di concentrazione mentale; progressiva perdita d’interesse e talvolta anche senso di sfiducia, di delusione, o addirittura nausea o repulsione nei confronti di cose o persone o situazioni alle quali prima s’era attaccati.
Cavoli; sembra un film già visto. Maldini, Massara, Pioli o chicchessia segue il mercato del Milan, perché non ascoltate le richieste d’aiuto indirette dei vostri giocatori? Perché non capite la risposta a tutto ciò che sta accadendo può essere racchiusa all’interno di due semplici parole? “Mancanza e stanchezza.” Vero è che tornerà Ibrahimovic, ma è altrettanto vero che sicuramente non giocherà tanto.

Se il motore della squadra si grippa i danni potrebbero essere irreparabili e non è detto che i guasti possano essere sempre aggiustati. Il gioco è il cuore pulsante della squadra, una parte complessa e all’avanguardia costituita a sua volta da una serie infinita di componenti, tattiche e schemi in funzione, il cui inceppamento può provocare l’intero sbilanciamento dell’apparato portando così al cosiddetto grippaggio del gioco. Non è difficile presumere e affermare che nessun dirigente, nonché soggetto decisionale del mercato vorrà mai a che fare con una squadra grippata, non solo perché cuore e mente di essa smettono di pulsare, ma anche e soprattutto perché i costi di riparazione possono rivelarsi estremamente elevati. Un giocattolo che si rompe infatti, difficilmente può essere aggiustato. Il bello è che in questo periodo qualcosa può essere ancora fatta; il brutto è che nessuno vuole agire e che indietro non si può tornare.
La fine del mercato invernale non è poi così lontana; un attaccante medio che possa far rifiatare Giroud ed un centrocampista di valore si possono sempre trovare; poi se si aggiunge la ciliegina sulla torta, perché no? Tre nomi a caso?
Nzola (attaccante dello Spezia), Samuele Ricci (Torino) e Nandez del Cagliari (quest’ultimo soprattutto un giocatore di qualità che potrebbe non costare tanto ed inoltre ci sarebbero tante contropartite da poter offrire ai sardi).
Se un Dio del calcio esiste; aiuta questo Diavolo smarrito!