Salve, sono Gian Luigi e sono un tifosissimo milanista, nonostante a qualcuno potrebbe risultare il contrario, solamente perchè il sottoscritto cerca di essere obiettivo. Ormai, da quando dalla società Juventus è emerso che Andrea Pirlo è il nuovo allenatore bianconero, non faccio altro che leggere critiche, offese, cattiverie e roba simile verso lo stesso mister. Sinceramente faccio fatica a leggere e a condividere simili esternazioni.

Forse qualcuno si è scordato che Andrea Pirlo non sarebbe mai andato via dal Milan! 

Si, il Milan fece di tutto per far si che Andrea non rinnovasse il contratto, poiché ormai era vecchio, non correva più e sicuramente non aveva più tanto da dare. Era l'estate del 2011 e la squadra rossonera era appena diventata campione d'Italia; il sergente Allegri si apprestava a trasformare il centrocampo rossonero, decidendo di privarsi di Trilli Campanellino, per far spazio ad una mediana di incontristi; e fu così che il Diavolo perse il piede fatato, colui che aveva una visione di gioco da far invidia a chiunque ed il metronomo che non c'è più stato.

Ora a tutti i milanisti che stanno tartassando il povero Pirlo voglio rivolgere una domanda - Ma che doveva fare Andrea una volta sentitosi scaricato?

Prima di rispondere è giusto aprire una piccola parentesi. Vi è da precisare che il Milan non scaricò propriamente il metronomo, ma penso che non sia un'eresia affermare che lo mise in condizione di andar via. E' anche vero che la squadra si compone di più persone ed è quindi giusto trovare un responsabile o i responsabili di tale scelta. In quegli anni al comando vi era Acciughina Allegri che si impuntò di voler cambiare il ruolo del regista bresciano, proponendogli di farlo giocare da mezz'ala, poiché davanti alla difesa dovevano giocare Van Bommel o Ambrosini. La società che fece per salvaguardare gli interessi del giocatore veterano e per cercare di non far fuggire una bandiera che al popolo rossonero aveva dato tanto e che probabilmente avrebbe potuto dare tanto altro ancora? Semplicemente propose un allungamento di contratto di un anno, con il dimezzamento dello stipendio o quasi. Davvero una mossa geniale. La cosa peggiore e la beffa per i meneghini è proprio che quando Allegri si trasferì alla Juventus, dopo l'enorme danno creato, si ritrovò in rosa lo stesso giocatore che fece fuori un anno prima e che proprio colui divenne il segreto dei futuri successi bianconeri.

Chiusa questa parentesi torniamo alla domanda precedente e proviamo a proporre un paio di soluzioni. Forse Pirlo doveva terminare la carriera ed appendere le scarpe al chiodo? Forse doveva giocare una piccola squadra, abbandonando il sogno di altre vittorie e trofei? Ancora, per amore del suo Milan, nonostante amasse l'Italia, doveva per forza andare a giocare all'estero fuori dalle mura nazionali?

Per i più egoisti forse le ipotesi appena illustrate sono quelle più plausibili, poiché si pensa solo all'amor proprio. Sembra di vedere una ragazza che pianta il suo fidanzato, ma che quando lo vede felice con un'altra improvvisamente viene scossa da una tremenda gelosia.

Ora facciamo pace con noi stessi e popolo rossonero cerchiamo di essere davvero obiettivi. Un giocatore con quella classe e con quella forza, non poteva terminare la carriera così. Aveva ancora sete di vittorie ed è giusto che abbia scelto una società vincente e forse è giusto anche che si sia vendicato. E' come quando una ragazza ci lascia perché non ci ritiene all'altezza e perché sicuramente si reputa troppo per noi. In questi casi qual è la reazione più impulsiva (attenzione non giusta, ma nemmeno sbagliata) che a qualsiasi uomo passa per la testa? Ve lo dico io. E' quella di sperare di trovare una ragazza ancora più bella per flirtare con essa, conquistarla e cercare di farsi vedere dalla propria ex, per dimostrare a quest'ultima che si sbagliava e per dimostrare sia ad essa che a se stessi che valiamo molto di più; poi se nasce qualcos'altro ben venga. Andrea ha fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi fidanzato deluso, amareggiato e ancora innamorato della sua ex. Spesso quando le relazioni terminano e si vede l'ex del nuovo fidanzato/a, ci si trova spiazzati e si viene assaliti dal timore di aver sbagliato. Invece di gioire per l'altro/a si prova dolore constatando di non essere insostituibili nel suo cuore e ci si mangia il fegato perché si scopre che il partner è riuscito a svoltare.

Ma perché quando si lascia si continua ad essere possessivi e gelosi di chi non lo appartiene più? Bisogna imparare quando si lascia a chiudere sul serio e accettare che l'altro si possa costruire un'altra vita, anche migliore di quella che aveva con noi. Andrea ci è riuscito e non per questo bisogna morire d'invidia. Se la società l'avesse difeso e non avesse deciso di dar retta a chi lo voleva far fuori, forse oggi sarebbe il nostro allenatore, o forse lo sarebbe un giorno diventato.

Ora spero che i tifosi rossoneri riescano a superare il lutto affettivo non elaborato e spero che le emozioni piacevoli riescano a superare quelle più dolorose; infatti gli insuccessi di questi ultimi anni non hanno certamente aiutato. Inoltre mi auguro che la squadra ci possa far sorridere e godere, così tanto da non riuscire nemmeno a guardare il giardino degli altri. Con tutto questo non pensiate che per il sottoscritto non sia doloroso vedere un giocatore che ha regalato tante magie, reti, perle e chi più ne ha più ne metta alla causa rossonera sedere nella panchina di una rivale storica; ma come ho ribadito più volte in queste righe, la colpa non è certamente di colui che è stato il tessitore migliore della serie A degli ultimi anni. Non dimentico le sue lacrime agli occhi quando si trovò a dover fare l'ultimo saluto al popolo milanista. Quando penso a quel giorno, il motivetto di una canzone (Un attimo ancora, dei Gemelli Diversi - testo originale: dammi solo un minuto dei Pooh) accompagna nella mia mente i ricordi sia amari che dolci di quel triste giorno:

Non so di che dei due possa esser la colpa

Non mi importa, adesso ascolta

Ciò che conta è non bagnare con le lacrime

una fiamma morta che si è già spenta

Potremmo piangere domani senza che l'altro

ci senta, e attenta

Questo non vuol dire che sia solo tu a soffrire

Ma penso che star male adesso non possa

servire

per poterci riunire, non è che voglia fuggire

Ma preferisco non mentire

è tardi per capire

Perché ad un tratto è arrivato il maledetto

freddo 

che col suo ghiaccio

ha coperto ciò che abbiamo fatto e detto 

E nel suo viaggio si è portato il caldo

Con te vivevo un sogno ma ora sono sveglio

 

Come mai i tuoi occhi ora stanno piangendo?

 

Persa l'ultima lacrima prima che il vento porti 

via con sé l'ultima briciola 

Dimmi che era un sogno e ci stiamo

svegliando!?

Con te vivevo un sogno ma ora sono sveglio

 

Dammi solo un minuto, un soffio di fiato, un 

attimo ancora

stare insieme è finito

abbiamo capito ma dirselo è dura

 

Dammi solo un minuto, un soffio di fiato, un

attimo ancora.

 

Ora non auguro a Pirlo di vincere, ma voglio augurargli una buona carriera, di avere al massimo il secondo posto in campionato e se proprio noi non siamo in Europa, perché no, anche di vincere un trofeo europeo. Ormai le squadre italiane stanno facendo solo figuracce, ed il fatto che la più bella figura la stia facendo una squadra provinciale ne è la prova.

Chiudo col salutare tutti i rossoneri e mi scuso con essi per non pensarla come loro sulla tematica appena trattata. A presto.