Il calciomercato sta entrando nel vivo e stavolta per la prima volta le trattative di mercato del Milan sembrano essere reali. In precedenza il sottoscritto aveva criticato aspramente la società rossonera perché pensava che come ogni anno, per quanto riguarda il mercato estivo, ci sarebbe stato il solito vizio di illudere i tifosi con nomi di giocatori altisonanti, per poi ripiegare su giocatori "non campioni" che non potessero far fare il salto di qualità. Ma se stavolta è tutto vero sono pronto a fare il mea culpa e chiedere scusa ai vertici di via Aldo Rossi.

Definito ormai il rinnovo di Zlatan Ibrahimovic, sembra ormai prossimo l’arrivo di Brahim Diaz, fantasista del Real Madrid con un elevato tasso tecnico, che può giocare sia da trequartista che da ala; potrebbe essere quindi il sostituto naturale di Çalhanoğlu o ancora meglio titolare al posto di Castillejo, a parer mio, quest'ultimo, degno panchinaro, ma non campione. Poi pazienza se Diaz non dovesse essere un acquisto definitivo; va ricordato che il Milan ha fretta di raggiungere un posto in Champions; e quindi se i fini giustificano i mezzi, sarei contento anche di vedere 11 campioni prestati alla squadra; ma l'anno prossimo l’imperativo è la Champions! Riconquistata credibilità europea e mondiale, compresi i proventi, poi sarà quel che sarà. Troppi anni di sbattimenti, troppi anni di speranze e troppi anni di delusioni. È arrivato il momento di poter sorridere e di poter gioire.

Continuiamo con l'analisi dei possibili acquisti però. Sembra prossimo anche il ritorno di Tiémoué Bakayoko e qui davvero tanta roba; il francese con Gattuso in panchina era un’ossessione per tutti i suoi avversari, una palla al piede, una diga insormontabile. Infine, almeno per ora (spero) si parla di Sandro Tonali, giocatore giovanissimo e di prospettiva. In merito a quest'ultimo non capisco le numerose lamentele che sento da tanti tifosi. Il giocatore è promettente e non ci vuole un esperto per capirlo; inoltre quanti giocatori sono esplosi provenebdo da squadre che non erano di certo le prime della classe. Proviamo a fare qualche esempio: Del Piero se non erro venne acquistato dalla Juve dal Padova; Filippo Inzaghi fu acquistato dalla stessa società bianconera dall'Atalanta; arrivando ai giorni nostri Verratti è esploso nel Pescara; Nandez sta per essere ceduto dal Cagliari, squadra che nonostante in quest'ultima annata si sia fatta notare, non può di certo competere ancora con le grandi squadre. È vero che non tutte le promesse si realizzano, ma è anche vero che spesso i risultati arrivano quando un qualcuno, una società, o ancora un qualsiasi soggetto non definito ha il coraggio di RISCHIARE.

Una grossa paura di tanti tifosi è che i nuovi arrivi possano togliere spazio ai titolari, ma qui cari amici, è proprio il Milan che vi ha abituato male: se si vogliono onorare 3 competizioni e se non si vuole arrivare a metà stagione o a fine stagione con la benzina scarica, ci vogliono in rosa più di 11 titolari. Ormai il calcio moderno richiede più energie poiché non si gioca più una sola volta a settimana, ma nell'arco di una stessa settimana si potrebbe anche giocare 3 volte. Il TURNOVER è d'obbligo! Una squalifica ormai è all'ordine del giorno. Prendiamo d'esempio Bennacer. Quanti cartellini gialli ha preso? Dovesse mancare, senza i nuovi acquisti, chi giocherebbe al suo posto? Biglia non c’è più (per fortuna), quindi? Adattare Çalhanoğlu? Altrimenti? Kessie? E chi gioca al posto di Kessie? E se dovessero mancare tutti e due?

Ancora a chi non vede di buon occhio l'arrivo di Tonali, vorrei effettuare un'altra domanda. Va aperta prima una parentesi: in passato si prese Biglia per circa 25 milioni, se non erro l'ex Lazio era già trentenne. Quindi meglio il giovane mediano bresciano o un giocatore che ha già raggiunto l'apice della sua carriera? Per una volta che il Milan sembra essersi svegliato e sembra davvero che stia facendo le cose per bene, per favore non lamentiamoci. Anche io sono sorpreso e ho paura; anche perché una campagna acquisti del genere, assecondata dallo squalo Gazidis, ripeto, non me l'aspettavo proprio.

A mio avviso manca però ancora un qualcosina per puntellare al meglio la rosa milanista; non si ha ancora un difensore centrale di valore che possa anche alternarsi con Romagnoli e Kjaer; ma se fosse anche più forte di Kjaer, ammetto che non mi dispiacerebbe proprio. Come detto prima, più campioni in rosa si hanno, più l'obiettivo è raggiungibile. In secondo luogo come tutti sanno manca un terzino destro TITOLARE (ma titolare per davvero); si parla di Aurier, che sembra lontano e poi non so. Ammetto di non avere suggerimenti per questo ruolo; non ho trovato un giocatore che sfagioli la mia fantasia e che vedrei bene nella squadra.

Ciò che però mi sta più a cuore è la questione prime punte. Ibra è di certo un campione, un ottimo motivatore e sposta gli equilibri; ma ha 39 anni e non è nemmeno il giocatore di dieci anni fa. È giusto puntare su un uomo di tale età? A metà stagione sarà già stremato. Inoltre ci saranno le squalifiche e ci saranno i piccoli infortuni come affaticamenti, acciacchi e contusioni. Non venitemi a dire che possono essere adattati Rebic o Leao. Non sono prime punte; quando hanno provato a ricoprire quel ruolo, il spesso delle volte si è faticato e non si è fatto bene. Già in quest'ultimo gennaio non si sarebbe dovuto cedere Piatek, o almeno si sarebbe dovuto prendere un rincalzo. Ripeto, una sola prima punta (Zlatan) non basta. Ricordiamo l'esordio dello svedese con la Samp; è arrivato all'ottantesimo della partita, perché la squadra meneghina, senza nessun bomber in rosa, non aveva trovato la via del gol. Risultato? 0-0. E non è l'unica partita che può essere presa d'esempio. Un errore del genere potrebbe costare caro, poiché se si sbaglia il girone d'andata, si è visto anche quest’anno, che non sempre un filotto di risultati utili, può aiutare a raggiungere almeno la quarta posizione. C'è chi corre tutto l’anno. La media punti di questi ultimi anni, da parte di chi comanda le classifiche è salita e se si vuole vincere si deve sbagliare il meno possibile. Ricordate la Juve di Conte nella stagione 2011-2012? In campionato non aveva perso nemmeno una partita.

Non si deve avere il timore che Ibra non si senta più una primadonna se dovesse arrivare in rosa un grande realizzatore; anzi, penso proprio che egli voglia vincere in Europa e penso ancora che se dovesse arrivare in Champions, lo stesso voglia giocare un ulteriore anno. Non di certo potrà pretendere i 7 milioni di quest’anno, non potrà nemmeno pretendere di giocare sempre; ma di certo si accontenterà di uno stipendio normale, di giocare qualche spezzone e magari proverà ad arrivare in fondo alla Champions, e perché no? Proverà a vincerla. In fondo non sarebbe poi così male terminare una carriera vincendo il trofeo dalle grandi orecchie.

Spesso nella vita quando non si vince, quando non si raggiungono risultati e quando non ci si realizza subentra la PAURA; paura di non essere in grado, paura di sbagliare e di perdere tutto, paura di realizzarsi. L'unica medicina è quella di credere in se stessi e di avere fiducia nei proprio mezzi. La vita toglie, ma la vita sa anche dare. Non è un detto a caso che la fortuna aiuta gli audaci. Ora Milan e tifosi si ha il dovere di tornare audaci e di provare; non va dimenticato che i successi migliori arrivano dopo le più grandi delusioni.

Come recitava un testo di una celebre canzone - Io vorrei… non vorrei… ma se vuoi - scritta da Lucio Battisti e Mogol nel 1972 e pubblicata nell’album Il mio canto libero nel novembre dello stesso anno:

Come può uno scoglio
Arginare il mare
Anche se non voglio
Torno già a volare
Le distese azzurre
E le verdi terre
Le discese ardite
E le risalite
Su nel cielo aperto
E poi giù il deserto
E poi ancora in alto
Con un grande Salto…


Ora perdendomi nel motivetto di codesto brano musicale e attendendo i prossimi acquisti e le prossime mosse di mercato ne approfitto per salutare tutti i cuori rossoneri.